Reggina, Taibi: “Reggio piazza unica, mi ha fatto sentire come il Papa. Post di Denis? Baroni non c’entrava”
TAIBI REGGINA DENIS – Massimo Taibi, direttore sportivo della Reggina, è intervenuto sulle frequenze di Antenna Febea, a margine della trasmissione “Reggina in rete”, effettuando un lungo intervento e soffermandosi su praticamente tutti i temi relativi alla compagine amaranto. Queste le sue dichiarazioni diffuse da StrettoWeb.com: “Reggio Calabria, come parentesi calcistica, è stata tra le […]
TAIBI REGGINA DENIS – Massimo Taibi, direttore sportivo della Reggina, è intervenuto sulle frequenze di Antenna Febea, a margine della trasmissione “Reggina in rete”, effettuando un lungo intervento e soffermandosi su praticamente tutti i temi relativi alla compagine amaranto. Queste le sue dichiarazioni diffuse da StrettoWeb.com:
“Reggio Calabria, come parentesi calcistica, è stata tra le più importanti della mia carriera. Qui ho trovato un amore che non ho trovato in nessun’altra piazza, mi hanno fatto sentire il Papa e io ho contraccambiato sempre con la speranza di tornare un giorno. L’ho fatto tre anni fa da dirigente anche se avrei voluto farlo a fine carriera da calciatore perché mi sentivo in debito”.
“Il Covid ha condizionato le partite, l’assenza del pubblico ha influenzato il calcio anche in alcuni risultati pazzi che vediamo. Quando ero calciatore giocavamo a porte chiuse le amichevoli, c’erano 50 persone, era demotivante. Succedeva una volta ogni tanto. Ora accade ogni domenica ed è una sensazione strana. Con noi è stato accentuato, così come in altre piazze importanti. Dobbiamo tornare come prima, perché così non va bene”.
Su Folorunsho e Stavropoulos: “Grande soddisfazione. L’anno scorso mi ricordo che si fece male proprio nel momento in cui al Bari serviva una sterzata. Io non capivo perché non giocasse in Lega Pro. Lo seguivo e ci ho puntato da subito, pensavo potesse far bene ma non così bene. Se può già fare la A? Dipende da lui. E’ un ragazzo umile, con la testa sulle spalle, se lo sorregge questa voglia di crescere potremmo sentir parlare di lui. La scorsa estate non era avvicinabile e il Napoli aveva già speso un po’ sul cartellino, ora il valore è salito ancora. Noi per strategia avevamo deciso di non investire sui cartellini, magari dal prossimo potremmo pensare a cambiare modus operandi. Abbiamo preso Stavropoulos a poco e niente, anche a livello contrattuale, e adesso dovremmo prolungare”.
“Ad inizio anno ho detto che avevamo 10 squadre davanti, per investimento, ma allo stesso tempo bisogna essere ambiziosi. Anche la scorsa stagione ne avevamo 5-6 ma siamo arrivati primi. Sicuramente ora abbiamo recuperato e abbiamo proprio quelle dieci sopra, di certo sarebbe stato meglio qualche punto in più, ma il calcio è così”.
Su Toscano: “Certi giocatori l’anno scorso si sono espressi in maniera importante, anche al di sopra delle loro aspettative forse, poi in tre mesi è successo di tutto, tra infortuni e Covid. Noi, con Vicenza e Monza, siamo stati fermi per 5 mesi, mentre le altre hanno finito ad agosto. Ci sono stati 14-15 infortuni. Con Toscano parlavo spesso, così come ora con Baroni. Mimmo non ha fatto un brutto lavoro. Gli ho chiesto se volesse cambiare modulo, ma lui aveva la sua idea. Io non credo che fosse comunque un problema di schieramento quanto di uomini, alcuni calciatori che ora stanno rendendo prima non lo hanno fatto bene. Con Toscano avremmo cambiato 3-4 calciatori a gennaio, con Baroni abbiamo cambiato molto perché c’è stato anche il nuovo modulo. Per questo i tanti movimenti nella sessione invernale. Quando faccio il mercato lo faccio d’accordo con l’allenatore, sempre. So come gioca e mi confronto. Gli propongo tre profili e magari lui ne sceglie uno. Poi può essere che siano loro a proporne alcuni e io li accontento pur non essendo d’accordo. Posso fare l’esempio di De Rose lo scorso anno, che non pensavo potesse fare così bene. Toscano lo ha voluto e ha avuto ragione”.
Su Baroni: “Avevo tre allenatori per il post Toscano, il primo della lista era Baroni. Lo volevo anche quando ero al Modena, ma poi il presidente lì cambiò idea all’ultimo. Ora l’ho preso qui. Continuare con lui? Pensiamo al presente, l’esperienza insegna. Salviamo la categoria e vorrà dire che il mister ha fatto un lavoro grandissimo. Ricordo quando eravamo messi male e bisogna dar merito a chi ha fatto un lavoro importante. Se si farà bene a giugno ci siederemo a tavolo e potremmo proseguire”.
“Vasic non doveva essere un acquisto della Reggina, dovevamo chiudere con 4 attaccanti. Poi me lo avevano segnalato, sono andato a vederlo e mi aveva impressionato. Era una mia scommessa come Stavropoulos e Folorunsho, anche perché costato relativamente poco. E’ arrivato e ha avuto un infortunio, poi c’è stato subito bisogno di lui per via dei problemi a Lafferty, Menez, Denis ed è andata com’è andata. Secondo me dimostrerà le sue potenzialità se andrà via, e lo farà perché credo torni in Svezia”.
Su Faty: “Veniva da 5 anni con 30 partite a stagione, ha avuto questo brutto infortunio appena arrivato in Italia con successiva ricaduta. Avrebbe potuto darci una gran mano, era un ottimo profilo per la categoria, fisicamente stava benissimo e ha avuto questo infortunio”.
“Menez ha sempre giocato davanti a palcoscenici importanti, con 20 mila persone avrebbe reso ancor di più. E’ un giocatore importantissimo per questa categoria, a modo, arriverà il suo momento perché si allena bene”.
“Rossi e Gasparetto erano sul mercato, hanno avuto 4-5 richieste a testa ma per vari motivi hanno rifiutato. Li abbiamo subito reintegrati ma Rossi si è fatto male mentre Gasparetto è con noi”.
“Petrelli è molto forte, è arrivato con una distorsione. Era volenteroso, si è allenato con questo dolore ed è peggio, quindi lo abbiamo tenuto fermo per farlo recuperare bene. Ci darà una mano”.
“Il nostro mercato estivo, per gli addetti ai lavori, era secondo solo a quello del Monza. I risultati successivi hanno messo in luce che forse qualche errore lo avevo fatto. Ma per quello che stiamo vedendo forse non tutti gli acquisti sono stati sbagliati. Col mister pensavamo che gli attaccanti che avevamo bastassero, ma penso che non siamo riusciti a vedere il vero Lafferty. E’ stato tanto bistrattato, poi è andato in Scozia e ha fatto subito doppietta. Ci sono tante situazioni affinché un calciatore renda bene, non solo l’aspetto tecnico ma anche umano, l’ambientamento”.
“Il nostro presidente è arrivato tre anni fa. Io sono stato tra gli ultimi a credere nel miracolo, dopo i sacrifici dei Praticò. So cosa avevamo passato. Gallo ha investito tanto, ma non era mai stato nel calcio. Per questo ci vuole tempo a mettere i tasselli giusti al posto giusto. I 4 dg? C’è chi è andato via anche per scelta nostra. Il presidente non ha speso solo per la squadra, ma anche per il centro sportivo. A gennaio è stato aperto ancora di più il portafoglio in un momento in cui le aziende soffrono per il Covid. Gallo è sempre presente, di giorno è al Sant’Agata e ha preso in mano tutto, sta facendo un sacco di lavori. Al centro sportivo si mangia talmente bene che non vuole andare via, arriva al mattino e va via la sera”.
“Giovani promettenti in Primavera? Il nostro settore giovanile sta crescendo, siamo partiti da zero. Il prossimo anno qualche calciatore, forse tre, potrebbero partire in ritiro, potremmo contrattualizzarli. Vediamo e li seguiamo, ma non faccio i nomi sennò si montano la testa. Il settore giovanile non è semplice, l’organizzazione parte da lontane. Oltre ai ragazzi si deve investire sulle risorse umane, sugli allenatori giusti. Uno degli obiettivi del presidente è il settore giovanile, io posso dire che è migliorato parecchio da quando sono arrivato, anche se ancora c’è molto da lavorare. Già il fatto che siano state messe a posto le strutture vuol dire tanto”.
“Bertoncini via per scelta nostra. Io l’ho avuto anche a Modena, l’ho voluto a tutti i costi a Reggio ma il suo problema sono i troppi infortuni. Ha giocato 11 partite su 30 da noi e a Como ha avuto difficoltà fisiche. Per via del limite dei 18 Over non potevamo rischiare di tenerne uno sempre infortunato. Quando gioca fa la differenza, per me è sprecato anche per la B, ma non potevamo rischiare e non so il perché di tutti questi infortuni”.
“Plizzari secondo me arriverà in Serie A. Col portiere si vive il momento. Ha fatto due errori ma non tecnici, bensì di scelta. Per quanto mi riguarda meglio questo errore, di pensiero, perché si può migliorare. Era il momento di inserire un altro portiere, ma questo non vuol dire che per me non farà bene. Nicolas ha dato sicurezza, è entrato anche in un momento fortunato. Io comunque non posso neanche dimenticare quello che ha fatto Guarna. Se non avessimo preso Nicolas sono convinto che Plizzari avrebbe potuto darci soddisfazioni”.
“Su Edera ci sta lavorando il mister, deve credere più in se stesso, deve osare di più”.
“Ho chiamato Denis dopo quel post su Instagram, lui mi ha detto che era un suo momento un po’ così e Baroni non c’entrava. E’ caduto dalle nuvole quando l’ho chiamato, non pensava di alzare un polverone. Non era una polemica con l’allenatore, si sono anche parlati il giorno dopo”.