22 Febbraio 2023

Garbato, ma non troppo – Ternana, che botta nel derby! Gli errori di proprietà e dirigenza partono da molto lontano

Analisi dettagliata delle difficoltà delle Fere

Il momento della Ternana è delicato anche e soprattutto fuori dal campo a causa della probabile cessione delle quote societarie da parte di Unicusano. Per questo motivo persino il clamoroso 3-0 che il Perugia ha inflitto alle Fere nel derby sta passando in secondo piano. Se è vero che una rivoluzione è alle porte, non bisogna dimenticare e sottovalutare ciò che si è sbagliato nell’ultimo biennio per aggiustare davvero il tiro nel futuro prossimo. Sarebbe troppo facile far coincidere le difficoltà della squadra con quelle del presidente Stefano Bandecchi, ma la verità è che i problemi che si osservano sul terreno di gioco hanno radici piuttosto lontane.

Uno dei problemi principali dell’organico è l’età media spiccatamente elevata. Sono arrivati giovani interessanti che infatti stanno dando una mano importante quali Niccolò Corrado o Salim Diakité, ma tutti gli altri rinforzi estivi non hanno svecchiato una rosa che già lo scorso anno non brillava per freschezza. Il tasso clamorosamente alto di infortuni non dipende soltanto dalle certe peculiarità dei calciatori o da ipotetiche e non dimostrabili preparazioni atletiche sbagliate, ma anche da un evidente mancanza di brillantezza. Chiedere a tanti calciatori non nel momento più esplosivo della propria carriera una sequela di sforzi ravvicinati ha contribuito allo scenario attuale.

Bandecchi ha sempre ritenuto di disporre di una rosa in grado di centrare la Serie A, ma i dati dicono tutt’altro. Senza una guida della difesa e un play di centrocampo, con un attacco tanto talentuoso quanto tremendamente fragile, in una Serie B così competitiva è difficile puntare a qualcosa di più dei play-off. Il presidente non l’ha accettato e ha deciso di allontanare l’artefice della promozione e del consolidamento in cadetteria Cristiano Lucarelli puntando su un craque come Aurelio Andreazzoli. L’ex Empoli, però, non dispone di elementi adatti per assemblare il suo celebre 4-3-1-2 e, al di là del sistema di gioco, imprimere i suoi concetti. Con molta umiltà si sta adattando al materiale a disposizione provando a farsi scudo in una complicatissima tempesta. Ma senza avere a disposizione l’opportunità di incidere.

Con fondamenta meno solide di quanto si ritenesse, è stato impossibile al netto di ogni fattore esterno costruire quel sogno a cui tutto l’ambiente puntava. In una Serie B con tante grosse realtà economiche non basta investire, è necessaria lungimiranza e autocritica. Soltanto imparando dagli errori commessi nel presente la dirigenza del futuro potrà pianificare una crescita che conduca la Ternana nel massimo campionato italiano.