I top e flop di PSB – Stralci di un Frosinone che funziona. Possanzini, c’è un problema. Dionisi bravo a smaltire le scorie del gruppo
Serie B, quante emozioni: i migliori e i peggiori
La settima giornata del campionato di Serie B è stata incredibilmente lunga e, dopo esser andata in archivio con il posticipo del lunedì sera, è giunto il momento di fornire i top e flop della nostra redazione.
Top
Stralci di un Frosinone che funziona – La giornata di campionato è stata aperta dal posticipo tra i ciociari e il Cittadella al “Tombolato”. La complessità della gara mista alle difficoltà palesate in lungo e in largo dall’organico di Vivarini potevano essere il giusto mix per l’ennesima débâcle stagionale. I canarini invece hanno invertito il pronostico e grazie ad una gara di concentrazione, aggressività e propensione a fare ciò che meglio si sa, l’hanno portata a casa. L’1-2 inflitto ai veneti consente sì di risalire la classifica e sollevare il morale, ma lascia soprattutto delle consapevolezze importanti: questa squadra quando è sul pezzo può recitare la sua parte, anche in un campionato così complicato.
Palermo, bravo Dionisi a farti smaltire le scorie – Giocare al “Maradona” contro un Napoli sempre più in palla e galvanizzato dalla cura Conte rappresenta per un club di Serie B solamente una tappa di passaggio. Sarebbe sbagliato parlare di gita fuori porta, ma l’essenza di un trofeo sempre poco logico è spesso questa. Eppure prendere cinque gol e venire letteralmente sovrastanti calcisticamente parlando non è bello per nessuno. Smaltire le scorie della Coppa Italia era tutto fuorché scontato. Nota di merito bisogna dunque riconoscere a Dionisi. Concentrazione, solidità difensiva e ordine nel posizionamento. Portati avanti questi princìpi di gioco il tutto si è rivelato in discesa, visti i fenomeni che frequentano l’attacco rosanero. Ps. Ranocchia, che bello vederti giocare ed esaltare.
Flop
Possanzini, c’è un problema – Appare chiaro, no? Abbiamo più volte evidenziato pregi e meriti di questo allenatore che, dopo la promozione dalla Serie C, sta portando avanti il suo credo calcistico anche nella serie cadetta. Oltre alla questione meramente visiva ed estetica, c’è da riconoscere al Mantova anche una certa praticità. Dieci punti nelle prime sette giornate sono tanta roba. Doveroso è però sottolineare come contro il Cesena, per la quarta volta in stagione, sia arrivato un gol a causa di errori individuali nella costruzione dal basso. La stessa è sì principio secondo cui effettuarla bene porta ad una superiorità nelle zone di campo calde, ma non deve diventare aggravante in partite come queste. Festa, errore grave. Altri punti persi per strada.
Stroppa, questa Cremonese necessita di una quadra – La squadra è forte, numericamente abbondante e qualitativamente attrezzata in ogni reparto con gente di categoria. In panchina c’è uno degli allenatori più vincenti e che meglio conosce la categoria. Eppure, questa serie di pregi nel loro complesso si stanno rivelando un difetto. Mancano gerarchie e linee guida. Nonostante ciò sono arrivati dieci punti e il secondo posto ne dista solamente tre. Sarà un caso?
In questa categoria meriterebbero di rientrarci Vignato, autore di un fallo senza senso a Castellammare. Bisoli, che fatica a far esplodere il potenziale che si ritrova tra le mani (infortuni permettendo). Matusciello e Caserta che nell’ultima all'”Arechi” hanno dato vita ad una gara che riassume al massimo il momento anemico che stanno vivendo le due squadre.