Serie B, Torrente: “Cremonese e Bari sono speculari. Sarà una partita equilibrata. Ecco chi la può decidere…”
Le parole dell'allenatore
L’ex allenatore di Bari e Cremonese, Vincenzo Torrente, ha rilasciato un’intervista ai microfoni della Gazeetta del Mezzogiorno per parlare del suo passato e della sfida tra le due compagini, in programma domenica. Di seguito le sue parole:
IL SUO BARI – “È stato il momento peggiore della storia del club ma si è fatto benissimo. Sono orgoglioso di quanto fatto a Bari. Tra penalizzazioni e problemi societari, facemmo miracoli. Ricordo una piazza da serie A, che vive di calcio. E, ancora, un gruppo di lavoro eccezionale con il ds Angelozzi e il segretario Doronzo. Oltre ad un gruppo di ragazzi bravissimi e di prospettiva come Ceppitelli, Sabelli, Galano e Bellomo. Per non dimenticare Ciccio Caputo che reinventai come attaccante. Segnò tantissimi gol. Sul piano umano, la città mi è rimasta nel cuore. Quello che si fece non era affatto scontato. Mi sono anche divertito. Giocavamo pure bene”.
L’ESPERIENZA ALLA CREMONESE – “Dopo Bari, decisi di fare un passo indietro in C. Simoni mi battezzò allenatore a Gubbio e poi mi richiamò a Cremona. La prima volta andò alla grande. Dopo, anche lì non mi fu data la continuità. Non ebbi la gioia di giocare i playoff. La programmazione non si rivelò forte come nelle premesse”.
IL RIMPIANTO – “Dopo tanto tempo, non sceglierei più di scendere di categoria dalla B alla C. Non per la piazza di Cremona, ma per la categoria. Sarei rimasto a Bari, se non fosse partito Angelozzi che tornò quando ormai ero andato via nell’anno della meravigliosa stagione fallimentare”.
IL BARI DI LONGO – “Mi interesso di tutte le squadre che ho allenato e il Bari lo seguo volentieri. Ho visto l’ultima gara contro il Cosenza. Dopo l’espulsione di Lella, esagerata, la partita è stata compromessa anche se il Bari ha tentato di vincerla sino all’ultimo con la mentalità giusta. Longo sta facendo davvero un ottimo lavoro. Il gruppo ha un’identità precisa”.
IL 3 5 2 – “I numeri lasciano il tempo che trovano. Dipende da come li interpreti e cosa vuoi ottenere. Se giocano due terzini sei più difensivo. Altrimenti, cambia tutto. Conta anche la qualità dei giocatori a disposizione. Il vestito va cucito in base alla stoffa tra le mani. Altrimenti, dopo quattro partite ti mandano via. Perché il primo a pagare è sempre l’allenatore”.
CREMONESE E BARI – “La Cremonese deve raccogliere il lavoro seminato l’anno scorso. Il Bari potenzialmente può centrare l’obiettivo, con giocatori esperti in tutti i reparti. Nel bene e nel male, gli obiettivi possono cambiare in corsa. Longo ha bisogno di tempo. Bisogna crederci con pazienza. Bari non c’entra niente con la B. Magari, una volta in A può cambiare anche lo scenario della multiproprietà”.
LA PARTITA TRA CREMONESE E BARI – “Sarà equilibrata, tra due squadre speculari. Si potrebbe decidere con delle invenzioni degli attaccanti”.
IL SAN NICOLA – “L’ultima volta è stata diversi anni fa al San Nicola contro la Salernitana. A Bari ho lasciato il cuore. Sono un uomo di mare. Cresciuto in costiera amalfitana, vivo in Liguria. Della città mi mancano proprio i colori e la simpatia della gente”.