Ternana, l’ex Toscano: “Errato avere il timore di pensare in grande”
TOSCANO TERNANA – Domenico Toscano, ex tecnico tra le altre anche della Ternana, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di TernanaNews.it soffermandosi, tra i vari temi, anche sull’annata della truppa di Cristiano Lucarelli: “Seguo sempre la Ternana, e l’ho seguita anche quest’anno, da esterno, posso dire che secondo me l’errore è stato di avere il timore […]
TOSCANO TERNANA – Domenico Toscano, ex tecnico tra le altre anche della Ternana, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di TernanaNews.it soffermandosi, tra i vari temi, anche sull’annata della truppa di Cristiano Lucarelli:
“Seguo sempre la Ternana, e l’ho seguita anche quest’anno, da esterno, posso dire che secondo me l’errore è stato di avere il timore di pensare in grande, la comunicazione è importante in questo, perché a volte si avvertiva che l’obiettivo fosse la salvezza e a volte invece che si potesse puntare a qualcosa di più. Questo modo di pensare altalenante si è rispecchiato anche in campo, perché secondo me la Ternana ha espresso un gran calcio anche quest’anno a tratti, ha giocato a viso aperto con tutte le squadre, però proprio questo modo di pensare ha fatto sì che la squadra molte volte giocasse con il freno a mano tirato e non esprimesse tutto il suo reale potenziale”.
Su Lucarelli
“La Ternana, secondo me, in questo momento ha un grande allenatore e una società forte su cui poter contare, e nell’anno in cui raggiungi la Serie B dalla C, dico sempre che devi pensare con la testa o con il cuore, perché vorresti mantenere quel gruppo che ha faticato tanto per arrivare a giocare in questo campionato e questo ti porta a volte a fare delle scelte sbagliate, trattenendo giocatori che non sono in grado di giocare a quei livelli, e quindi è importante usare anche la testa, ma il primo anno di Serie B è difficile per tutti, anche per queste ragioni e per questo dare troppe aspettative il primo anno è qualcosa di deleterio per me; poche squadre sono riuscite a fare il doppio salto dalla Serie C alla Serie A, perché è qualcosa di estremamente complicato”.