Modena, Tremolada: “Ad inizio carriera non avevo la fame che ho oggi. Voglio chiudere qui la carriera”
Le parole del trequartista dei Canarini
Il trequartista del Modena Luca Tremolada, autore di una stagione sin qui strepitosa, ha parlato ai microfoni de La Gazzetta di Modena circa il suo legame con la città e la squadra commentando anche i suoi numeri ottenuti in questo campionato. Di seguito le sue parole:
“Finora è stato un buon campionato, a tratti ottimo, anche se con qualche prestazione negativa, coincisa spesso con l’infortunio a un ginocchio e a una spalla. Mi manca qualche goal, ne ho sempre fatti 7/8 a stagione, ma c’è ancora tempo. Comunque mi consolo perchè ho fatto più assist”.
Sulle statistiche di inizio carriera: “L’inizio della mia carriera è stato difficile. Sono partito ala, poi mi facevano giocare anche davanti alla difesa, insomma non avevo un ruolo, una posizione precisa in campo. E io mi appoggiavo solo sul talento, non avevo ancora la fame che invece ho ormai da anni. Riguardo le mie partite solo quando perdo, per capire se potevo fare qualcosa in più”.
Sul cambio continuo dei club: “E’ stata anche colpa mia. Mi adagiavo sulla parte divertente, poi ho fatto qualche scelta sbagliata, non avevo il procuratore giusto, poi cambiato. Un po’ perchè non c’era la volontà di partire da me per fare una squadra. Quando però non sono più stato un prestito dall’Inter, la mia carriera è decollata. In Italia è un problema di mentalità, al giocatore di qualità gli chiedi di risolvere le cose quando vanno male. Il talento a volte viene sacrificato alla tattica, al gioco fisico, al risultato, ma alla fine è la qualità a pagare sempre”.
Sui rimpianti: “In carriera forse potevo fare di più ma non ho rimpianti. Penso che almeno un paio di anni fa potevo essere in Serie A, la meritavo ma nessuno mi regala nulla e adesso voglio provare a conquistarla col Modena. Il mio obiettivo è chiudere qui la carriera”.
Sugli allenatore da “ringraziare” in carriera: “Corini mi fece debuttare in Serie A ma poi non mi fece più giocare per il discorso fatto in precedenza. Pochesci a Terni, ma soprattutto Capuano ad Arezzo mi ha fatto rinascere. Da tre anni siamo un’accoppiata vincente, pur a volte con diversità di vedute”.
Tremolada sugli assist, i goal e la salvezza
“Quest’anno è capitato che cercassi sempre l’assist come volontà primaria. Anche se poi in B pochi trequartisti hanno i miei goal. Comunque, è vero, il desiderio di far divertire la gente a volte mi toglie un po’ di concretezza. Lo so, devo tirare più spesso in porta. Quando mi esce un corner basso sento io stesso i mormorii, però li ho sempre tirato. Salvezza? Nessuno si siede, a quel punto saremmo tutti pronti a sognare”.