Ascoli, l’ex Valentini: “La proprietà vuole vincere, ma col 14° budget devi pensare a salvarti. Senza di me le cose sono peggiorate”
L'ex uomo mercato bianconero rompe il silenzio
Intervenuto negli studi di Sportitalia, Marco Valentini, ex direttore sportivo dell’Ascoli, ha parlato della separazione con la stessa compagine marchigiana, avvenuta lo scorso autunno dopo un avvio di stagione, quello del Picchio, certamente zoppicante. Ecco quanto ripreso da PicenoTime.it:
“Otto mesi senza parlare? Il silenzio porta consiglio, secondo me serve. Quando accadono certe tipologie di situazioni parlare a caldo può essere rischioso e pericoloso, il tempo aiuta ad analizzare ed avere le idee più chiare. L’esonero ad Ascoli? Non me l’aspettavo, soprattutto per i due anni precedenti. So bene quale sia il problema che c’è dentro l’Ascoli. In questi mesi ho sentito un sacco di chiacchiere e stupidaggini. Due anni fa sono arrivato in una situazione difficile, c’era da risanare, fare minutaggio ed effettuare delle cessioni. Cose che sono state puntualmente fatte, tutte le sessioni di calciomercato sono state chiuse in attivo. Abbiamo conquistato un sesto posto al primo anno, nel secondo abbiamo sfiorato i playoff all’ultima giornata. In questa stagione eravamo partiti male nel mese di Agosto. Poi a settembre ci siamo ripresi, quando sono stato esonerato eravamo a metà classifica a due punti dai playoff, con il 14° budget del campionato e spendendo 100mila euro sul mercato. Eravamo perfettamente in linea con il mandato che mi era stato affidato tre anni prima, ovvero salvarsi, ringiovanire e risanare i conti. Avendo vissuto quella realtà c’è un problema secondo me: se hai il 14° budget del torneo o giù di lì, la cosa normale è lottare per non retrocedere, quella dovrebbe essere la priorità. I messaggi che però arrivano dall’interno, da parte della proprietà, sono quelli di vincere ed a quel punto si viene a creare un cortocircuito che andrà sempre a generare insoddisfazione. L’Ascoli è una società che fa “mobilità” di allenatori e direttori sportivi, anche prima di me ne sono stati cambiati tanti, quest’anno ci sono stati già tre allenatori e due direttore sportivi. Buon per chi sta a casa, c’è la fortuna di lavorare per tutti… Il segreto del calcio di oggi, a mio avviso, deve essere l’equilibrio. Il Cittadella ha inanellato 8 sconfitte consecutive, il Catanzaro ha registrato 5 ko di fila, ma i due club non hanno cambiato né allenatore né direttore sportivo e quelle squadre poi sono venute fuori. Per carità, è capitato a tutti di avere degli esoneri e fa parte del calcio, ma tranne in rari casi non ritengo che cambiare l’allenatore sia la soluzione di tutti i mali. Mi dispiace, tra l’altro, che dopo il mio esonero sia stato sùbito sollevato dall’incarico anche il “mio” allenatore Viali, secondo me un tecnico molto valido. Ho preferito non commentare in questi mesi quanto accaduto anche perché la squadra vive una situazione difficile. Mi è stato detto in faccia che si auspicavano, senza di me, che le cose potessero andare meglio ma purtroppo sono andate peggio. Per questa ragione ho avuto il rispetto e la delicatezza di non parlare, anche perché sono affezionato a tutto ed a tutti e spero che l’Ascoli si salvi il prima possibile. Rispetto a qualche anno fa, quando ad esempio il Carpi e il Crotone sono riuscite a vincere contro pronostico, in Serie B oggi trovi dieci proprietà da Serie A sul piano economico e quindi diventa molto difficile, per non dire quasi impossibile, che una squadra costruita per non retrocedere possa poi vincere. Se ho cercato Daniele De Rossi per l’Ascoli? E’ successo nel 2022, per il post Sottil, anche se lui era ancora impegnato con la Nazionale. Noi avevamo un po’ di fretta, eravamo reduci dai playoff ed avevamo un po’ di pressioni per scegliere subito il nuovo tecnico. Ci ho fatto una chiacchierata telefonica, mi ha chiesto del tempo perché era in Nazionale con Mancini. Gli ho risposto che purtroppo noi tanto tempo non ne avevamo però confermo che è stata una delle nostre scelte. Ho sempre pensato che chi sia stato un grande centrocampista come De Rossi, che tra l’altro è anche un ragazzo intelligente, è facile che abbia un ottimo futuro da allenatore“.