Venezia, Vanoli: “Cittadella bestia nera, ma sono convinto che faremo una bella prestazione”
Paolo Vanoli, allenatore del Venezia, è intervenuto in conferenza stampa in vista del derby contro il Cittadella. Ecco quanto apprendiamo dai colleghi di tuttoveneziasport.it: “Recuperare da una partita è facile soprattutto quando la vinci e come l’abbiamo vinta noi, il calcio è fatto da momenti anche di psicologia. Quando rientri da una grande prestazione e […]
Paolo Vanoli, allenatore del Venezia, è intervenuto in conferenza stampa in vista del derby contro il Cittadella. Ecco quanto apprendiamo dai colleghi di tuttoveneziasport.it: “Recuperare da una partita è facile soprattutto quando la vinci e come l’abbiamo vinta noi, il calcio è fatto da momenti anche di psicologia. Quando rientri da una grande prestazione e con un gol di un ragazzo che tutti aspettavano per poterlo abbracciare è facile, penso che su quello ci sia stato il massimo. Con il Cittadella è un derby e dobbiamo cercare di far felici i nostri tifosi perché sono gare che appartengono alla nostra città, un avversario ostico anche se viene da sei sconfitte consecutive. Sono però ancora dentro ai playoff, è una squadra che ha un modo di giocare definito, dovremo essere bravi sulle seconde palle e nel far girare bene la palla. Dovremo essere bravi anche nei subentranti, chi entra deve farlo con la mentalità giusta, questo fa la differenza ed è la bellezza di un gruppo, sono convinto che faremo una bella prestazione.
Rischio di eccesso di entusiasmo? Penso che l’entusiasmo ti serva per recuperare le energie, ma sappiamo benissimo quanto queste tre partite, Pisa compreso, siano importanti per il nostro percorso. È un derby, non ci sono classifiche ma solo risultati, dovremo affrontarli al meglio ed è un’altra delle mie bestie nere come con il Sudtirol, ho sempre fatto fatica a fare risultati con loro e speriamo che ci sia una prima volta anche qui.
A volte io sono un po’ emotivo e la cosa mi piace. Ci tenevo per Olivieri, so che essere lì a soffrire ti porta a perdere un po’ di autostima e morale e per un allenatore non è facile fargli capire che è comunque un pezzo importante del gruppo. Olivieri è un ragazzo che ha dentro questi gol, normale che a volte giocare poco fa, è in una squadra con quattro attaccanti forti e non è facile. Però a dodici partite dalla fine abbiamo bisogno di tutti. Adesso dev’essere bravo lui a continuare e deve giocarsi bene le sue occasioni.
Siamo di nuovo secondi? Preferisco stare in alto. Mancano ancora 12 partite e non siamo perfetti. Sono punti che servono nel tuo percorso. Perché poi abbiamo una gara difficile, lo scontro diretto con il Como. Noi dobbiamo provare in ogni gara a vivere un sogno. A Pisa hanno trasferito la delusione di quanto avvenuto dopo Modena, però alla fine hanno fatto un capolavoro, questi servono per capire che fino alla fine dobbiamo stare lì, è una squadra che può dare grandi soddisfazioni, poi vedremo alla fine dove saremo.
Come si costruisce un gruppo così? Con il lavoro, la disciplina e le regole, a volte è più facile che non. L’ho già detto l’anno scorso, il mio lavoro sarà presentare una squadra che lotta per questa maglia e da quando sono qua la squadra ha sbagliato penso poche partite, poi a volte giochi meglio altre peggio, non siamo perfetti. Ho sempre detto che questi ragazzi qua lavorano tanto e di conseguenza hanno risposte in campo. Parlano tutti di Cheryshev anche, ma sta lavorando forte, ma anche Ullmann, gliel’ho sempre detto, quando ci sono scelte e rimani qua devi allenarti al massimo perché posso sempre cambiare idea, l’unica cosa che Paolo Vanoli non fa è non considerare i giocatori, se devo dire qualcosa la dico in faccia, ma tutti quelli che sono andati via da qua sono andati via allenati benissimo. Sono convinto che se lavori alla fine il premio arriva, il premio collettivo è quello di Olivieri, perché è un gol che ci dà tre punti, stessa cosa Gytkjaer quando ha sostituito Pohjanpalo. Pierini nel primo tempo mette due volte solo davanti al portiere un compagno. Ci saranno anche le sconfitte, ma sono orgoglioso di questi ragazzi.
Un vantaggio o uno svantaggio che alcune rivali giochino già oggi? Sto facendo imparare ai ragazzi che dobbiamo guardare il nostro di bottino… già ho avuto angoscia l’anno scorso (ride ndr), quando io ero cosciente e i ragazzi meno, l’anno scorso mi sarebbe pesata. Ora possiamo guardare a quanto stiamo facendo, migliorare nel gioco e anche per il futuro.
Cosa temo di più del Cittadella dopo sei sconfitte di fila? Temo di più la rabbia, quando arrivi da tante sconfitte hai voglia a tutti i costi di fermare questo trend negativo e dentro di te c’è la massima attenzione. Su questo dovremo essere bravi, pazienti e intelligenti. Non dovremo essere presuntuosi ma umili e capaci anche di soffrire, perché sono convinto che nonostante le sei sconfitte ci saranno momenti di sofferenza perché il Cittadella mi ha sempre fatto soffrire, speriamo che stavolta il risultato sia diverso.
Quando hai in mano un gruppo è giusto che tutti abbiano la loro possibilità, chi giocherà dovrà fare bene come ha sempre fatto indipendentemente dal fatto che abbiamo perso due giocatori importanti. Ho ragazzi però intelligenti e che sanno di dover fare bene come hanno sempre fatto. Ullmann? Potrebbe essere stato un segnale il suo ingresso sì, ma ci sto pensando, a lui e a Cheryshev ho sempre detto le cose in modo sincero, con il rientro di Jajalo e Svoboda siamo in 23, quando c’era il mercato gli ho detto che se avevano la possibilità di andare a giocare dovevano vedere con il club, se fossero rimasti dovevo vedere cosa si poteva fare perché magari le circostanze cambiano, è il mio dovere. Lella? Penso che se riesco torna con il Como“.