Venezia, Vanoli: “Quando sono arrivato qui ero spaventato. Senza obiettivi di alto livello non ha senso fare l’allenatore”
Le sue parole
L’allenatore del Venezia Paolo Vanoli ha parlato, ai microfoni del Corriere dello Sport, circa la promozione in Serie A ottenuta con i Lagunari. Di seguito le sue parole riportate dalla redazione di Tuttomercatoweb:
“Nella mia vita ho sempre voluto pormi obiettivi di alto livello, altrimenti non ha senso fare questo mestiere. Quando sono arrivato al Venezia, magari ero un po’ spaventato. Ma per accettare questa sfida è stato fondamentale il mio carattere forte. Io sono una persone diretta: ho detto subito che se ci fosse stato anche solo l’1% di possibilità di portare il Venezia in serie A, lo avrei fatto.
Certe delusioni, tipo quella dell’ultima giornata quando lo Spezia ci ha sconfitto in rimonta ed è sfumata la promozione diretta. E’ stato un cammino difficile, penso che si siano viste anche le qualità morali e umane del gruppo. Il Venezia era secondo alla fine del girone di andata: ho detto alla squadra che in quel momento ci si doveva prendere delle responsabilità. Ed è scattato qualcosa, i successi parlano da soli, ma dietro c’è un lavoro di gente cosiddetta invisibile come lo staff. Per esempio: siamo stati la squadra col minor numero di infortuni in tutta la B, nelle 38 giornate più i playoff”.