Venezia, Vanoli: “Salvezza? Bisogna vincere quattro partite. I giocatori più esperti devono prendere la squadra in mano”
Parla il tecnico
Paolo Vanoli, allenatore del Venezia, ha parlato alla vigilia della sfida casalinga contro il Brescia. Ecco quanto raccolto da trivenetogoal.it: “Per quanto riguarda la partita di Frosinone ci siamo detti che dobbiamo dare tutti qualcosa in più. Di questa partita ne abbiamo fatto una tragedia ma io non ne traggo una tragedia, abbiamo fatto un ciclo con tre trasferte molto importanti e la nostra squadra ha pagato la terza partita, abbiamo fatto tutte gare di livello psico fisico alto, purtroppo le prestazioni non hanno portato punti e questo ha reso più rumorosa la caduta di Frosinone. Ma ho detto anche ai ragazzi che restando nella partita con qualche cambio avremmo potuto dire la nostra. Purtroppo è arrivato subito un errore ed è andata come è andata.
Questa non è una tragedia, anzi siamo stati coraggiosi in queste tre partite, in cui ho cercato di dare minutaggio a tutti. Ho dato spazio a ragazzi che hanno dato una risposta, perché da Brescia in poi avrò bisogno di tutti e tutti dovranno essere in condizione fisica ottimale.
A Frosinone è vero, ci sono stati tanti errori tecnici, in questa partita qua penso è che la cosa positiva sia stata che abbiamo sbagliato tutti, anche Cheryshev che ha tanta tecnica ha fatto errori. Loro tenevano sempre tre uomini alti per le ripartenze e tante di esse sono nate da errori nostri. Talvolta poi bisogna avere il coraggio di restare sul tre contro tre, ma diverse di queste circostanze nascono da errori tecnici. Dobbiamo tenere ciò che abbiamo fatto di positivo e guardare al Brescia.
Sappiamo benissimo che oggi i tre punti negli scontri diretti valgono doppio, abbiamo già vissuto questo tipo di partite, a Palermo eravamo ultimi, ora abbiamo la possibilità su dieci partite di salvarci. Dobbiamo vincerne quattro, una di queste dev’essere in casa e con il Brescia, gara che andrà giocata con la testa, anche se la partita di domani non sarà la fine, ma sarà un grande vantaggio giocarlo in casa e daremo tutto per i tre punti.
Quest’anno sono successe un po’ di cose, c’è sempre stata una ricostruzione. Ora siamo al punto in cui i giocatori più esperti devono prendersi la squadra in mano, non la posso dare ai giovani la squadra, i Ceppitelli, Pohjanpalo, Cheryshev, anche per lui, 45 minuti, poi 65, anche lui dovrà tirare fuori la sua qualità, non me lo dovrà sostituire nel ruolo, ma nella personalità e come leader tecnico, il ruolo suo sappiamo benissimo quale sia e che importanza di giocatore ha come leader tecnico. Con lui ho fatto un percorso per portarlo ad essere in condizione. Sono sicuro che non avrà ancora i 90 minuti quello no, ma mi aspetto che aiutino i giovani.
Sapevo che potevo arrivare a Frosinone pagando qualche cosa per il triplo impegno, ma so anche che ho 20 giocatori che fisicamente stanno bene e questo è molto importante per un gruppo che vuole salvarsi. Con Jajalo avevamo preso una strada, ora c’è l’opportunità di vedere altre situazioni, dobbiamo abbinare tante cose, l’importante è lo spirito e la voglia di determinare, se abbiamo la cattiveria giusta possiamo farlo.
Abbiamo recuperato Modolo che viene in panchina, non sarà al massimo ma è un elemento importante per il gruppo, è un ragazzo e un capitano che si fa sentire e abbiamo in questo momento anche in questo momento bisogno di ragazzi così. Busio invece non ha recuperato.
Ringrazio i nostri tifosi, da quando sono arrivato hanno sempre sostenuto questa squadra. Oggi chiedo una cosa importante, a gennaio sono arrivati ragazzi giovani e abbiamo ko Jajalo e Beghetto, questi ragazzi vanno sostenuti, ma sono convinto che lo faranno. Un mio grazie, da quando sono arrivato ci siamo incontrati e ci siamo detti delle cose che penso questi ragazzi abbiamo mantenuto, ovvero dare tutto per questa maglietta. Prometto che sputeremo sangue per questi colori e per questa maglietta, l’ho detto dal primo giorno che sono qua, ho un gruppo con cui posso arrabbiarmi quanto voglio, ma dal punto di vista del dare tutto non si può dire nulla.
Quanta voglia avrei di giocare una partita così? Tanta, quello che voglio trasferire ai miei giocatori è che queste partite non devono portare paura, ma coraggio. Quello che ho visto a Pisa e Bari. Penso che la bellezza di vedere i giovani è che possono avere imprevedibilità, con tanti sbagli ma con tanta energia. Da quelli più di personalità mi aspetto che insieme a me ora guidino questi giovani. Il ragazzo ha bisogno anche del bastone, come ho detto l’altra volta preferirei meno complimenti per il fatto che giochiamo bene e più punti. Non c’è bisogno però di arrabbiarsi, ci sono tante cose sul tavolo e su questo dobbiamo lavorare”.