3 Novembre 2023

Venezia, Vanoli in vista della Ternana: “Dobbiamo imparare a stare in alto. Su Dembelè…”

Così il mister prima della trasferta

Attraverso una lunga conferenza stampa, l’allenatore del Venezia, Paolo Vanoli, ha presentato l’incontro che vedrà domani gli arancioneroverdi impegnati contro la Ternana allo stadio Libero Liberati.

Ecco quanto è emerso, riportato da TuttoVeneziaSport:

“Una settimana positiva, siamo tutti pronti, il morale è bello vederlo alto ma quello ci deve poi servire in partita per essere più coraggiosi e attenti negli episodi. Andiamo in un campo difficile, contro una squadra che sta attraversando un momento non facile, allenata però comunque bene e con giocatori esperti per la Serie B. Sicuramente un ambiente difficile, dovremo essere bravi a capire i momenti delle gare, saper gestire i momenti difficili”.

Sul lavoro di questa settimana: “A inizio settimana ho fatto vedere tre episodi, il primo a un minuto dalla fine con dottori e fisioterapisti, perché bisogna stare attenti anche per loro a entrare subito in campo, a un minuto dalla fine così mi portano fuori dal campo un difensore. Ho detto quindi a loro e ai giocatori di aspettare che chiami l’arbitro senza buttarsi dentro, capisco sia difficile capire subito l’entità, ma mi togli un difensore, su un piazzato anche. Certe partite così in passato le ho perse. Secondo episodio sono le sostituzioni, ho visto in Serie A, parlo in generale non qualcuno dei miei nello specifico, e mi è capitato anche all’Inter di vedere ragazzi che sbuffano uscendo o chiedono perché, questi atteggiamenti li odio, perché siamo una squadra, chi esce dev’essere incazzato e questo è bello, ma deve rispettare chi entra. A Modena entrano Gytkjaer e Bjarkason e ci fanno vincere la partita, domenica entra Johnsen e ci fa vincere, ci sono tanti ragazzi importanti qui, Gytkjaer ha vinto campionato, Cheryshev ha giocato nel Real Madrid. Sono cose che vediamo in Serie A tra Leao, Giroud, Kean, ma io voglio che i miei facciano uno step in più, a questa cosa qua ci tengo. Non pretendo che ci sia allegria a un cambio, dev’essere arrabbiato ma anche capire che chi entra ci fa vincere la partita, come poi è successo. Questo è lo spirito di gruppo per arrivare lontano. Non mancano di rispetto a me, ma al mio gruppo, a me possono mandarmi a quel paese, con me possono essere incazzati, ma devi sapere che in quel momento lì devi essere il primo tifoso per il tuo compagno. Dobbiamo essere tutti importanti, già l’anno scorso abbiamo visto certe cose, tutti importanti devono essere. Terzo episodio è la classifica, l’anno scorso eravamo di questo periodo penultimi, ora siamo qua, grazie al lavoro dei giocatori. Qui dobbiamo imparare a starci, questo è un altro step ancora che stiamo facendo, piano piano. Non mi piace parlare e basta, le cose le voglio far vedere, alla fine lavoro, organizzazione e impegno ti hanno portato questi risultati. Il primo che ci credeva sono stato io quando sono arrivato, perché credevo nelle potenzialità”.

Sulla Ternana: “Guardo la Ternana oggi, è una squadra costruita bene e che ha giocatori importanti, Casasola, Diakitè, Mantovani, Capuano, Celli, Favilli, dobbiamo sapere che incontreremo una squadra arrabbiata, in uno stadio importante. Questo è un altro aspetto, lì devi saper fare la partita e capire il momento della partita, quei momenti in cui puoi accelerare per sfruttare il loro momento, quello vuol diventare piano piano squadra. A volte è più facile giocare contro un Parma che ti lascia qualcosa in più”.

“Sono contento di aver recuperato Zampano e di avere un elemento in più in difesa”.

Su Dembelè: “Osservo tutto, Dembelè mi sta impressionando per come si allena, per come viene qua con gioia e per come vuole migliorare. Il suo momento arriverà e questo dev’essere uno stimolo per gli altri. Il problema è che prima del mio arrivo qui la società prendeva e gli diceva ai giocatori ‘ok tu hai la 9’, io quando sono arrivato avevo ragazzi che mi dicevano ‘io devo giocare titolare’, ma undici ne posso schierare. Alì può crescere ancora tanto ma è entrato bene in gara. Candela è cresciuto tanto, è un ragazzo che può giocare a 4, a 5, l’evoluzione del calcio oggi è nei braccetti, prendete ad esempio i movimenti dei braccetti dell’Inter, diventano due terzini di spinta e diventano armi a sorpresa, prima era magari il movimento del centrocampista che andava a fare quasi il libero. Rispetto all’anno scorso abbiamo un po’ cambiato avendo perso giocatori bravi come Carboni o Hristov, avevamo braccetti di qualità, da lì passano gioco e inserimenti”.

“A me questa squadra piace tantissimo e ci abbiamo lavorato molto perché è una squadra che ha tante cose in organico. Poi qualche sbavatura inevitabilmente c’è, ma tante cose ci stanno riuscendo bene, c’è varietà. Il nostro campionato è lunghissimo ancora, ci sono ancora tantissime variabili. In un attimo ogni giocatore in stagione può diventare un eroe, come capitato a Bjarkason, però devi lavorare per farlo”.

Su Sverko: “Tanti ragazzi che si fermano per infortunio poi per ritornare nella giusta mentalità li devi un po’ bastonare. Poi nell’episodio giocano bene sul fuorigioco, però c’è un errore di lettura, ha letto male la palla”.

Sugli infortunati: “Siamo ben messi, sta proseguendo il suo programma, dopo la sosta penso possa tornare. Sugli infortuni sapete come sono, non forzo le cose, come con Gytkjaer, è meglio perdere un po’ di tempo per averli poi tutto l’anno. Jajalo da quando lo porto in panchina inizia a tornare a disposizione. Idzes è tornato a fare qualche corsetta, sono contento per lui, dovrà procedere chiaramente a piccoli passi, i medici e il nostro dottore ci hanno portato buonissime notizie sempre in base a come procede la guarigione, ma si sono aperte finestre importanti sia per lui che per noi. E’ un ragazzo di prospettiva, importante per il gruppo, gli ho chiesto se voleva fare il mio collaboratore ma ha detto di no (ride ndr), si tiene sul pezzo guardando video. Su Svoboda siamo al punto della scorsa volta, ha scelto una struttura specifica per il recupero e quindi segue la loro tabella. Chiedo sempre a un giocatore dove si sente di andare a recuperare, ma per avere un recupero più veloce, non più lento. Ognuno si prenderà le sue responsabilità, lui tornerà qua quando sarà pronto per tornare nel gruppo come da pattuito”.

Su Modolo: “Penso sia la normalità per un giocatore che l’anno scorso ha avuto parecchi infortuni. Marco può sempre migliorare lavorando, talvolta il giocatore non capisce che il lavoro previene l’infortunio, in questo Modolo è stato molto bravo, ha fatto un ottimo ritiro e ha saputo aspettare il suo momento. Poi un conto è stare bene un conto è avere la tenuta per tutti e novanta i minuti. Penso sia una prassi normale, anche lui un po’ alla volta alzerà il minutaggio, preferisco fargli fare 65 minuti ad altissima intensità. Questa settimana ha lavorato molto bene anche lui”.