Venezia, Scibilia: “La nostra intenzione è sempre stata quella di voler giocare. Contro il Pordenone persi due punti”
VENEZIA SCIBILIA – Dante Scibilia, direttore generale del Venezia, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni ai microfoni di TMW: “La nostra intenzione è sempre stata quella di voler giocare. Questo è il punto di partenza obbligatorio per analizzare quanto accaduto. Nel corso della settimana, però, siamo stati in attesa di ricevere il nuovo protocollo sanitario necessario […]
VENEZIA SCIBILIA – Dante Scibilia, direttore generale del Venezia, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni ai microfoni di TMW:
“La nostra intenzione è sempre stata quella di voler giocare. Questo è il punto di partenza obbligatorio per analizzare quanto accaduto. Nel corso della settimana, però, siamo stati in attesa di ricevere il nuovo protocollo sanitario necessario per scendere in campo. Un protocollo che è arrivato solo venerdì all’ora di pranzo e in pochissime ore abbiamo dovuto interpretarlo e metterlo in pratica nel giro di pochissime ore e con i tamponi rapidi che non erano a disposizione. Dobbiamo anche ringraziare la ASL e gli uffici competenti per esserci venuti incontro. Solo dopo aver ricevuto i risultati siamo stati in grado di prendere la decisione di giocare. Una scelta, questa, che abbiamo fatto basandosi sulla voglia di giocare dei ragazzi e dei tifosi di vederci tornare in campo. Posso dire tranquillamente che, nonostante siamo consapevoli che tali situazioni dipendano dal Governo e dello stato di emergenza generale, ancora una volta è stato il Venezia ad andare incontro alle esigenze del sistema e non viceversa”.
“Da cosa è dipeso lo 0-0 contro il Pordenone? Chi sa di calcio conosce bene la risposta a questa domanda. Abbiamo perso due punti per strada anche perché abbiamo preparato la partita in un modo che non certamente quello consono ad un impegni del genere”.
“Quanto peseranno per il futuro i prossimi impegni contro Ascoli, Livorno ed Empoli? Molto. Anche se nessuno ha la sfera di cristallo. Di gare ne mancano complessivamente nove e ogni gara, ogni punto pesa tantissimo”.
E sull’ipotesi di una Serie B a 40 squadre divise in due gironi, conclude: “Mi pare una soluzione che non risolva i problemi economici né della cadetteria né della Serie C. Poi staremo a vedere quali saranno le proposte sul tavolo. C’è ancora tempo”.