Venezia, Tacopina: “Cambierà formalmente il mio ruolo qui, ma non la mia presenza. Dionisi? Lo terrei per altri 10 anni”
VENEZIA TACOPINA – Importante conferenza stampa quella indetta in casa Venezia da parte del Presidente Joe Tacopina: tra passato, presente e futuro ecco un corposo estratto di quanto affermato da parte del patron arancioneroverde, in procinto di cambiare formalmente ruolo all’interno dell’organigramma societario dei veneti, da TrivenetoGoal.it: “Ho sottoscritto questo accordo anche se non avrei voluto […]
VENEZIA TACOPINA – Importante conferenza stampa quella indetta in casa Venezia da parte del Presidente Joe Tacopina: tra passato, presente e futuro ecco un corposo estratto di quanto affermato da parte del patron arancioneroverde, in procinto di cambiare formalmente ruolo all’interno dell’organigramma societario dei veneti, da TrivenetoGoal.it:
“Ho sottoscritto questo accordo anche se non avrei voluto farlo. Ho pranzato con Luigi Brugnaro e mi ha ricordato dov’eravamo cinque anni fa e cosa abbiamo fatto per questo club e questa città. Mi ha ricordato il progetto dello stadio e quanto fosse importante quello che avevo fatto. Brugnaro mi ha detto che è orgoglioso di essere stato sindaco in questi anni. Mi ha dato molta fiducia e abbiamo avuto un rapporto molto importante in questi anni. Continuo a ribadire che questo non è un addio, abbiamo riportato la squadra dalla D alla B in due stagioni. Anche se ci sarà un cambiamento a livello formale a livello di carica io sarò sempre qui e ho già programmato di tornare qui per due volte a marzo e ad aprile. Amo questo paese, sono stato il primo nordamericano a portare una proprietà statunitense in Italia e lo abbiamo fatto tre volte. Ho avuto esperienze straordinarie a Roma, a Bologna e a Venezia. Abbiamo riportato la Roma a livelli altissimi, il Bologna lo abbiamo riportato in Serie A, il Venezia in B nei miei cinque anni qui con ricordi indelebili. Un amico del Corriere della Sera mi ha ricordato che sono stato il primo presidente americano ad aver vinto tre campionati in questi anni. Abbiamo disegnato un nuovo logo, nato a Frankenstein di Jesolo assieme a Giorgio Perinetti. Il mio ruolo cambierà formalmente, ma vedrete che nei fatti non cambierà la mia presenza qui a Venezia. Nella mia carriera di avvocato a New York ho ricevuto tanti riconoscimenti, ma qui a Venezia sono stato nominato Cavaliere di San Marco. Potrei andare avanti ore a dire quanto sia per me importante questa città e quanta importanza mi hanno dato i tifosi più anziani. Vorrei ringraziare tutto il mio staff, lo sto ringraziando per tutto quello che ha fatto, ma non devo farlo oggi perché quello di oggi non è un commiato. Quindi cosa succederà adesso? Sono stati messi 30 milioni di dollari per questa squadra in questi anni, soldi veri cash e se qualcosa cambia a livello di governance è anche per questo. L’anno scorso mi ha quasi ucciso. Dionisi lo terrei per i prossimi 10 anni. Avremo modo di parlare anche nei prossimi mesi e credo che ci vedremo anche a fine stagione. I risultati di quest’anno? Non meritiamo la posizione di classifica che occupiamo. Ho parlato con Alessandro Nesta prima di Venezia – Frosinone e anche lui mi ha sottolineato come la squadra giochi un bel calcio. Abbiamo colpito 11 volte pali e traverse, è assurdo la sfortuna che abbiamo avuto. Se solo due di questi 11 pali fossero diventati gol sarebbe cambiato tutto. Saremmo in zona playoff e non in zona playout. È una questione di sfortuna in questo caso e non di qualità di gioco. Vorrei ringraziare anche il secondo ds Armando Ortoli, il braccio destro di Lupo che ha un ruolo importantissimo nel club. I miei dieci anni nel calcio italiano sono stati bellissimi, mai avrei pensato di poter raggiungere questi risultati”.
E sulla questione stadio, aggiunge: “Non è assolutamente vero che tutto sia fermo, che il progetto sia stato fermato qualche mese fa ed ora io debba farlo ripartire; il progetto, come sapete, c’è ed è stato approvato, ogni settimana, comunque, abbiamo incontri, affrontiamo le varie componenti del progetto medesimo, parlando cioè dell’hotel, della zona commerciale; tocca a noi fare un passo in avanti adesso e non al sindaco Brugnaro, con il quale, comunque, mi sono sentito ogni volta che ne ho avuto occasione, anzi siamo costantemente in contatto, sia con lui che con i suoi collaboratori; e, a riguardo, in questi anni, il primo cittadino ci ha sostenuto molto e continua a farlo. Prima, però, di fare questo passo in avanti rispetto al progetto, dobbiamo definire meglio quella che sarà la governance del club e poi potremo essere più precisi. Sabato non sarò allo stadio Penzo a vedere la partita contro l’Entella, perché devo presenziare alla festa di mia figlia, che fra qualche mese si sposerà proprio a Venezia, e sarà l’occasione soltanto, per me, per tirare fuori altri soldi”.