Salernitana, Ventura: “Gli obiettivi di inizio stagione sono stati centrati e ora proviamo a divertirci”
VENTURA INTERVISTA – Ventura, nel corso di questa stagione, si è tolto un po’ di sassolini dalle scarpe, rilanciandoli a chi lo aveva criticato per le sue ultime esperienze (Italia e Chievo). Il mister della Salernitana, intervistato da Tuttosport, ha cercato di fare il punto su vari argomenti presi in esame. Sul campionato giocato in […]
VENTURA INTERVISTA – Ventura, nel corso di questa stagione, si è tolto un po’ di sassolini dalle scarpe, rilanciandoli a chi lo aveva criticato per le sue ultime esperienze (Italia e Chievo). Il mister della Salernitana, intervistato da Tuttosport, ha cercato di fare il punto su vari argomenti presi in esame.
Sul campionato giocato in estate: “Un campionato d’estate non l’ha mai vissuto nessuno e quindi per tutti noi sarà una sfida da affrontare con cautela e curiosità. Vero, in A c’è chi in passato a Luglio ha disputato preliminari di Champions e Europa League ma comunque dopo un’adeguata preparazione. In questo caso invece manca condizione fisica, collettivamente finora si è lavorato poco. Oltretutto si giocherà ogni tre giorni e anche se di sera il caldo si darà sentire. Conteranno, poi, le diverse situazioni ambientali perchè, per esempio, le squadre che giocheranno in città di mare dovranno fare conti con l’intensa umidità che può creare problemi considerevoli di disidratazione.”
Gli viene, poi, domandato cosa ne pensa dell’alta frequenza di partite: “In Serie B non c’è l’abitudine di giocare ogni tre giorni come in Serie A nonostante negli ultimi anni ci sia stato qualche turno infrasettimanale in più. Inoltre tra i cadetti il calcio è molto più agonistico e meno tecnico rispetto alla categoria superiore e quindi c’è un maggior dispendio di energie. Ma dovremo fare di necessità virtù e imparare a gestire meglio le nostre risorse atletiche.”
Viene, successivamente, chiesto al mister come gestire la situazione per limitare i danni: “E chi lo sa, si tratta di una prima volta in senso assoluto. Penso però che si dovrà lavorare in tre direzioni. 1) Agire sul piano mentale, lo stress può far più danni di caldo e malanni fisici; 2) Curare l’aspetto atletico dei singoli sapendo che dietro non c’è una preparazione sostanziale e che quindi per arrivare all’esplosione atletica da prestazione sarà necessario osservare un percorso graduale. Temo che non tutti i giocatori sopporteranno questo nuovo tipo di lavoro; 3) Giocare in uno stadio senza spettatori avrà delle ripercussioni. I tifosi sono una componente fondamentale del calcio e incidono sulle prestazioni di squadra.”
Sugli infortuni: “Un fattore che risulterà determinante. In queste condizioni ambientali difficili e dopo quasi tre mesi di inattività, diciamo, tecnica, il rischio di farsi male è davvero molto alto. Temo che ce ne saranno parecchi e ciò influirà non poco sull’esito finale del torneo. La squadra che avrà la fortuna di subire meno infortuni avrà un vantaggio considerevole. Campionato falsato? Direi più campionato particolare, stretto nei tempi, intenso, figlio della necessità ma difficile per tutti. Non crea, insomma, disparità, si parte tutti alla pari.”
Sugli obiettivi della sua Salernitana: “A 10 turni dalla fine tutto è possibile. Gli obiettivi di inizio stagione sono stati centrati e ora proviamo a divertirci. Ora qui ci sono cultura del lavoro e compattezza dello spogliatoio, l’ideale per affrontare un campionato un po’ particolare. Il Benevento è già promosso ma dal secondo posto in giù tutto è aperto. Si riparte da zero e i valori possono capovolgersi. Noi siamo giovani ma suppliamo l’inesperienza con una carica di entusiasmo incredibile. Abbiamo l’occasione per ritagliarci un posto importante nella storia del club e faremo di tutto per salire il più in alto possibile.”
Gli viene domandato, infine, se questa stagione può avere ripercussioni sulle prossima: “La condizionerà di certo. Basti pensare i tempi ridotti tra la fine dell’uno e l’inizio dell’altro. Senza contare i problemi che scaturiranno da mercato e contratti dei giocatori che stanno per andare in scadenza. Ma va bene così, è troppo importante per il movimento e per l’economia italiana che il calcio riparta. Sull’Italia si è abbattuto uno tsunami terrificante che sarà superato solo tra qualche anno. I Problemi della gente sono tanti e non tutti di facile soluzione nel breve periodo. Il calcio è una valvola di sfogo, un amore intenso. Diamo a tutti la possbilità di seguire la propria squadra e apriamo gli stadi il prima possibile. Quindi allacciamoci le cinture e partiamo. Io non vedo l’ora…”