Salernitana, Ventura: “Qui ho ritrovato la voglia che avevo perso”
VENTURA SALERNITANA VOGLIA – Giampiero Ventura, attuale tecnico della Salernitana, dopo un passato turbolento, racconta ai microfoni de La Gazzetta dello Sport la sua rinascita: «L’emergenza? Devo dare atto che il governatore della Campania De Luca con il suo rigore è stato molto efficace, qui sentiamo meno il problema rispetto a come mi dicono si […]
VENTURA SALERNITANA VOGLIA – Giampiero Ventura, attuale tecnico della Salernitana, dopo un passato turbolento, racconta ai microfoni de La Gazzetta dello Sport la sua rinascita:
«L’emergenza? Devo dare atto che il governatore della Campania De Luca con il suo rigore è stato molto efficace, qui sentiamo meno il problema rispetto a come mi dicono si viva al Nord. Ci sentiamo tutelati. Vado a Bari? No, assolutamente. Vorrei almeno prendere gli abiti estivi, qui ci sono 24-25 gradi e ho ancora il cappotto e i maglioni. Le piccole aperture di oggi? Finalmente comincio un lavoro con il preparatore e ci colleghiamo via Skype con i giocatori per qualche esercizio. La prima cosa che farò alla fine della Fase 1? Andare in campo, mi manca tantissimo. E poi portare fuori a cena mia moglie. Queste rinunce ci fanno apprezzare di più le cose che avevamo. Guardo partite? Mi sono fatto scaricare partite di giocatori giovani, gente da lanciare, cosa che ho sempre fatto e fa parte del mio dna. Fare un nome? Non mi conviene, se no li prendono gli altri… Ce ne sono tanti, e qualcuno gioca troppo poco, anche in B, categoria che ho riscoperto dopo anni e che voglio conoscere meglio. Rivedo le partite della Salernitana? No… Ma le ricordo bene, perché so che abbiamo fatto tanto ma avremmo potuto fare di più. Quindi mi arrabbierei. Sto studiando come migliorare. La nostra classifica? Il primo step è andato bene, con tanti giocatori reduci da retrocessione. C’era da ricostruire tanto, c’erano ragazzi con poco mercato che adesso hanno ottime prospettive. Speravo in questa classifica, ma abbiamo lasciato per strada una miriade di punti. Ripartiremo da una base certa. Il recupero di Cerci? C’è stato un attimo in cui ho temuto di non farcela. Dopo due anni senza giocare era davanti a una montagna da scalare. Però mi ha sorpreso, perché non ha mai mollato e la montagna l’ha scalata a mani nude. Nella penultima gara ha debuttato dall’inizio e fatto vedere cose importanti. Dopo un lungo stop come questo sarà dura per tutti ripartire, mi basterebbe averlo all’80%. Ripartire subito? Leggo date buttate lì, tante chiacchiere. E’ difficile parlare di calcio davanti a tanti morti. Solo i medici potranno dirci quando giocare. Senza quarantena si dovrà convivere con il virus: come si farà? Serve un protocollo chiaro, se ci fosse un positivo in una squadra cosa succede? Si ferma ancora il campionato? Una buffonata. Lotito preme per ripartire? Sì, lo sento, come sento Mezzaroma e Fabiani. Ma ripeto: prima serve un protocollo medico chiaro e certificato. Bisogna ricreare le condizioni di prima, con la voglia delle società e l’entusiasmo della gente, cosa che qui non manca. Il futuro? Beh se si riparte, il campionato lo devo finire. Vale per tutti. La domanda è dopo… L’opzione per il rinnovo? Il discorso è stato sfiorato ma non affrontato. Servono condizioni reciproche. Sono venuto qui per una ricostruzione, in futuro ci deve essere grande ambizione. E io ci sono. Sono risorto? Volevo ricominciare ad allenare come una volta, ritrovare il Ventura allenatore e riacquistare voglia ed entusiasmo che avevo perso. Non contava la categoria, contava il campo. E tutto sommato, grazie alla Salernitana, mi sono ripreso tutto. Mi hanno proposto il taglio degli stipendi? No, deve comunque essere una cosa soggettiva. Non ci può essere solo l’imposizione dei club. E’ vero che le società perdono, bisogna vedere quali aiuti avranno. Non possono essere tagli a prescindere. Credo che serva buon senso. Se mi offrissero un ruolo extra campo? Girano queste voci, me lo sono anche chiesto. Però il profumo dell’erba e la voglia di campo, il confronto con i giocatori e la loro crescita, sono cose che ho dentro. Sono ripartito per riprendermi tutto questo, ora che ce l’ho voglio ripartire. La mia voglia feroce di ripartire? E’ aumentata, e tanto. Non sono venuto qui per continuare a fare l’allenatore, ma ricominciare a fare l’allenatore. E mi è bastata una settimana di ritiro per dire che avevo ritrovato la mia vita e oggi l’entusiasmo mi esce dalle vene. Quanti anni mi sento? Ne sento 50 a esagerare… Lavoro 12 ore al giorno, ho la voglia di un ragazzo. La solita libidine? Dieci volte di più… Però, vista l’età, parliamo di entusiasmo – ride – che è meglio. Il compleanno di Lippi? Ci conosciamo da ragazzi, ma il compleanno me l’ero perso… Gli ho scritto un messaggio. Se avessi avuto Lippi al mio fianco in Nazionale sarebbe andata diversamente? Assolutamente sì.” ha poi concluso.