Garbato, ma non troppo – L’inutilità degli esoneri spiegata in due parole: William Viali
Bisogna cambiare rotta
I dati record di esoneri che si registrano in ogni stagione di Serie B sono imbarazzanti per più motivi: il primo è che rivelano che quasi tutte le società non sono in grado di elaborare un piano solido per la stagione in estate, il secondo è che spesso sono semplicemente inutili. Si viene esonerati quando si perde contro squadre superiori con una buona classifica come Roberto Venturato alla SPAL, quando si è in lotta per la promozione diretta ma l’investitore Cesc Fabregas ha voglia di allenare come accaduto a Moreno Longo a Como oppure si paga per una rosa inadeguata senza che la proprietà si renda conto che una delle poche armi è proprio in panchina, come per William Viali ad Ascoli.
Lo si è detto tante volte, è giusto ribadirlo una volta di più. Esistono esoneri obiettivamente logici, altri addirittura necessari. Non si condanna la pratica, ma l’abuso. Proprio dopo che fu sollevato dall’incarico, in questo spazio era stata analizzata la scelta nefasta di Viali di preferire il “progetto” bianconero alla prosecuzione del rapporto col Cosenza. Il succo del discorso è che spesso validissimi tecnici non sono altrettanto bravi a compiere scelte professionali, prendendo decisioni che possono minare almeno a breve termine la carriera. L’allenatore, però, è stato fortunato ad avere la chance di rimediare al proprio errore a stagione in corso.
Quando era chiaro che Fabio Caserta non avesse le possibilità di spingere i rossoblù verso l’alta classifica, Eugenio Guarascio ha messo da parte l’orgoglio e ha riaffidato la squadra a colui che nella scorsa stagione aveva centrato una salvezza incredibile. L’impatto di Viali è stato difficilissimo, 2 sconfitte in 2 partite. Aveva ereditato una squadra a pezzi, Gennaro Tutino era fuori per infortunio e serviva tempo per invertire la rotta. Quell’assestamento è l’unico motivo per cui una squadra da playoff come quella silana non ha centrato l’obiettivo, ma dal primo punto ottenuto la musica è cambiata. 13 punti negli ultimi 7 incontri, un finale di stagione stellare che ha alimentato i rimpianti ma anche garantito la prima salvezza davvero tranquilla alla sesta partecipazione consecutiva alla Serie B.
Quando il materiale umano c’è, nonostante le difficoltà contingenti, un bravo allenatore trova il modo di incidere. William Viali l’ha dimostrato e se il Cosenza darà un seguito al lavoro della passata stagione avrà modo di confermarsi il prossimo anno magari alzando l’asticella. L’Ascoli, invece, ha imparato poco o nulla. Il patron Massimo Pulcinelli ha affidato l’incarico a Fabrizio Castori per poi esonerarlo e rivolgersi a Massimo Carrera, che non ha evitato la retrocessione diretta in Serie C ma ha utilizzato al meglio gli uomini a disposizione facendo ben 13 punti in 9 gare. Nonostante ciò, è stato discusso a ogni passo falso. Come se il mister fosse un potentissimo taumaturgo col potere di condurre una formazione alla vittoria perenne. Mai rispettati, mai supportati, mai valorizzati. Per molti tecnici è veramente difficile lavorare: la scuola italiana è un’eccellenza, si cambi registro per non dissiparne il talento in nome di boutade di cattivo gusto.