4 Aprile 2023

Benevento, Vigorito: “4mila abbonati degli 8mila totali non vengono allo stadio e non comprendo le ragioni. D’ora in poi tutti uniti per la salvezza. Stellone uomo giusto”

Le parole del presidente della Strega

Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images - Via One Football

Il presidente del Benevento Oreste Vigorito ha parlato ai microfoni de Il Corriere dello Sport parlando a 360° della situazione della Strega in questa stagione. Di seguito le sue parole:

“Ci sono stati tanti errori. Io per primo ne ho fatti tanti. Quello più grande è non essere stato risoluto nel resettare il progetto e renderlo più sostenibile e congruo alle possibilità e all’interesse delle città. Dopo quella gara all’Arena Garibaldi si era chiuso un ciclo. Eravamo partiti per fare un grosso rinnovamento. Ma non siamo riusciti a vendere calciatori che pesavano sull’organico e sul bilancio per liberare spazi e risorse. E abbiamo fatto acquisti che non sempre hanno funzionato. Come i veterani. Purtroppo il mix non è riuscito e ciò ha generato l’attuale situazione. Aggravata dagli infortuni. Dieci/undici al mese non sono tollerabili. E abbiamo dovuto resettare in corsa lo staff sanitario. Avrei voluto cambiare tutto dopo aver perso la A in modo rocambolesco. Ma non ci sono riuscito. E’ la colpa che mi attribuisco. Altre non riesco a trovarne”.

Sui contrasti con i tifosi: “Ho provato a dialogare col popolo giallorosso dal primo giorno e mi auguro di poterlo ancora fare. Ma se su 8mila abbonati, 4 mila non vengono allo stadio faccio fatica a comprenderne le ragioni. So che il calcio è della gente. E senza la gente manca una componente fondamentale. Ma il saldo negativo lo pagano i presidenti e le norme attuali non aiutano l’equilibrio del club”.

Sulle cessioni eccellenti: “Molti hanno abbandonato la nave. Ma chi è andato via non ha mai spiegato il perchè. Lapadula, Barba, Forte averli persi ci ha penalizzati. Qualcosa s’era rotto. Ma non con me. Lapadula ha chiesto di essere ceduto quando era capocannoniere. Ho parlato con lui e i procuratori e non sono riuscito a capire il perchè del divorzio. Impossibile trattenerlo, benchè l’avessi pagato 4mln di euro. Altro mistero doloroso. La cosa triste è che vanno via senza salutare”.

Sui cambi di allenatore questa stagione (3 in totale sin qui): “Cannavaro aveva portato freschezza. Ma l’effetto non è durato. Certo, l’ho visto lavorare con passione. Ma dopo la fiammata iniziale ci eravamo spenti anche con lui. E’ andato via il DS, un particolare non irrilevante. Non c’era più condivisione nella soluzione dei problemi emersi. Tanti. I professori del calcio sono il pronto soccorso che a parole funziona sempre. Ma sempre i fatti la realtà. Serviva altro. Stellone mi è sembrato l’uomo giusto per generare le risorse umane e ambiente. Ci sta provando con tenacia. E non molla. Come me. Ha un’etica non comune e coi giovani sta facendo bene. Ma non ci si salva da soli”.

Sugli arbitri e gli episodi a sfavore: “Io credo che la classe arbitrale stia provando a ringiovanire i ranchi e questo processo indispensabile necessita di tempo. Tutti subiscono errori, non voglio alimentare, però, la logia delle congiure. Il problema è nell’utilizzo del Var che, a Bari, chiama un rigore per noi e l’arbitro va a verificare un’immagine precedente che non poteva essere segnalata. E’ questa confusione che non va. Il Benevento commette meno falli degli avversari e patisce più sanzioni. Lo certificano statistiche ufficiali. A Bari più interventi irregolari e solo un giallo per la squadra di Mignani. Ci sono riscontri illogici. A Pisa abbiamo giocato senza Tello espulso col Como senza aver fatto fallo. Il Benevento è una società sana con tifosi esemplari. Rispettiamo le regole e non ci sentiamo perseguitati ma qualcosa non torna”.

Sul ritorno di Coda in giallorosso: “Al nostro ds aveva dato la disponibilità al trasferimento. Ma era un’operazione da 8mln di euro. Mi sono chiesto se ne valesse la pena. Poi il presidente del Genoa, Zangrillo, non ha voluto più darci il calciatore perchè con l’arrivo di Gilardino Coda è tornato in campo e ha fatto goal. Ma io, come lei sa, non amo i cavalli di ritorno”.

Sul match con la SPAL: “Non voglio nemmeno pensare all’eventualità di retrocedere. Non corrisponde al vero- come sostiene qualcuno- che io voglio riportare il Benevento dove l’ho preso per lasciarlo. La C ha una sua dignità. Ma dopo essere stato a San Siro, all’Olimpico e allo Stadium è una prospettiva che non mi entusiasma affatto”.

Sul futuro della Strega: Sono concentrato sul presente. Se dovessi restare nel calcio l’esperienza inciderà. In 17 anni ho comprato 180 calciatori e speso una fortuna. Ma ho potuto realizzare i miei sogni. Adesso crediamo nella salvezza, stringiamoci più forte alla Strega. Tutti insieme. Il futuro è adesso”.