Benevento, Vigorito: “Futuro? Faremo una serie di riflessioni”
Le parole del patron giallorosso in sala stampa al termine del match che ha certificato la retrocessione
In sala stampa si è presentato il presidente del Benevento Calcio, Oreste Vigorito, che ha provato ad analizzare la seconda retrocessione della Strega in tre anni, oggi ufficialmente ritornata in Serie C dopo sette stagioni. Una conferenza lunga e che ha visto il discorso, abbastanza animato in alcuni tratti, allargarsi anche alla stampa, per via di un confronto con i giornalisti mancato per troppo tempo. Queste le sue dichiarazioni:
“E’ stato un anno difficile e alla società dispiace, faremo una serie di riflessioni. Non si può pensare al futuro dimenticando il passato, dobbiamo fare tutti una riflessione sul passato. Prima di pensare a quello che farò domani qualcuno deve cercare di capire perché le cose sono finite così. Se pensiamo tutti che la colpa è di Vigorito, poi vogliamo che Vigorito non se ne vada, sarebbe un errore restare. Se questa emozione è finita sull’onda di tanti anni è inutile che io resti. Ho visto lo striscione dei bambini “Vigorito non mollare”: quelli sono un motivo per cui ripartire.
Non ci siamo capiti, io nel calcio non ho nessun interesse: 16 anni di buon livello sono stati rovinati da un anno come questo. Ciò che scrive la stampa al 90% è falso: ho vinto quattro campionati e dopo 17 anni ci siamo abboffati la pancia, per un campionato di merda la reazione è questa. Se l’autista perdeva il controllo in autostrada ci sarebbe stata una strage, non sappiamo chi è stato e non lo voglio neanche sapere. Sui giornali nulla.
Ci sono giocatori con due, tre anni di contratto e dovrò ragione sui loro contratti. Su 8mila abbonati siamo stati dall’inizio con 4mila tifosi, siamo stati contestati per una semifinale playoff persa: nessun articolo, nemmeno dedicato al settore giovanile che continua a vincere. Carfora è in nazionale, Nunziante che ci ha chiesto anche l’Inter, ho comprato l’Avellola che da anni sforna ragazzi che oggi giocano in Serie A, B e C.
Coda era stato messo fuori squadra dal Genoa, avevo dato l’assenso a un’operazione da 9 milioni intavolata da altri poi Coda segnò e fece pace con Zangrillo. Molte cose dette le condivido anche, ho sbagliato, ma l’assunzione delle mie responsabilità non assolve le responsabilità altrui”.