Ascoli, Viviano: “Lo scorso anno avevo pensato di smettere. Qui si vive di calcio”
Le prime parole del nuovo portiere bianconero
L’Ascoli accoglie il suo nuovo portiere, Emiliano Viviano.
L’esperto portiere, reduce dall’esperienza con i turchi del Fatih Karagumruk, rappresenta un colpo di assoluto spessore per la Serie B. In terra marchigiana sarà chiamato a fare da chioccia al giovane estremo difensore, Davide Barosi.
Ecco le prime dichiarazioni rilasciate dal calciatore classe ’85, riprese dal sito ufficiale del club bianconero:
“Mi è scattata la voglia di essere parte di un gruppo, d’essere protagonista e giocare in una piazza che vive di calcio, so che c’è un bel progetto, le cose sono fatte bene, volevo tornare in Italia. Una quindicina di giorni fa ho fatto una chiacchierata col DS, poi ci siamo risentiti, trovare l’accordo è stato facilissimo. Lo scorso anno avevo pensato di smettere per opportunità legate al post carriera e non perché non avessi più voglia o non stessi bene; in realtà negli ultimi tre anni ho giocato tante partite, quindi mi sono chiesto se veramente avevo voglia di smettere. Mi sono detto che avevo ancora voglia di divertirmi”.
Su Barosi. “Se necessario gli darò consigli in privato, durante l’anno, da parte mia avrà una mano sotto ogni punto di vista. E’ vero, ho sempre detto che nel post carriera avrei voluto fare l’allenatore, ma non dei portieri. Le cose possono anche cambiare, avevo anche detto che avrei smesso di giocare e magari gioco altri cinque anni e faccio come Gigi Buffon”.
Sui compagni ritrovati. “Bellusci lo conosco anche se non abbiamo giocato insieme, sono stato compagno di squadra di Simic, Eramo. Credo che l’Ascoli sia una squadra con tanta qualità, che ha fatto bene l’anno scorso e che sia a un passo dal poter fare il salto di qualità. Credo che in B contino tantissimo il gruppo e la forza del lavoro; se si punta forte su questi aspetti, i risultati arrivano di sicuro”.
Sull’esperienza all’estero. “Giocare all’estero fa apprendere sempre qualcosa, ogni Paese ha il suo modo di approcciare al tifo, alla comunicazione, agli allenamenti; ogni cultura arricchisce il bagaglio. In Italia le cose si fanno bene, forse meglio che in altre parti, mi riferisco soprattutto all’aspetto tecnico, invece in Inghilterra ci sono mille cose che funzionano meglio fuori dal campo“.
Sugli obiettivi. “Ho obiettivi di squadra, non personali: aiutare Mister, Società, compagni e portieri giovani. Non mi piace fare promesse, so che Ascoli vive di Ascoli Calcio, so che lotto sempre per il massimo, posso promettere serietà nel calarmi nella categoria, nella squadra, nell’ambiente, avranno da me il 100% dell’impegno dentro e fuori dal campo”.