Sabatini sicuro: “Sono ancora il migliore, aspetto una chiamata! Per gli americani sarei una figura invadente”
L'ex dg della Salernitana non ne vuole minimamente sapere di dire basta
Le precarie condizioni di salute e la deludente seconda parentesi alla Salernitana della passata stagione, molto ben diversa dal prima e culminata come noto in un’amarissima retrocessione, non hanno per nulla affievolito il viscerale legame che lega, oramai da decenni, Walter Sabatini al calcio. Intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, l’esperto dirigente sportivo umbro si è detto più che pronto a ributtarsi nella mischia.
«Il calcio mi manca molto, tanto quanto mi manca l’ossigeno. Per me il calcio è sempre stato questo. Ma vedo tutte le partite che posso. Certo, è una surroga: per vivere bene il calcio serve un po’ di paura, che vivi solo se sei coinvolto direttamente. Dovesse arrivare una chiamata sarebbe il miglior antibiotico possibile».
«Perché scommettere ancora su di me? Le rispondo con la mia solita arroganza: perché sono ancora il migliore. Solo che l’avvento della cultura americana, dello scouting fatto dai presidenti sta facendo perdere quota al ruolo del direttore sportivo. Ma un DS fa tante cose, è il vero mediatore di ogni situazione psicologica, non solo tecnica. Per gli americani siamo una figura invadente».