Alessandria, Corazza: “Il Mister è capace di entrare nella testa dei suoi giocatori. E sulla Reggina…”
ALESSANDRIA CORAZZA – Simone Corazza con le due reti personali, è stato tra i protagonisti dell’ultima gara contro la Reggina. A gianlucadimarzio.com ha parlato della sfida contro la sua ex squadra e dell’attuale stagione con i Grigi. Queste le sue parole: “A Reggio io e la mia famiglia ci siamo trovati divinamente. Venivo da un […]
ALESSANDRIA CORAZZA – Simone Corazza con le due reti personali, è stato tra i protagonisti dell’ultima gara contro la Reggina. A gianlucadimarzio.com ha parlato della sfida contro la sua ex squadra e dell’attuale stagione con i Grigi. Queste le sue parole: “A Reggio io e la mia famiglia ci siamo trovati divinamente. Venivo da un infortunio, ho deciso di rilanciarmi lì ed è stata la scelta giusta: un pubblico che ti faceva sentire tutta la sua passione e il suo affetto, con 8/9000 presenze a partita. Per me poi giocare al sud, lontano da casa (è nato in Friuli, ndr), è stata un’esperienza totalmente nuova e positiva. E poi la mia esultanza, con le due dita puntate sulle guance, a mimare il personaggio di Joker, era nata proprio lì, poco dopo l’uscita del film; i tifosi della Reggina mi hanno dato anche il soprannome che mi porto ancora dietro, “Joker”, appunto. Mi sembrava irrispettoso esultare in quel modo davanti a loro, che anche in questa occasione si sono dimostrati eccezionali nei miei confronti. 10 reti stagionali? Beh, sicuramente in B ci sono più spazi, e c’è meno confusione. In questo campionato la tattica e la tecnica hanno più peso: può essere che il motivo sia questo. La B conquistata con la Reggina? Dopo un campionato in cui superammo le ben più quotate Bari e Catanzaro. Se fosse dipeso da me, da Reggio non me ne sarei andato; ho dovuto accettare una decisione societaria, mettendomi il cuore in pace. E ho scelto di ripartire da Alessandria per il prestigio del club, il calore dei tifosi, l’ambizione di tornare in B. Che era quello che volevo fare anche io, per dimostrare di valere la categoria. La finale playoff contro il Padova? Io ero uscito negli ultimissimi minuti del secondo supplementare. Quindi ho visto la serie di rigori dalla panchina, col cuore in gola. Dopo l’incredibile rimonta della regular season, la partita spartiacque con il Como, i playoff, un traguardo del genere, riportare l’Alessandria in B dopo 46 anni, aveva un significato particolare. Il Mister è capace di entrare nella testa dei suoi giocatori. Ci spinge, ci motiva a dare il nostro massimo, ed è stato fondamentale soprattutto l’anno scorso. Quando i miei due figli mi lasciano un po’ di respiro, mi piace guardare qualcosa su Netflix o dedicarmi alla mia passione musicale. Ascolto un po’ di tutto, ma soprattutto il rock. E ho un tatuaggio di Jim Morrison, frontman dei Doors. Post-carriera? Ogni tanto ne parlo con la mia famiglia, ma penso sia ancora presto; non vorrei rimanere nel mondo del calcio, ma immagino che quando arriverà il momento sarà molto difficile abbandonarlo. Dopo l’estate, ho tagliato i capelli e mi sono fatto biondo. Ma non è per rendere più evidente la mia presenza in campo: c’è già il gps a dirmi che corro tanto, nella partita. Era più un esperimento; ma ora, è proprio il caso di dirlo, “ho rimesso la testa a posto”.“