ESCLUSIVA PSB – Alfonso: “La SPAL deve puntare in alto. Seguendo Venturato potremo dire la nostra”
ALFONSO SPAL ESCLUSIVA – Tra i leader dello spogliatoio della rinnovatissima e giovane SPAL c’è il portiere Enrico Alfonso. Fedelissimo di Roberto Venturato, con cui ha condiviso uno splendido triennio a Cittadella, l’estremo difensore è approdato alla corte estense durante il calciomercato di gennaio dalla Cremonese e con la sua personalità ha conquistato il posto da titolare. Dopo un avvio di Serie […]
ALFONSO SPAL ESCLUSIVA – Tra i leader dello spogliatoio della rinnovatissima e giovane SPAL c’è il portiere Enrico Alfonso. Fedelissimo di Roberto Venturato, con cui ha condiviso uno splendido triennio a Cittadella, l’estremo difensore è approdato alla corte estense durante il calciomercato di gennaio dalla Cremonese e con la sua personalità ha conquistato il posto da titolare. Dopo un avvio di Serie B non semplicissimo per la squadra, la Redazione di PianetaSerieB.it lo ha intervistato per captare l’umore di una delle figure chiave dell’organico. L’ottimismo, più che motivato data la bontà della rosa, è risultato palpabile.
Nonostante tu sia alla SPAL soltanto da gennaio, sei già diventato uno dei leader di questa squadra. In quello che è per molti versi l’anno zero del club che responsabilità avverti?
“La parola leader per me è una grande responsabilità e l’esempio che chi lo è deve portare è molto ampio. Con la partenza di Mancosu, dopo Pomini, sono il più anziano. Facendo un ruolo particolare ho la possibilità di trasmettere un esempio positivo ai miei compagni. Cerco di portare qualcosa di buono a cui ispirarsi. La mia carriera parla per me, ho sempre dovuto lottare e guadagnarmi tutto. In un momento in cui nel calcio è molto più facile arrivare, poiché i giovani sono risorse dei club, cerco sempre di tramandare lo spirito di sacrificio ai più giovani.”
In seguito allo splendido campionato di Serie B vinto a Brescia hai avuto poco spazio come titolare. Quanto ti gratifica la fiducia che stai ricevendo?
“Il calcio sia come successi personali che collettivi l’ho sempre vissuto con grande soddisfazione. Per qualsiasi calciatore e ancora più per un portiere la soddisfazione arriva giocando. A nessuno piace allenarsi e non poter esprimersi il giorno della gara. A Cremona ho avuto qualche difficoltà fisica e qualche problema con Bisoli, ma poi mi sono trovato molto bene con lo staff di Pecchia e un gruppo importante. Quando la SPAL ha chiamato non ci ho pensato due volte, perché la voglia di essere protagonista era tanta. Si tratta di una piazza di cui ho grande stima e che negli ultimi anni ha vissuto gioie sportive importanti, che spero possano tornare presto.”
Mister Roberto Venturato ti ha allenato per tre anni a Cittadella, vi conoscete bene a vicenda. Quanto lo trovi cambiato rispetto all’esperienza in granata? Questa SPAL avrà un’identità simile quando sarà a pieno regime?
“Onestamente il mister non lo trovo per niente cambiato nelle idee e negli atteggiamenti. Per un allenatore non è facile portare la propria idea di calcio a 30 calciatori. Ha trovato un gruppo di lavoro che cerca di esprimere il suo calcio. Arriveremo a ragionare con una sola testa e arriveranno i risultati. Quello che Venturato ha fatto a Cittadella parla per lui e anche adesso i granata hanno portato avanti la sua proposta. Speriamo di poter assorbire tutto il prima possibile e diventare una squadra fastidiosa come lo era quella.”
Dopo un esordio piuttosto complicato, la prestazione di Ascoli è stata per molti aspetti confortante. In cosa la squadra dovrà migliorarsi per esprimere il proprio calcio con continuità e quindi essere competitiva?
“Penso che quando riusciremo a ragionare con una sola testa e fare per tutti e 90 minuti quello che ad Ascoli abbiamo fatto a larghi tratti, questa squadra potrà dire la sua. L’organico è importante per la Serie B, in un anno particolare con tante rose attrezzate. Aspetto con ansia il momento in cui prenderemo ancora più convinzione nei nostri mezzi e consapevolezza di ciò che possiamo ottenere.”
Durante il calciomercato alla rosa si sono aggiunti tanti profili di livello, ma anche molti giovani interessanti. Che idea ti sei fatto degli innesti?
“La società ha fatto un ottimo lavoro sul mercato. Ha portato gente di grande esperienza che mastica da anni la categoria e ha già ottenuto promozioni, come Andrea La Mantia e Gabriele Moncini. Sono arrivati ragazzi importanti provenienti anche da categorie inferiori come Arena, che è una brava persona e un gran professionista. Dato il gruppo dall’età media bassa, noi capitani dello spogliatoio cerchiamo di avere un regolamento interno duro. Quando ci sono tanti giovani il rischio di appagamento in un club così importante esiste, ma sono quelle che io chiamo “finte vette”. Sarebbe sbagliato sentirsi arrivati. Siamo un bel mix. Ora vogliamo ottenere la prima vittoria, speriamo arrivi il prima possibile per dare entusiasmo alla piazza e quindi anche alla squadra.”
In un campionato così difficile, che obiettivo deve avere questa SPAL?
“Io penso che ogni giocatore debba puntare sempre al massimo degli obiettivi: questa è l’idea che il presidente Tacopina vuole trasmetterci e che dobbiamo coltivare ogni giorno. Puntando in alto, qualcosa si ottiene. Penso che questa squadra possa arrivare a giocarsi le zone alte della classifica, andando in campo col coltello tra i denti e maturando un’idea comune di gioco.”