Salernitana, Antonucci: “Qui con una testa diversa. Giocare in questa piazza è bellissimo”
ANTONUCCI SALERNITANA – Mirko Antonucci, ala della Salernitana, si è raccontato a DAZN, protagonista del secondo episodio di “Growing Together“: “Sono a buon punto nel mio percorso di crescita per diventare un calciatore di livello. Devo migliorare ancora su tante cose, ma questo è un processo che non dovrà mai fermarsi. Ad aprile arriverà la […]
ANTONUCCI SALERNITANA – Mirko Antonucci, ala della Salernitana, si è raccontato a DAZN, protagonista del secondo episodio di “Growing Together“: “Sono a buon punto nel mio percorso di crescita per diventare un calciatore di livello. Devo migliorare ancora su tante cose, ma questo è un processo che non dovrà mai fermarsi. Ad aprile arriverà la mia bambina, questo mi responsabilizzerà. Ho ancora tanto da imparare. Scrutare lontano mi porta a vedere un bel futuro per me, non lo nego, perché ho tanta ambizione. Vedo, inoltre, la famiglia che sto costruendo, oltre al meglio possibile per me e per chi mi vuole bene.
Avere buoni maestri è importante. Ho avuto Di Francesco, che mi ha buttato dentro quando avevo diciotto anni. È stata una bella emozione. Un giocatore al quale mi ispiro? Alla Roma sicuramente Perotti, amico dentro e fuori dal campo. Nella vita, invece, devo dire grazie soprattutto a mia madre, a mio nonno, alla mia famiglia, perché mi hanno reso quello che sono e ne vado orgoglioso. Non ho avuto un padre, questa cosa ti segna abbastanza, nonostante tutto ho una madre stupenda che mi ha aiutato ad andare avanti. Tornando quanto detto poc’anzi, vorrei essere per mia figlia quello che non ho mai avuto.
Sono venuto qui a Salerno con la consapevolezza di essere cresciuto e di voler far bene per aiutare la squadra a fare il meglio possibile. Il mio ruolo? Sicuramente esterno, ma posso giocare anche seconda punta oppure trequartista. È il mister a decidere, quando vieni in una piazza così importante ti devi adeguare e rispettare le sue direttive. Io e la mia ragazza qui ci troviamo benissimo, la gente è molto calorosa, penso che questo faccia bene alla squadra, è una grande responsabilità che si poggia sul cuore della gente. Sono cresciuto tantissimo quando ho lasciato Roma per la prima volta, come detto prima qui arrivo con una testa diversa. Lasciare la propria città fa male ma ha avuto sicuramente dei lati positivi.
Sono sempre stato in città con il mare, è stato un caso ma che ben venga tale fattispecie, perché il mare mi mette tranquillità. Ho sfidato la Salernitana due anni fa, da avversario, e vedere lo stadio pieno quasi mette in soggezione. Giocare qui è bellissimo. Il mio obiettivo? Arrivare il più in alto possibile con la Salernitana e diventare un buon papà“.