ESCLUSIVA PSB – Ballotta: “Modena la piazza ideale per il rilancio di Diaw e Falcinelli. Buffon? La sua priorità è riportare il Parma in Serie A”
BALLOTTA MODENA – Ex portiere di Brescia, Inter, Lazio, Parma e Modena, estremo difensore più esperto a giocare una gara di Serie A e di Champions League e autentico simbolo della storia del calcio italiano, Marco Ballotta è stato raggiunto in esclusiva dai nostri microfoni per analizzare le interessanti strategie di calciomercato dei Canarini emiliani, […]
BALLOTTA MODENA – Ex portiere di Brescia, Inter, Lazio, Parma e Modena, estremo difensore più esperto a giocare una gara di Serie A e di Champions League e autentico simbolo della storia del calcio italiano, Marco Ballotta è stato raggiunto in esclusiva dai nostri microfoni per analizzare le interessanti strategie di calciomercato dei Canarini emiliani, e le ambizioni della medesima compagine gialloblu.
Il Modena ritrova la Serie B dopo 6 anni, al termine di un entusiasmante testa a testa poi vinto contro la Reggiana. Da professionista, e persona, molto legata al club emiliano, come ha vissuto il percorso dei Canarini e quale crede sia stato il segreto del successo finale?
“E’ indubbio che sia stata un’annata particolare, anche molto difficile. Il campionato è stato vinto dalla squadra che ha saputo tenere il miglior ruolino di marcia, a discapito di un inizio tutt’altro che incoraggiante. Nonostante le critiche, i Canarini sono però riusciti a mantenere la calma e il giusto equilibrio e, da ciò, è scaturito ciò che tutti sappiamo. La Reggiana si sentiva forse già in Serie B, considerato l’iniziale vantaggio sul Modena: i granata hanno compiuto un percorso stratosferico ma, di fronte all’infinita serie di vittorie inanellata dai gialloblu, qualunque altra squadra avrebbe avuto difficoltà a far meglio. Nulla vien per caso: il risultato è frutto del gran lavoro di una società organizzata e che sa ciò che vuole. Con il raggiungimento immediato della cadetteria ha anche anticipato i tempi, considerato che la proprietà parlava di progetto biennale. Quest’anno vogliono alimentare il percorso già in atto, provando a migliorarsi sotto il profilo tecnico, societario, strutturale ed economico-commerciale”.
Una delle armi vincenti non può che essere stata la straordinaria esperienza, e l’infinita competenza, di Attilio Tesser. In cosa crede che il tecnico di Montebelluna abbia inciso maggiormente e in cosa, inoltre, pensa possa farlo in un’altra categoria che conosce molto bene, come la Serie B?
“La sua esperienza è stata fondamentale, e la si è vista nei momenti di difficoltà di cui sopra. E’ stato impeccabile nella gestione del gruppo e delle varie fasi della stagione, nel trasmettere tranquillità ai ragazzi e nel saper leggere le partite. L’uomo di esperienza, specie se si tratta dell’allenatore, è determinante, e lui lo ha dimostrato. E’ stato riconfermato, a parte per il fatto di averlo meritato, anche per quelle che sono le sue principali doti. A Tesser non si può dir proprio nulla, come persona e come allenatore. Rappresenta senz’altro l’uomo ideale per il Modena”.
Nelle settimane immediatamente successive alla promozione Carlo Rivetti e, più in generale, i vertici del club avevano esternato l’intenzione di non ambire, almeno nell’immediato, al doppio salto dalla C alla A parlando, a tal proposito, di progetto triennale. Nonostante ciò, però, i primi colpi di mercato – Diaw, Falcinelli, Seculin e Gargiulo su tutti con, in aggiunta, diversi giovani di prospettiva come Abiuso, Cittadini e Panada – fanno pensare a un Modena quantomeno intenzionato a recitare un ruolo da protagonista nel prossimo, infuocato, torneo cadetto. Le chiedo: al netto di tutto ciò, che tipo di torneo si aspetta da parte dei Canarini?
“Non dico che sia un’incognita, ma una squadra che vince un campionato parte comunque con delle basi più che solide. Mettere dentro calciatori funzionali, e di esperienza, significa presentarsi al campionato in un certo modo: non conoscendo il torneo, penso non vogliano rischiare nulla o aspettarsi sorprese particolari. L’obiettivo penso sia allestire una squadra competitiva: tutte vogliono vincere i campionati, ma in poche riescono ad arrivare fino in fondo, specie in un torneo complesso come quello che si prospetta ad andare in scena nella prossima stagione. E’ importante mantenere un certo equilibrio nel bene e nel male e questo, alla fine, porterà ai risultati. Il Modena ha questa prerogativa, di conseguenza, continueranno nel proprio progetto tutelandosi con acquisti importanti come quelli finora messi a segno”.
Diaw e Falcinelli, due calciatori che non hanno di certo bisogno di presentazioni particolari, ma che arrivano da stagioni tutt’altro che esaltanti. Quanto, a suo avviso, la loro voglia di rivalsa potrà fruttare al Modena nella prossima annata? Quanto, invece, Modena potrà aiutare i due ragazzi nel loro intento?
“Modena è una società blasonata, e tra quelle col maggior numero di campionati di Serie B all’attivo. E’ una piazza molto appetita, specie per i calciatori in cerca di rilancio o che ambiscono a un certo tipo di campionato. Per questi calciatori è la piazza ideale, perché ti consente di lavorare senza pressioni e con la massima tranquillità. Credo che dalle due operazioni possano scaturire vantaggi tanto per i giocatori che hai menzionato, quanto per il club che li ha tesserati in quanto crede fortemente nelle loro qualità”.
Cosa crede manchi ancora all’organico per poter definitivamente essere definito pronto per la nuova stagione? Potesse fare un nome, quale sarebbe?
“Dei nomi in particolare non saprei però sicuramente, in virtù di quanto fatto finora, non c’è più quella fretta di muoversi in entrata sul mercato. La dirigenza penso che ora starà alla finestra per cercare di sfruttare qualche occasione che si presenterà per puntellare qualche ruolo specifico. Penso che se arrivasse qualcuno dietro sarebbe il massimo, soprattutto per completare numericamente l’organico e fornire a Tesser maggiori alternative. Come detto, però, il grosso è stato fatto e non c’è più quella necessità impellente di acquistare. Non sono il direttore Vaira, ma penso che qualche altro innesto ci sarà”.
Lei rappresenta un’icona del mondo del calcio e, più nello specifico, un autentico totem per quanto attiene alla sempre affascinante figura del portiere. Quale estremo difensore attualmente militante in cadetteria, o che ha militato nella stessa negli ultimi anni, la intriga o l’ha intrigata particolarmente?
“Dico Carnesecchi, che ha fatto molto bene sia a Trapani che a Cremona in questi anni: tecnicamente è uno tra i più bravi. Lo stesso Gagno, che quest’anno è stato tra i protagonisti, potrebbe essere una delle sorprese di questa stagione. Sarà al primo anno di Serie B, ma credo si sia meritato l’opportunità di giocarsi le proprie carte. Dovrà dimostrare di valere questa categoria ma, avendolo visto dal vivo, penso che abbia tutto per riuscirci”
Un commento, per chiudere, su un altro immortale del nostro calcio: Gianluigi Buffon. Cosa ne pensa della sua fame di calcio? Forse ha preso spunto da Lei nel non voler proprio smettere…
“Sicuramente (ride, ndr) Ci siamo visti qualche tempo fa, e abbiamo parlato di ciò che vorrà fare “da grande”. La sua idea è di continuare a giocare, la sua ambizione quella di riportare il Parma in Serie A. La sua priorità è questa, poi deciderà il da farsi. Quest’anno ci riproverà, anche se per gli stessi Ducali non sarà semplice, complici le tantissime squadre volenterose di ottenere la promozione. Non c’è spazio per tutte, ma il Parma è senza dubbio una delle maggiori accreditate: non può più restare ancora fuori dal giro perché, anche a livello societario, il club ha le spalle grosse per destreggiarsi in massima serie. Manca forse una sorta di riorganizzazione a livello dirigenziale, e quel pizzico di fortuna che non guasta mai”.