Il Monza ha puntato su una certezza granitica: Barberis in Brianza sogna un’altra “prima volta”
Immaginare Andrea Barberis lontano da Crotone dopo una promozione conquistata, come al solito, da protagonista e cinque anni di militanza nel club pitagorico è davvero difficile. Se si pensa al carattere con cui ha guidato il reparto centrale della squadra calabrese anche nel corso dei due campionati di Serie A e poi si coglie il lavoro compiuto dal tecnico Giovanni Stroppa per […]
Immaginare Andrea Barberis lontano da Crotone dopo una promozione conquistata, come al solito, da protagonista e cinque anni di militanza nel club pitagorico è davvero difficile. Se si pensa al carattere con cui ha guidato il reparto centrale della squadra calabrese anche nel corso dei due campionati di Serie A e poi si coglie il lavoro compiuto dal tecnico Giovanni Stroppa per permettergli di abbinare alle geometrie e all’ordine che garantisce fase di possesso anche dinamismo e capacità di lettura delle trame avversarie in quella passiva non si può che provare un velo di rammarico per l’impossibilità di ammirare nel massimo campionato italiano una versione ancor più matura e pensante del calciatore scuola Varese.
Definire ora maturo il ventiseienne regista appare quasi un oltraggio, dato che sin dal debutto a 20 anni in cadetteria ha sempre dimostrato una serenità, essenzialità e personalità in ogni giocata: costantemente presente, nel vivo del gioco come faro della manovra, pur occupandosi del compito forse più delicato tra quelli possibili sul rettangolo verde. Proprio per queste sue qualità innate e acquisite l’AD del Monza Adriano Galliani è piombato nella carriera del ragazzo promettendogli una maglia da titolare nella corazzata che intende allestire al fine di conquistare la prima storica promozione in Serie A coi brianzoli. Un uomo di calcio esperto come il Condor non avrebbe potuto farsi sfuggire un profilo del genere una volta fiutate le difficoltà che le parti avevano a raggiungere l’intesa per il rinnovo del contratto.
Nonostante l’ufficialità del trasferimento sia giunta quando la stagione dei rossoblù era più che aperta e il secondo posto poi raggiunto tutt’altro che scontato, l’atteggiamento in campo del ragazzo non è mutato di una virgola e grazie a un’eccezionale sprint finale il congedo è stato il più dolce possibile. Ora Andrea è pronto a far tesoro delle conoscenze accumulate nell’ultimo biennio allo scopo di traslarle in un calcio diverso come quello di Cristian Brocchi. Essere il vertice basso di un 4-3-1-2 per un calciatore che non ha mai dovuto abbassare o alzare il proprio raggio d’azione a seconda dei movimenti del trequartista non è un’evoluzione scontata: il ruolo è lo stesso, la missione resta cucire e proporre gioco, ma la variazione della propria posizione sul terreno di gioco è più frequente e anche più dipendente dall’atteggiamento dei compagni. Il bagaglio d’esperienze è abbastanza ampio da consentirgli di sposare senza particolari controindicazioni il progetto tattico biancorosso e d’altronde importanti variazioni di questo già le ha affrontate senza difficoltà alcuna in occasione del passaggio di consegne tra tra Ivan Juric e Davide Nicola a Crotone.
Una nuova e ambiziosa pagina del percorso di Andrea Barberis sta per scriversi e, se è vero che il ragazzo ha perso un treno per confrontarsi con la Serie A, osservando i movimenti di mercato del Monza si può presumere che l’appuntamento sia solo rimandato. Disponendo di un calciatore che sa cosa significa portare un club nel massimo campionato per la prima volta, il traguardo sarà poi ancor più raggiungibile.