Salernitana, Belec: “Qui per tornare in Serie A. Il calcetto a Balotelli? Mi ha dato un po’ fastidio”
BELEC SALERNITANA – Vid Belec, portiere della Salernitana, ha parlato ai microfoni del Corriere dello Sport: “È un momento molto importante per la mia carriera. L’anno scorso ho fatto una grande esperienza con l’APOEL in Europa League, ma ora voglio tornare in A, per questo ho accettato la proposta della Salernitana. Con il Carpi, pur […]
BELEC SALERNITANA – Vid Belec, portiere della Salernitana, ha parlato ai microfoni del Corriere dello Sport: “È un momento molto importante per la mia carriera. L’anno scorso ho fatto una grande esperienza con l’APOEL in Europa League, ma ora voglio tornare in A, per questo ho accettato la proposta della Salernitana. Con il Carpi, pur retrocedendo, feci un buon campionato, ma a Benevento è finita male dopo 6 mesi. Ho voglia di riscatto. La sconfitta contro il Monza? Eravamo un po’ stanchi, le gambe non giravano. E noi abbiamo bisogno di ritmo per sviluppare il nostro gioco. È vero, dopo quattro minuti non puoi essere stanco, sul gol di Balotelli siamo stati disattenti ma certo non intimoriti.
Contro SPAL, Brescia e Monza abbiamo preso gol dopo pochi minuti e quando inizi male contro squadre che hanno qualità, poi diventa complicato recuperare. Quando sbagliamo la prima pressione, cominciamo a sbagliare. In campo siamo stati troppo lunghi, mentre contro queste squadre dobbiamo essere più solidi e accorciare le distanze tra i reparti. Il calcetto a Balotelli? No, Mario non mi ha fatto arrabbiare. Lo conosco da oltre dieci anni, abbiamo vinto uno scudetto Primavera e un Torneo di Viareggio con l’Inter. Niente di personale. Mi ha dato un po’ fastidio perché l’arbitro aveva già fischiato. Io sono vero, non posso nascondermi, quando penso di dire qualcosa la dico. Ma non sono cattivo.
Chi è Castori per me? È l’allenatore che mi ha consentito di svoltare in carriera. Sa bene ciò che vuole, ha idee chiarissime, sa cosa e come fare per ottenere risultati: pressing alto, pochi spazi agli avversari e ripartenze immediate. Ma è soprattutto un uomo vero, che dice le cose in faccia. E questo vale molto nello spogliatoio. Se abbiamo completamente assorbito la sua mentalità? Forse manca ancora qualcosa. Purtroppo, con tutte queste partite ravvicinate, si ha poco tempo per lavorare, ma siamo sulla strada giusta. Io mi fido ciecamente del mister.
Cosa conterà per vincere il campionato? Giocare al massimo ogni gara, prestare attenzione ai dettagli e agli episodi, usare le gambe ma anche la testa. Poi l’incognita COVID avrà la sua incidenza. Chi è Vid? Un ragazzo tranquillo, che ama stare a casa con la famiglia. L’esperienza con l’Inter del triplete? Mi allenavo con grandi campioni, ho cercato di imparare. Ad esempio da Julio Cesar. Poi mi sono allenato anche con Handanovic.
Il Pordenone? Vietato rilassarsi prima della sosta, il rischio è questo. Loro giocano un buon calcio, hanno Diaw che sta facendo bene e non dovremo dargli profondità. Chi è il portiere più forte? Quello che para l’unico tiro pericoloso“.