IL PUNTO SULLE CAMPANE – il Benevento è tornato sulla terra, Salernitana step by step
BENEVENTO SALERNITANA – Appuntamento settimanale su PSB, come sempre, con “Il punto sulle campane”. Arriva la sosta, si chiude il tour de force per le squadre cadette. Seconda sconfitta consecutiva per il Benevento a Pescara, giallorossi ancora fermi a 10 punti in classifica, nel mischione play off. Come la Salernitana che coglie un pari positivo, a […]
BENEVENTO SALERNITANA – Appuntamento settimanale su PSB, come sempre, con “Il punto sulle campane”. Arriva la sosta, si chiude il tour de force per le squadre cadette. Seconda sconfitta consecutiva per il Benevento a Pescara, giallorossi ancora fermi a 10 punti in classifica, nel mischione play off. Come la Salernitana che coglie un pari positivo, a confermare i segnali di crescita, in quel di Cremona.
I sanniti sembrano entrati in una minicrisi: anche all’Adriatico i giocatori si sono mostrati i lontani parenti di quelli ammirati nel derby con la Salernitana. Il Pescara domina dal primo all’ultimo minuto. Il leitmotiv della partita si intuisce già dal 16’ con l’occasione fallita da Mancuso in area, calciando centrale. Al 30’ c’è il palo di Marras, colto da due passi, al 37’ il colpo di testa di Campagnaro deviato in angolo da Puggioni. Dal corner calciato da Memushaj nasce l’1-0, meritato, di Mancuso, bravo a sfuggire ad Antei e impattare di testa. L’unico lampo ospite è la splendida punizione di Viola al 50’, che regala il pareggio. Ma due minuti dopo però la combinazione in area Marras-Machin è vincente, il numero 10 incrocia col destro per il 2-1. Il delfino può dilagare, ma Brugman fallisce due comode occasioni. Il KO interno col Foggia ha lasciato fantasmi che il Benevento non riesce a seminare, sceso in campo in Abruzzo timoroso, spento e remissivo. La squadra sembra aver perso certezze, colpa forse del turnover esagerato di Bucchi. A far discutere sono anche le scelte del tecnico che, perso Costa, non schiera Billong, ma getta nella mischia Antei, in evidentissimo ritardo di condizione, dopo un lungo infortunio, manda Letizia in panchina e addirittura Bandinelli in tribuna. L’allenatore legge, anche stavolta, male la partita in corso, non riuscendola a svoltare con i cambi, disponendo la squadra con un confusionario 4-2-4. Gli errori individuali, la poca motivazione e tutti e tre i reparti in bambola hanno fatto il resto. Prestazione negativa in toto dei singoli: Antei paga il lungo periodo di inattività con due errori su entrambi i gol, la partita di Viola è solo nella punizione calciata magistralmente, si salva Puggioni che riscatta la brutta prestazione contro il Foggia, evitando un passivo di molto peggiore. La sosta è una manna dal cielo per riordinare le idee, ricaricare le pile e correggere gli errori. Più che tecnico il problema appare mentale: il Benevento non sa reggere le pressioni. Sarà importante anche recuperare Costa e Tuia e dare minutaggio ad Antei. Alla ripresa ci sarà il Livorno in posticipo al Vigorito: i toscani sono ultimi e reduci dai tre schiaffi presi dallo Spezia, ghiotta occasione per il riscatto o ennesima trappola per la strega? Solo il campo potrà risponderci…
Continua, a piccoli passi, la crescita della Salernitana. Contro la Cremonese, imbattuta in campionato, su un campo ostico arriva un pareggio a reti bianche. Poche le occasioni in un match pieno di tatticismi. Pericoloso Paulinho di testa al 18’, è ancora il brasiliano a tenere in ansia Micai con una punizione al 40’. L’ex Bari è decisivo al 49’ su un altro colpo di testa del 10, su traversone di Mogos. L’ex Radunovic si fa trovare pronto al 59’ su un destro insidioso di Castiglia da fuori. Al 95’ Caretta si divora, sugli sviluppi di una punizione, il match point davanti al portiere ospite. Insomma granata poco pericolosi dalle parti del portiere grigiorosso, recriminazioni per un abbraccio di Kresic su Djuric in area che poteva essere da penalty. L’attacco è un problema, la vena realizzativa è scarsa e la squadra fa fatica a costruire l’azione. I tre reparti sono tutti troppo distanti tra loro. Il secondo clean sheet consecutivo di Micai testimonia però una catena difensiva di ferro. Il portiere mantovano continua a confermarsi su standard altissimi, Mantovani e Gigliotti sono attenti, sicuri e precisi, Schiavi rovina con il rosso finale una buona prestazione, Casasola e Odjer soffrono sulla destra Perrulli e Renzetti, Akpa Akpro rileva bene l’ex Catania, Di Tacchio è bravo in fase difensiva, ma fatica in impostazione, Castiglia è in netta crescita, Vitale rischia la frittata perdendo Carretta al 95’, Vuletich combatte e ripiega spesso, Jallow a volte è troppo egoista e sbaglia la scelta nelle giocate. La sosta servirà per ritrovare energie e preparare la sfida al Perugia all’Arechi. Contro la squadra di Nesta Colantuono (squalificato, non sarà in panchina) dovrà fare a meno di Schiavi (stangata di quattro turni per il capitano), si giocheranno il posto Migliorini e Perticone; torneranno Djavan Anderson e Di Gennaro, problema muscolare per Akpa Akpro, ma il centrocampista dovrebbe essere arruolabile. La preoccupazione principale però dell’ex tecnico del Bari è migliorare l’intesa e il gioco che ancora latita, ma soprattutto trovare la giusta coppia offensiva, per far fronte all’emorragia degli attaccanti granata.