Cosenza, Braglia: “Il derby è una partita sentitissima dai tifosi. Apprezzo Liverani e Nesta. Smetto tra uno o due anni…”
BRAGLIA COSENZA – Tra gli allenatori più esperti e competenti del campionato cadetto, non si può non nominare Piero Braglia. Gli anni sono 64, le battaglie mille. La prossima? Il derby col Crotone. Ecco, un’interessante intervista del tecnico del Cosenza, rilasciata alla Gazzetta dello Sport: “Il derby è la partita più sentita dai tifosi. Sono […]
BRAGLIA COSENZA – Tra gli allenatori più esperti e competenti del campionato cadetto, non si può non nominare Piero Braglia. Gli anni sono 64, le battaglie mille. La prossima? Il derby col Crotone. Ecco, un’interessante intervista del tecnico del Cosenza, rilasciata alla Gazzetta dello Sport:
“Il derby è la partita più sentita dai tifosi. Sono da anni al Sud e qui certe partite si sentono di più. Da toscano penso a Livorno-Pisa o a Grosseto-Siena. Ero a Montevarchi ed erano battaglie con la Sangiovannese. Da noi per pigliarsi in giro ne inventano di ogni. Qua, in Calabria, ci sono persone umili e con dignità. Se hai bisogno ci sono e non chiedono nulla in cambio. Mi fanno sentire importante, non potevo chiedere di meglio. Tra Cosenza e Crotone c’è molta rivalità. All’andata c’erano 2.000 tifosi con noi malgrado fosse un lunedì alle 21, ed è stata una bellissima vittoria. Al ritorno sulla Silla c’era una coda pazzesca. Parlando di me, non ho mai avuto un carattere facile, non ho mai cercato alibi e ho pochissimi amici. Conosco un procuratore, Gabarello, brava persona, e non ne voglio conoscere altri. Con gli arbitri non litiga più? In B non ti puoi muovere tra tv, quarto uomo, Procura… E poi a una certa età bisogna cambiare, riflettere. La stretta di mano vale tutto per me. C’è chi mi ha dato la mano 15 volte e poi l’ha tirata indietro: per me è un contratto e un senso di rispetto. Al Sud non mi hanno mai fregato e l’hanno sempre mantenuta. Ad Alessandria, ad esempio, quando c’era da dimostrare l’unione, hanno trovato il colpevole e mi hanno scaricato. Dovevamo finire insieme, avremmo vinto lo stesso. Non mi conoscevano bene. Ci tengo a tutti i campionati vinti, ma quello con la Colligiana in D fu il più bello. Facevamo un calcio che si vede raramente a quei livelli. Mi sono sempre divertito, in ogni categoria. Io lo stress lo cerco, rendo meglio quando mi attaccano. Qualche volta mi è andata male, però sono sempre ripartito più incazzato di prima. Andrò avanti per un anno o due poi si chiude bottega. Di sicuro non tentenno. A 64 anni cerco ancora di imparare. Vado a vedere la Serie D, si impara più dal basso che dall’alto, dove l’immagine conta di più. Mazzone e Pace sono stati i miei ispiratori. Apprezzo Liverani, è come Giampaolo: lavora tanto e fa giocare bene. Poi Nesta. E il mio secondo Occhiuzzi diventerà un grande allenatore se lima il carattere. Per la A manca poco. Forse il Lecce sta meglio del Brescia, ci hanno appena battuti ma sono incazzato nero: voglio una grossa risposta contro il Crotone”.