Cosenza, Braglia: “Qui sto benissimo, ma gli obiettivi li definirà la proprietà”
BRAGLIA COSENZA – Dopo la fantastica promozione della scorsa stagione, Piero Braglia ha guidato il Cosenza verso una tranquilla salvezza in Serie B. Intervistato da B Magazine, ecco le sue dichiarazioni: “Nel calcio non ci sono segreti. In questo sport conta molto l’unione di intenti e a Cosenza c’è stata fra presidente, società, direttore, allenatore […]
BRAGLIA COSENZA – Dopo la fantastica promozione della scorsa stagione, Piero Braglia ha guidato il Cosenza verso una tranquilla salvezza in Serie B. Intervistato da B Magazine, ecco le sue dichiarazioni: “Nel calcio non ci sono segreti. In questo sport conta molto l’unione di intenti e a Cosenza c’è stata fra presidente, società, direttore, allenatore e squadra. Quando l’ambiente è positivo e si va tutti d’accordo, la squadra lavora tranquilla e i risultati arrivano. Questi risultati sono arrivati grazie all’unione. È servito naturalmente tanto lavoro quotidiano ed è stata brava la società che ci è stata vicina e non ci ha fatto mancare nulla.
Ad un certo punto si è parlato di playoff, credo fosse troppo presto. Quando siamo arrivati nelle zone alte, la squadra si è un po’ accontentata, parola che comunque metterei tra virgolette. Dico questo pensando alla partita contro il Benevento in cui abbiamo commesso errori gratuiti come mai in precedenza. Vuol dire che inconsciamente ci stava bene quanto ottenuto fino a quel momento.
In questa stagione abbiamo fatto la squadra un po’ per gradi: in pratica, fino al girone di andata, il gruppo era quello della promozione, poi il direttore ha preso alcuni calciatori di ottimo livello, cito Sciaudone che ci ha aiutati con i gol e la sua qualità ed Embalo, capace di strappi da vero campione. Lì siamo cambiati e migliorati. Abbiamo aumentato i giri del motore e iniziato a competere verso l’alto.
Ogni anno la situazione è diversa e particolare. In C dovevamo cercare di salvarci perché eravamo penultimi, poi abbiamo visto che potevamo raggiungere i playoff e ci siamo riusciti. Ci siamo detti ‘Ora ci divertiamo’ e siamo riusciti a raggiungere la Serie B. Quest’anno siamo partiti per centrare la salvezza e siamo rimasti sempre in corsa per il nostro obiettivo. Faccio i complimenti a ragazzi, società e tifosi.
Alla squadra non dovrà mai mancare motivazione e determinazione. Senza questi due fattori, l’epilogo sarà la sconfitta, al di là dei nomi e dei giocatori forti. E poi l’umiltà, senza quella non vai da nessuna parte. Il momento più difficile della stagione è stato all’inizio, quando abbiamo perso due partite consecutive e c’è stato qualche mugugno. Abbiamo però ripreso a correre e siamo andati a vincere a Crotone. Quel risultato ci ha dato determinazione e poi siamo entrati in condizione. Il momento più bello? Difficile sceglierne uno.
Onestamente non ho mai pensato alla Serie A, anche da calciatore ho pagato il mio pessimo carattere, dipende tutto da questo. Spesso il mio modo di fare non piace, ma sono contento di essere così, vado avanti per la mia strada. Sogno di continuare a lavorare e stare bene. In campo mi diverto, lo staff del Cosenza è di prim’ordine, ragazzi giovani che non mi fanno sentire la fatica. Qui sto da Dio, è una piazza appassionata e la gente ti fa sentire importante. Gli obiettivi, però, li definiàe la proprietà. È anche una questione di budget, vedremo“.