Monza, Brocchi: “Senza Balotelli e Boateng magari ci sarà più tranquillità”
BROCCHI MONZA BALOTELLI BOATENG – Cristian Brocchi, allenatore che ha guidato il Monza nella scorsa stagione, è tornato a parlare dell’esperienza brianzola alla Gazzetta dello Sport. “Sono più arrabbiato che deluso, ci è mancato poco per fare qualcosa di grande. Centrare due promozioni di fila sarebbe stato fantastico: non fosse stato per il rigore alla Salernitana […]
BROCCHI MONZA BALOTELLI BOATENG – Cristian Brocchi, allenatore che ha guidato il Monza nella scorsa stagione, è tornato a parlare dell’esperienza brianzola alla Gazzetta dello Sport.
“Sono più arrabbiato che deluso, ci è mancato poco per fare qualcosa di grande. Centrare due promozioni di fila
sarebbe stato fantastico: non fosse stato per il rigore alla Salernitana al 96’ a Pordenone, in A saremmo andati noi. La nostra era una squadra forte, con ottimi valori, anche se in alcuni ruoli chiave sarebbe potuta essere messa meglio. Balotelli e Boateng a livello mediatico avevano alzato tantissimo le aspettative, magari senza di loro ci sarà più tranquillità: un aiuto agli altri.
L’allenatore ne ha sempre, ma una in particolare non la trovo. Ma come quando ho vinto i meriti non erano tutti miei, anche ora le colpe sono da spartire. Con Berlusconi e Galliani mi sono lasciato molto bene, l’affetto e la stima
reciproca, con loro, restano. Abbiamo deciso insieme di lasciarci, il ciclo era ormai finito dopo tante soddisfazioni.
Il Monza di Stroppa sarà diverso rispetto a quello che ho trovato io, molto più legato alla categoria. Cambierà modulo, sarà un’altra squadra. Galliani è un grande dirigente, farà tesoro di quanto successo nella stagione scorsa e non ripeterà scelte che ci sono costate qualche punto.
Ho pensato solo a chiudere il capitolo Monza. Ho avuto qualche contatto all’estero, non escludo di ripartire da lì. Sono contento per Inzaghi, non riesce a stare senza calcio e aver trovato una panchina così importante come quella del Brescia lo stimola molto. Il compito è difficile ma ha l’esperienza giusta per affrontarlo.
Mi piacciono gli allenatori che danno un’identità alla squadra. Castori faceva un calcio diverso dal mio, ma è coerente con le sue idee e mi piace. Ora per esempio mi piace Di Carlo per l’identità che ha dato alla sua squadra. Maresca, che ha fatto un percorso importante e ha lavorato con Guardiola mi incuriosisce :ha un’idea di calcio simile alla mia. Oppure Clotet, che è in una squadra nuova e stavolta parte dall’inizio.
Ogni anno si dice che il livello si alza, già l’anno scorsole tre retrocesse sono riuscite a vendere poco e così hanno avuto organici quasi da A. Poi ci sono sempre le sorprese, perché il livello delle squadre medio-basse è… molto alto: questo è il bello della B, ed è la differenza dalla A che ha risultati molto più scontati. Parma? Bisogna vedere alla fine del mercato. Il calcio che ha in mente Maresca necessita di giocatori specifici e li stanno prendendo. Poi è vero, la B richiede giocatori ad hoc, che la conoscono bene e si fanno sentire in campo.
Giocatori da prendere? Mi piace parlare dei giovani, con la loro fame in B servono tanto: chi prende Frattesi, Colpani, Pirola o Mota Carvalho farà un gran colpo, anche se credo che andranno tutti in A.”