Parma, è il giorno di Buffon: “Con questa scelta ho mandato un messaggio a me stesso. Questo club ha un futuro roseo”
BUFFON PARMA – Gianluigi Buffon, nuovo portiere del Parma, si è presentato quest’oggi in conferenza stampa. Ecco le sue parole riportate da “Parmalive.com”: “Io uomo in grado di far crescere la squadra? Devo essere sincero, questo tipo di doppia funzione negli ultimi 6-7 anni mi è sempre stata chiesta. Io mi sono sempre concentrato sul […]
BUFFON PARMA – Gianluigi Buffon, nuovo portiere del Parma, si è presentato quest’oggi in conferenza stampa. Ecco le sue parole riportate da “Parmalive.com”: “Io uomo in grado di far crescere la squadra? Devo essere sincero, questo tipo di doppia funzione negli ultimi 6-7 anni mi è sempre stata chiesta. Io mi sono sempre concentrato sul discorso campo e nel rispondere lì, che è quello che determina chi sei. Per quel che è concerne il resto, io posso comportarmi per quello che sono. I miei compagni di squadra mi hanno sempre apprezzato, mi piace stare nel gruppo, e mi piace scherzare, essere serio. Io non sono il Pasdaran, sono quello che sono. Impatto? In città non sono ancora stato, sono stato allo stadio e la prima emozione è che sono passati vent’anni ma mi sembrava ieri. Mi è venuta emozione, orgoglio, e credo che in pochi possano dire di essere tornati in un posto ad alti livelli dopo vent’anni. Quelli normali fanno 10 anni di carriera, io torno e ho obiettivi importanti con la società e la dirigenza, che ha avuto tanta fiducia in me. Per chi ha tanta fiducia in me, io posso ripagarla. E’ cambiato l’uomo Gigi, inevitabilmente quando passi da 23 a 43 c’è una fase di maturazione che se non fosse emersa sarebbe stato preoccupante. Il mio aspetto guascone e irriverente sono riuscito a dominarlo e lo tengo per autoalimentarmi. Ho bisogno di quel ragazzo, di quei sogni. Quante volte ha chiamato Maresca? Ci siamo sentiti 2-3 volte, ma per aspetti prettamente tattici. Prima avevo bisogno di una ventina di giorni per ricaricare le pile e fare la scelta che poteva emozionarmi di più. Posso dire di essere un portiere forte forte se il mio coinvolgimento è totale, altrimenti rischio brutte figure. Per me Parma è la scelta perfetta e ideale per l’ultima sfida”.
“Con questa scelta, l’unico messaggio che ho dato a me stesso, e non agli altri, è quella di conoscermi profondamente e sapere che se non ho coinvolgimento emotivo in quello che faccio, le cose non mi riescono perfettamente bene come sono abituato. Ho pensato 20 giorni per le opportunità che avevo, finché in una giornata mi è salito come uno starnuto, ho mandato un messaggio a mia moglie e le ho detto che saremmo andati a Parma. Lei non se lo aspettava, ma si fida di me e delle mie sensazioni. Non voglio dare giudizi perché poi probabilmente andrei fuori tema e direi cose imperfette e sgradevoli. Non mi interessa fare queste analisi. Io voglio costruirmi le cose a mia immagine e somiglianza, e poi decidere se affrontarle o no. Io sono nato tanti anni prima dei miei compagni, ho un background diverso e so anche che se mi levo determinate emozioni, io non posso giocare perché vado incontro a figure pessime. Con quelle emozioni, so che sono forte forte”.
“Io in B da pallone d’oro? Per me fu un anno divertente, ma anche per molti ragazzi che lo hanno condiviso con me. Del Piero, Trezeguet, Camoranesi, Chiellini, Marchisio, ci siamo riappropriati ad una dimensione calcistica che ti ha avvicinato al calcio. Noi in quella stagione eravamo talmente forti che potevamo fare i globetrotter, e ricordo anche che nelle prime dieci il calarsi in una mentalità diversa ci risultò difficile. Pareggiammo qualche partita, e questo mi fa alzare le antenne sin da adesso. So a cosa si andrà incontro, ci vorrà molta umiltà e determinazione. Se punto ai prossimi Mondiali? Non può essere un mio obiettivo, perché alla fine è iniziato un corso nuovo, di giovani e credo che un allenatore che sta facendo benissimo come Mancini deve avere la serenità di chiedere chi vuole e i giocatori che gli diano più fiducia. Quello che invece io ho lanciato a me stesso di andare al Paris, a questo punto non si molla la presa. Si arriva fino al 2022 all’ottimo livello, cosa faranno gli altri è una loro libertà, io fino al 2023 chiedo grandi prestazioni. Se non ci riuscirò amen, questa è la sfida che ho lanciato a me stesso”.
“Finita Juve-Parma, torno negli spogliatoi e dico ai dirigenti è che so che il Parma è in ottime mani anche se retrocederà. Ho conosciuto una persona che mi ha dato una sensazione di serietà che difficilmente trovi nel mondo del calcio. Il Parma ha un futuro roseo, retrocedere non vuol dire niente. E’ stata la prima valutazione che ho fatto ai dirigenti della Juve. Cosa dico ai tifosi? Un messaggio semplice, che la scelta di tornare arriva perché ho il desiderio di condividere con Parma tutta quelli che saranno i risultati della squadra, che spero siano importanti. Nella mia scelta, la loro posizione è stata predominante. Gli attestati di stima sono sempre arrivati quando tornavo, ed ero sempre toccato e mi ha fatto piacere. Io allo stesso modo ho sempre parlato del Parma in maniera entusiastica, ho dato ai parmigiani quanto meritavano. La verità è che in tutte le squadre in cui sono stato sono sempre stato un elemento aggregante, lungi da me dal diventare qualcosa di divisivo, perché altrimenti sarei svanito al primo minuto. Il rispetto, l’amore, la stima vanno conquistati, e da tanti lo sento. Mi sono arrivati tanti messaggi, e mi hanno influenzato”.