4 Aprile 2019

ESCLUSIVA PSB – Buscaglia: “Braglia la polizza del Cosenza. Lecce, non perdere l’umiltà. Sul Foggia…”

BUSCAGLIA LECCE ESCLUSIVA – Noto telecronista, punta di diamante di DAZN per ciò che concerne la Serie B, Ricky Buscaglia ha affrontato in esclusiva ai nostri microfoni i molteplici temi di questo finale di stagione in cadetteria. Ciao Ricky, partiamo da ciò che le due partite di ieri sera ci hanno lasciato. Adesso il Lecce è padrone del proprio destino […]

BUSCAGLIA LECCE ESCLUSIVA – Noto telecronista, punta di diamante di DAZN per ciò che concerne la Serie BRicky Buscaglia ha affrontato in esclusiva ai nostri microfoni i molteplici temi di questo finale di stagione in cadetteria.

Ciao Ricky, partiamo da ciò che le due partite di ieri sera ci hanno lasciato. Adesso il Lecce è padrone del proprio destino e gode di un calendario non impossibile. Quali potrebbero essere gli ostacoli tra i giallorossi e la promozione diretta?

“Nonostante il vantaggio, il fatto che debba riposare ha il suo peso. Ho commentato la squadra poco tempo fa e dico che al momento attraversa uno stato di forma clamoroso. Al momento vive dei segmenti all’interno della partita in cui non è giocabile, porta il ritmo a dei livelli di intensità non sostenibili. Non può farlo per 90 minuti, ma quando piazza i 20 minuti a inizio match o a metà secondo tempo non è possibile reggerli. Il rischio è quello di smarrire l’umiltà che li ha portati fin qui, ma non credo che possano incappare in quest’errore. I ragazzi di Liverani dovranno restare comunque molto attenti, perché il campionato è equilibrato e soprattutto nel finale di stagione è facile perdere punti con chiunque e soprattutto contro chi lotta per non retrocedere. Non individuo un ostacolo ben preciso, perché credo che in questa categoria siano dappertutto. Parliamo, ad ogni modo, del club più in forma in assoluto.”

Il Palermo, dal canto proprio, appare in palese difficoltà. Al netto delle questioni extracampo e delle assenze, ritieni che Stellone abbia delle responsabilità?

“Ero allo stadio a fare la telecronaca e ancora non mi spiego come ieri il Palermo abbia perso col Pescara. A lunghi tratti i rosanero hanno dominato l’avversario, sebbene giocassero in trasferta. Anche se i risultati stanno mancando, secondo me come gruppo ci sono e come e lo dimostra il fatto che ieri è stata sciorinata una delle migliori prestazioni delle ultime settimane. Stellone ha tanti meriti, in primis quello di aver estraniato i calciatori da fattori che avrebbero potuto deconcentrarli moltissimo. La stagione dei siciliani dipenderà molto dal match casalingo col Verona: ma la vorrò gustare perché sarà l’ennesima grande partita di un campionato stupendo e ci dirà se c’è ancora spazio per il Palermo in zona promozione. Io credo di sì, perché i segnali sono incoraggianti e l’ultima sconfitta è davvero misteriosa. Va dato merito al Pescara di essere rimasto in partita anche grazie alle parate di Fiorillo, ma se si guarda tutto il complesso c’è da essere ottimisti.”

La corsa play-off è però imprevedibile. Una squadra che sembrava in crisi profonda come il Pescara si è risollevata, a ogni turno assistiamo a colpi di scena sorprendenti. Quale squadra ha la continuità per piazzarsi meglio e quale rischia di finire fuori dalla top 8?

“Non ho risposta, perché è un quesito che ci poniamo da inizio anno e solo adesso siamo arrivati a una scrematura. Quantomeno ora le squadre in lizza sono 9, ma non so chi potrebbe restar fuori dai giochi. Dall’Ascoli in giù, invece, tutte devono ben guardarsi le spalle. Sta qui la bellezza di un campionato che a me sta entusiasmando, la spaccatura tra quelle che lottano per i play-off e per i play-out è avvenuta solo adesso: l’ho già detto e lo ripeto, si possono perder punti con chiunque”

A dimostrazione delle mille sorprese della stagione, anche il Cosenza si trova nuovamente a fare i conti con il rischio di essere risucchiato in zona play-out. Dato l’eccellente gioco mostrato, i Lupi Silani possono comunque stare sereni?

“Nell’ultimo mese ha avuto un calendario davvero complicato, va detto. In tempi antichi ho detto che Braglia è l’uomo che sposta gli equilibri e la migliore polizza per la permanenza in del Cosenza. Ora il ciclo terribile è terminato e da qui in avanti arrivano formazioni che giocano lo stesso campionato dei calabresi, per cui comincerà la corsa. Il gruppo, però, si è portato parecchio avanti col lavoro: sono davvero solidi, giocano bene e anche se hanno raccolto meno di quanto meritato sono comunque riusciti a muovere la classifica. Credo che molte concorrenti con 4 partite di fila così complesse avrebbero rischiato di fare 0 punti. L’unica vera insidia è che, non giocando all’ultima giornata, dovranno salvarsi prima. Anche nel turno di riposo si comprende la follia (positiva) del campionato, ogni allenatore lo maledice ma è diventato una parte integrante del torneo e ne ha aumentato lo spettacolo e l’incertezza.”

La risalita del Crotone dai bassifondi autorizza gli addetti ai lavori a fantasticare sul campionato dei pitagorici qualora Stroppa non fosse mai stato esonerato. Perché lo si è allontanato dall’incarico con tanta fretta?

“Io non credo che l’allenatore abbia inciso troppo sulle vicende, è il gruppo a non aver assorbito il trauma della retrocessione. Stroppa ha pagato per tutti, ma la squadra era bloccata sotto molti aspetti e soltanto spalle al muro ha reagito. La società ha operato benissimo sul mercato di riparazione, trovando gli uomini giusti per una stagione all’insegna della lotta. Ora sono pericolosissimi, costituiscono una minaccia per ogni tipo di avversario. Nel calcio capita che organici costruiti con grande ambizione trovino delle difficoltà e se si pensa a come è retrocesso il Crotone diviene ancora più comprensibile. Il meccanismo psicologico che si è innescato nell’intera piazza è stato quasi fisiologico ed ha avuto pesanti conseguenze. Ora, però, si è raggiunta stabilità e i ragazzi sono sul pezzo e per questo li considero tra i favoriti per la salvezza.”

Ampliando il discorso, possiamo dire che è stata una stagione record in fatto di esoneri, molti dei quali improduttivi. Quali fattori hanno inciso in maniera così netta sulle scelte delle società?

“Il trend è tipicamente italiano e lo si nota in ogni categoria, dalle maggiori alle meno note. I motivi non sono riconducibili a un solo fattore: a volte manca certamente pazienza, ma come possiamo dare torto ai club che attraverso queste scelte cambiano in meglio la propria stagione? Nonostante i tantissimi ritorni in panchina, l’andazzo è una costante e non mi sorprende particolarmente.

Altra squadra che ha cambiato per poi tornare al primo mister è il Foggia. Considerando il ritmo delle concorrenti che si sta alzando, quali sono le chance di salvezza dei satanelli?

“Anche la lotta per non retrocedere è un bell’enigma. Questo weekend si disputa un play-out di aprile tra Carpi Padova e chi perderà sarà davvero nei guai, le altre hanno legittime ambizioni di giungere al traguardo.  Anche il Livorno con le due sconfitte di fila è tornato sotto la linea ed è per questo che tutto è ancora in bilico e in molte rischiano ancora. Non ho ricette per la squadra rossonera, sono un osservatore neutrale che coglie un estremo equilibrio ed è davvero curioso di capire come finirà. Che il Foggia abbia steccato delle partite è ufficiale, io ero tra quelli che dopo la vittoria di Benevento pensavano che lentamente persino i play-off sarebbero stati raggiungibili. Questa è una competizione talmente bella e affascinante da non essere prevedibile, per cui non mi stupirei se tra tre settimane i dauni si trovassero molto più su in graduatoria.”

 

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