Salernitana, Calaiò: “In queste due partite conterà la testa. Possiamo risollevarci dopo una stagione disastrosa”
CALAIO’ SALERNITANA – Emanuele Calaiò ha parlato in conferenza stampa, alla vigilia del delicatissimo match d’andata playout contro il Venezia. Ecco le sue parole: “Sicuramente i programmi e i progetti erano diversi all’inizio dell’anno, è normale che ci sia delusione da parte dell’ambiente e noi per primi ci prendiamo la responsabilità di tutto. Ciò detto, […]
CALAIO’ SALERNITANA – Emanuele Calaiò ha parlato in conferenza stampa, alla vigilia del delicatissimo match d’andata playout contro il Venezia. Ecco le sue parole:
“Sicuramente i programmi e i progetti erano diversi all’inizio dell’anno, è normale che ci sia delusione da parte dell’ambiente e noi per primi ci prendiamo la responsabilità di tutto. Ciò detto, bisogna cancellare quello che è stato, abbiamo vissuto un’annata particolare. Ricordo che quando ero al Catania penso di aver avuto una squadra più forte di quelle dove ho giocato e dove ho vinto campionati, eppure stavamo quasi retrocedendo: le annate strane ci sono, abbiamo cambiato due allenatori, c’è stata la diserzione e abbiamo giocato delle partite in uno stato mentale non bello ma dobbiamo adesso resettare tutto. Come portavoce della squadra dico che sappiamo che in questa stagione disastrosa abbiamo l’opportunità di risollevarci e fare qualcosa di straordinario per riabbracciare la tifoseria e far passare un bel centenario alla gente. Saranno due partite in cui contano poco moduli, tattiche. È tutta questione di testa, si salva chi sta bene mentalmente e lotta col cuore, con orgoglio. Finire un campionato e giocare dopo 25 giorni, dopo tutto quello che è successo, è difficile. Non abbiamo mai smesso di allenarci e penso che dobbiamo compiere la missione soprattutto per noi perché solo io so come abbiamo sofferto, tutti vogliamo finire la stagione nel modo migliore e togliere da mezzo l’anno disastroso che abbiamo passato. abbiamo bisogno di tutti. Non so come andrà a finire ma all’inizio della partita vorrei il sostegno di tutti. Sarà fondamentale non prendere gol, cosa accaduta spesso nelle ultime gare: non ci sono altre dieci partite dopo, serve una partita maschia e tosta per avere la possibilità di andare a Venezia con due risultati su tre a disposizione. Questa settimana ci siamo allenati bene, con un obiettivo ben in vista. Per noi la salvezza, purtroppo per come è andata quest’anno, è la Champions League. Salerno l’anno prossimo merita di vedere delle partite per sperare di fare un campionato da protagonista. Ognuno di noi deve dare tutto quello che ha dentro e cacciare gli attributi. Qualche giocatore ha detto che sarebbe bellissimo giocare sempre contro la Salernitana, come per dire che siamo la squadra materasso. Sentendo queste parole, a ognuno di noi dovrebbe scattare qualcosa che faccia andare in campo con gli occhi pieni di rabbia. La gente che ama la maglia granata non mancherà. Abbiamo fatto un comunicato qualche giorno fa in cui esprimevamo solidarietà al Venezia, la situazione è stata la stessa nei nostri due spogliatoi. È inevitabile che quando finisci un campionato, non sapendo date e obiettivi, ti viene istintivo staccare un po’ la spina. Ma l’anno scorso è successo quello che è successo, sono stato squalificato e so come vanno queste faccende legate ai tribunali, per cui ho detto ai ragazzi da subito di riattaccare la spina. Ero convinto che avremmo dovuto giocare, così come è stato dato l’avvio dei playoff. A me c’è stato uno sconto pensavo che col Palermo avrebbero poi fatto lo stesso e così è stato. C’è un pizzico di paura inevitabile, ma ce l’ha pure il Venezia. Ce l’avevamo prima e l’abbiamo adesso, è umano. Si può retrocedere. La responsabilità è per la maggior parte nostra che andiamo in campo. Adesso è reale il rischio di retrocedere, se prima avevi bonus, ora non ne hai più. Bisogna dimostrare quel che valiamo. Mercoledì serve gente con la testa lucida, a cui non scotti la palla tra i piedi”.
Nel Venezia ci saranno tanti assenti, su tutti lo squalificato Domizzi. “Lo conosco bene, abbiamo vinto un campionato insieme a Napoli. Il Venezia è squadra fisica, ostica. In questi ultimi anni ci ho fatto un sacco di battaglie. Hanno altri difensori validi e tosti, l’unica differenza è forse in fase di palleggio perchè lui è un giocatore molto tecnico”.
Infine, un commento sull’aggressione a Micai: “Cose che non dovrebbero capitare, un conto è l’insulto ma quando si arriva alle mani è brutto, lo schiaffo a Micai è come se l’avessi preso io, siamo un gruppo sano e unito. Abbiamo chiesto ad Ale cosa sia successo, quello che più o meno sapete tutti. Lui ha esperienza, ha giocato in piazze particolari e sa benissimo che in queste situazioni uno se lo può anche aspettare anche se non pensavamo che si arrivasse alle mani perchè la partita con la primavera era fatta per aprire le porte a tifosi e ai bambini, tanto che abbiamo lanciato pure qualche pantaloncino. Non era il momento adatto per fare un atto del genere. Io capitano? E’ sempre stato Schiavi, quando non ha giocato lui è stato Pucino ma io dico queste parole a prescindere, nelle ultime settimane sono sempre venuto a parlare io perchè ci metto la faccia sempre, l’ho fatto anche in altre squadre. Ho 37 anni e preferisco prendermi qualche patata bollente io piuttosto che altri. Mercoledì tutti devono essere capitani in campo”. Lo riporta salernitananews.it