25 Maggio 2019

Corte Federale d’Appello, il magistrato Caso: “Sentenza Palermo? Sarò imparziale”

CAOS SERIE B LUIGI CASO – Originariamente prevista per giovedì scorso, com’è noto la sentenza della Corte Federale d’Appello sul caso Palermo, è stata rinviata a causa dell’astensione del presidente Sergio Santoro a causa di alcune notizie diffuse circa indagini per corruzione a suo carico. Dopo questo dietrofront, è stato nominato il sostituto, ovvero il […]

sede figc

CAOS SERIE B LUIGI CASO – Originariamente prevista per giovedì scorso, com’è noto la sentenza della Corte Federale d’Appello sul caso Palermo, è stata rinviata a causa dell’astensione del presidente Sergio Santoro a causa di alcune notizie diffuse circa indagini per corruzione a suo carico. Dopo questo dietrofront, è stato nominato il sostituto, ovvero il professor Paolo Cirillo, che presiederà la CAF il prossimo 29 maggio. Accanto a lui, ad integrazione del collegio giudicante, ci sarà il magistrato Luigi Caso, originario di Salerno. A causa di ciò è scoppiata una nuova bufera, date le ripercussioni sulla Salernitana del verdetto, che il diretto interessato ha voluto smentire ai microfoni del Giornale di Sicilia: “Faccio il magistrato da circa trent’anni, ho gestito cause grosse su grandi appalti. Non ho mai avuto problemi nell’essere sempre terzo e imparziale, quindi non sono turbato. Mi comporterò con correttezza, come sempre. Se andiamo su questo campo diventa complicato. Potrei dire di avere un fratello che vive in un’altra città italiana e una suocera che vive da un’altra parte, l’incompatibilità per aver svolto attività federali per una certa squadra sarebbe concreta, il fatto territoriale mi sembra poco. Ho tanti amici siciliani – apprendiamo dalle dichiarazioni raccolte da Salernitananews.it – a questo punto sarei incompatibile con mezza Italia. Ero in un altro collegio mezzora prima. Fisicamente ero lì e credo che il presidente mi abbia chiesto di rimanere per comporre un nuovo collegio nel modo più rapido. Certe questioni vanno affrontate per quello che sono, cioè una verifica delle norme e di conformità dei comportamenti. Queste vicende le trattiamo come le cause penali e i grandi appalti, sempre con massima oggettività”.