Caso Chievo – Il Tar del Lazio ha accolto l’istanza ed anticipato l’udienza: in caso di ribaltone, possibile Serie B a 21 squadre
CASO CHIEVO SERIE B – Da ormai qualche giorno la FIGC ha dato l’ok a tutti i tesserati del Chievo Verona per potersi accasare altrove dopo l’esclusione dal campionato di Serie B. L’ipotesi più concreta è quella che la formazione clivense riparti dai dilettanti, anche se la società di Campedelli sta lottando con le unghie […]
CASO CHIEVO SERIE B – Da ormai qualche giorno la FIGC ha dato l’ok a tutti i tesserati del Chievo Verona per potersi accasare altrove dopo l’esclusione dal campionato di Serie B. L’ipotesi più concreta è quella che la formazione clivense riparti dai dilettanti, anche se la società di Campedelli sta lottando con le unghie e con i denti per restare aggrappata alla partecipazione al prossimo campionato cadetto.
Come si legge su L’Arena, ieri sera, a sorpresa, il Tar del Lazio ha accolto l’istanza degli avvocati Flavio Iacovone, Giorgio Bernardo Mattarella e Daniele Ripamonti e accettato di anticipare l’udienza per discutere il ricorso contro l’esclusione dalla cadetteria, fissata per il 6 settembre, al 17 agosto alle 8.45. Se avrà ragione il Chievo si disputerà una Serie B da ventuno squadre con pesanti ripercussioni sul mercato visti gli accordi che gli svincolati hanno già raggiunto.
L’ipotesi esiste ma difficilmente sarà concretizzabile, visto che di fatto in quanto società civilistica il Chievo esiste ancora, a differenza del lato sportivo dopo la mancata iscrizione alla B. La voglia però di provarci fino all’ultimo c’è anche se, in caso di un clamoroso ribaltone, si ripartirebbe in una condizione ai limiti dell’insostenibile per un campionato come quello cadetto.