Caiata (pres. Potenza): “I calciatori sono dei privilegiati, rifiutare la Cassa Integrazione è vergognoso”
CASSA INTEGRAZIONE CALCIO – Un argomento, quello della possibilità per i calciatori di accedere all’istituto della Cassa Integrazione, che negli ultimi giorni banco. A tal proposito, ecco le dichiarazioni di Salvatore Caiata, presidente del Potenza, intervenuto in videochiamata attraverso i canali social del club: “Abbiamo un problema fondamentale, una interpretazione del ministero delle ultime ore […]
CASSA INTEGRAZIONE CALCIO – Un argomento, quello della possibilità per i calciatori di accedere all’istituto della Cassa Integrazione, che negli ultimi giorni banco. A tal proposito, ecco le dichiarazioni di Salvatore Caiata, presidente del Potenza, intervenuto in videochiamata attraverso i canali social del club: “Abbiamo un problema fondamentale, una interpretazione del ministero delle ultime ore pare escluda i calciatori dal ricorso alla Cassa Integrazione. Su questo il Governo sta facendo un emendamento al decreto ‘Cura Italia’ affinché venga loro riconosciuta, in due scaglioni, fino a 50 mila euro di reddito lordo. Ma ciò che ha lasciato basiti molti noi presidenti – riporta Tuttoc.com – è il rumors secondo cui i giocatori non vogliano adire alla Cassa Integrazione perché ritengono di dover riscuotere tutto dalle società. Questo è uno schiaffo indegno e non etico. Ma chiariamo che non stiamo parlando dei calciatori del Potenza, ma dell’Assocalciatori: in un mondo in cui ci sono migliaia di persone che stanno finendo i soldi a casa, che non sanno che tipo di aiuti avranno, che non sanno come far mangiare le proprie famiglie, che non sanno come andare a fare la spesa, rifiutare la Cassa Integrazione è proprio da assassini, è una cosa indegna e vergognosa. Noi viviamo un mondo dorato: uno che gioca a calcio e che ha già riscosso 8 stipendi su 12 e che può integrarli con la Cassa Integrazione, in un momento in cui il Paese è in ginocchio e le aziende chiudono, la si rifiuta? Se i giocatori faranno così, perderanno il rispetto di tutti: non è eticamente e moralmente accettabile. Significa che non hanno capito di essere dei privilegiati. E’ vero che non è tutta Serie A, che la Serie B e la Serie C sono altra cosa. Ma proprio per questo bisogna capire il momento e insieme aiutarsi affinché il sistema non ceda. Se invece credono di essere primedonne che dettano condizioni, vi assicuro che i presidenti non iscriveranno più le loro squadre e loro andranno a fare i fenomeni sotto casa, senza stipendio. Spero che questo rumors non corrisponda a verità. La Cassa Integrazione sarebbe 1200 euro, il corrispettivo di uno stipendio di un operaio della Fiat, che va a lavorare tutti i giorni. Come può venire in mente di rifiutarla? Io sono impegnato in Parlamento affinché questo aiuto possa arrivare e poi mi sento dire che non lo si vuole?“.