Lecce, la gioia di Franco Causio: “I primi sono sempre i primi. Corvino il primo artefice della promozione”
CAUSIO LECCE CORVINO – La grande cavalcata del Lecce e la promozione finale sono state il coronamento di una stagione da ricordare per i salentini, che con merito e determinazione torneranno a giocare in Serie A. La festa del popolo giallorosso è destinata a non estinguersi presto, e nel frattempo arrivano i complimenti di tutti. […]
CAUSIO LECCE CORVINO – La grande cavalcata del Lecce e la promozione finale sono state il coronamento di una stagione da ricordare per i salentini, che con merito e determinazione torneranno a giocare in Serie A. La festa del popolo giallorosso è destinata a non estinguersi presto, e nel frattempo arrivano i complimenti di tutti. Anche il Barone Causio ha manifestato tutta la sua gioia ed emozione per questo momento unico, prima tramite un post su Instagram, poi tramite un’intervista carica di emozione.
Ecco le parole di Franco Causio rilasciate al Quotidiano di Puglia:
“Era come se fossi lì, fra quella folla fantastica del mio Via del Mare, come se volessi unirmi ai cori. E quando Majer ha colpito di testa indirizzando il pallone alle spalle del portiere è stata come una liberazione. Tutto molto bello, molto vero. Aveva vinto il Lecce, aveva vinto il Lecce. La società e la città che mi hanno dato tanto, alle quali devo molto”.
Coda, Strefezza e il ricordo di “Pablito”
“Ho visto un giocatore del Lecce, Massimo Coda, alzare il trofeo intitolato a Pablito nostro. Un’altra grandissima emozione. Un bomber leccese che ha contribuito al ritorno in Serie A della mia squadra, ed il nostro Pablito, è stato come rivederlo, quando spinse l’Italia verso la vittoria più grande, più bella. Coda è un bomber di razza, la Serie A se la merita per quello che ha fatto, in questi due anni leccesi. Come la merita quel ragazzo che avevo già visto giocare molto bene nella Spal, Gabriel Strefezza, uno che parte dalla fascia destra, dove correvo io. Ha grandi numeri, ha tecnica e fantasia, a Lecce ha scoperto il gusto del gol, oltre che mandare gli altri a rete, ci è andato tante volte, anche lui, come Coda, un giocatore decisivo per questa bellissima promozione. Strefezza è un giocatore da Serie A. Non è un caso che abbia addosso occhi importanti. É stato uno dei punti nodali del progetto di Pantaleo Corvino“.
Capitolo meriti e Pantaleo Corvino
“Merita un grande applauso il presidente Saverio Sticchi Damiani che con i suoi soci sta imponendo un modello di società che saprà lasciare il segno anche in Serie A. Ci hanno impiegato un anno in più per tornarci per via di quei maledetti playoff della scorsa stagione, ma quest’anno arrivare primi in classifica non è servito solo a pregiarsi di un trofeo prestigioso. Vincere da primi è un’altra cosa, i primi sono sempre i primi, e questo Lecce lo ha dimostrato ampiamente per una stagione intera.
Corvino lo ritengo forse il primo artefice della promozione, che ha voluto fortemente per la squadra della sua città. Ecco, da leccese sono particolarmente felice per la leccesità di questo straordinario successo. La storia di Corvino parla da sola, con la sua incredibile capacità di scoprire futuri campioni e di scegliere gli uomini giusti. Ha costruito un mosaico perfetto a Lecce, sotto tutti i punti di vista. Ha scelto bene guardando nell’immediato ed in prospettiva, e quel mix prezioso di esperienza e gioventù è stato valorizzato, esaltato da un ottimo allenatore. Importante è stata la capacità della squadra di ripartire subito, ogni volta, sia dopo le incertezze iniziali, forse inevitabili, sia per qualche pausa durante il cammino. A legittimare il primo posto e l’autorevolezza della vittoria, l’equilibrio dimostrato con il numero di gol segnati e di quelli subiti, frutto evidentemente di un centrocampo dove il giovane Hjulmand è ancora cresciuto visibilmente, e di una difesa comandata da un leader come Lucioni, ma alla quale, all’occorrenza, hanno dato una mano anche gli stessi attaccanti. Un Lecce quasi perfetto insomma”.