Cittadella-Carpi, la classe operaia cerca il paradiso
In pochi all’inizio del campionato avrebbero potuto immaginare un Carpi in grado di superare lo stordimento della A e della conseguente retrocessione e di tornare a macinare punti in serie cadetta. Chi credeva, dunque, che i risultati degli emiliani fossero dovuti al connubio di coesione e fortuna ha dovuto cambiare idea al cospetto di un club che, guidato ancora […]
In pochi all’inizio del campionato avrebbero potuto immaginare un Carpi in grado di superare lo stordimento della A e della conseguente retrocessione e di tornare a macinare punti in serie cadetta. Chi credeva, dunque, che i risultati degli emiliani fossero dovuti al connubio di coesione e fortuna ha dovuto cambiare idea al cospetto di un club che, guidato ancora una volta da Castori, confermando in rosa molti elementi del biennio precedente, ha centrato un settimo posto grazie a cui domani sfiderà nel primo match dei playoff una delle più inaspettate sorprese del campionato, il Cittadella. La squadra di Venturato si presentava ai nastri di partenza della Serie B con un organico solo leggermente puntellato in seguito alla promozione dalla Lega Pro, un insieme di volti poco noti ed altri poco esperti che sembrava dovesse sudarsi la salvezza fino agli ultimi scampoli della stagione: così non è stato. Il tecnico ha assemblato una squadra rodata e compatta, abile, attraverso la velocità del proprio gioco, a sbaragliare le difese avversarie nella prima parte della competizione e poi a difendere con le unghie e coi denti il vantaggio accumulato, riuscendo nell’impresa di concludere in sesta posizione. La sfida del Tombolato sarà, dunque, il palcoscenico della solidità, il simbolo della vittoria del gruppo sui sogni alimentati a suon di figurine male assortite, forse non è possibile garantire che sarà spettacolare, ma è possibile affermare che emozionerà, oltre le aspettative di addetti ai lavori accecati dai nomi e dimentichi dei collettivi.