Como, Cerri: “Non esiste un’età per esplodere, voglio essere come Toni”
COMO CERRI TONI – Alberto Cerri, attaccante del Como, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport, ripercorrendo i passaggi chiave della sua carriera e parlando delle sue aspirazioni future. Ecco le parole del giocatore di proprietà del Cagliari: «Ho fiducia, ho continuità, gioco. Un piccolo problema mi ha fatto perdere due partite, ma mi sono […]
COMO CERRI TONI – Alberto Cerri, attaccante del Como, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport, ripercorrendo i passaggi chiave della sua carriera e parlando delle sue aspirazioni future.
Ecco le parole del giocatore di proprietà del Cagliari:
«Ho fiducia, ho continuità, gioco. Un piccolo problema mi ha fatto perdere due partite, ma mi sono ripreso e va tutto bene. Quando ho potuto giocare ho sempre dimostrato il mio valore, purtroppo è successo solo a Perugia e qui. Anche gli infortuni hanno inciso, sono sempre capitati nei momenti migliori».
«Non avere avuto continuità ha influito tanto. A Cagliari giocavo
3’, poi 10’… Così non rendo. Mi hanno detto che sarei stato tra le prime due scelte dell’attacco. Ma lì tra il dire e il fare… Non hanno avuto coerenza. Se a Cagliari mi dicono ancora che puntano su di me, non vedo perché dovrei crederci».
«Se sono al Como è merito di Zola. A luglio mi chiamava con Denis Wise (proprietario del club, ndr), che al Chelsea giocava con lui: abbiamo fatto videochiamate a tre, ero un po’ imbarazzato perché non li conoscevo. Ho subito sentito fiducia. Avevo tutto da perdere, ma ero sicuro. In A nessuno mi garantiva continuità, soltanto il Como era convinto del mio valore».
Una discesa per un’altra salita. Come nonno Ercole Gualazzini, grande ciclista. «In salita faceva un po’ fatica,ma allo sprint decideva lui chi far vincere e chi no. Siamo solo alle prime tappe, ad aprile vedremo quale sarà il traguardo. Anche per la mia carriera: non c’è età per esplodere. Ricordate Toni? Mi basterebbe fare la metà di quello che ha fatto. Ha saputo valorizzare i suoi punti di
forza. Devo imparare a far valere il fisico. In partita mi piace abbassarmi per stare nel vivo del gioco, ma ci sono momenti in cui è meglio stare là davanti, in area».
Tre anni alla Juve: «Una tournèe, qualche amichevole, tanti allenamenti: ho visto da vicino l’Olimpo del calcio. Impressionanti l’umiltà dei giocatori e l’intensità degli allenamenti. Un giorno non riuscivo a star dietro a Barzagli, che ha 15 anni più di me,e lui mi stimolava».
Buffon: «Allenarmi con lui è stata un’emozione, chissà giocarci contro! Per un attaccante di B fargli gol ha un sapore diverso».
«Con il Parma è l’unica partita che sento. Mi serviranno 40 biglietti, mio padre allena in Promozione e porterà mezza squadra! L’anno scorso ho fatto gol con il Cagliari, mi hanno massacrato perché ho esultato, ma ho scelto tra la nostra e la loro retrocessione».
Ritornando al Como «Siamo tutti leader: quando abbiamo perso 3 gare di fila ho saputo dare un po’ di equilibrio».
«Coda è il top,a dicembre è sempre in doppia cifra. Poi Lapadula e Sau, ma resto un estimatore Di Carmine: è un amico, ho una sfida con lui, chi segna di più…».
«Lucca è fortissimo, ma va lasciato stare: i giovani devo crescere con calma e se sbagliano una partita non devono essere massacrati»