Lecce, Corvino: “Noi in A con un anno di anticipo, è la vittoria delle idee. I sapientoni sul modulo…”
CORVINO LECCE – Pantaleo Corvino, direttore dell’area tecnica del Lecce, è intervenuto in conferenza stampa nella giornata odierna traendo il bilancio della stagione dei salentini. Le sue parole riportate da “Calciolecce.it”: “Oggi mi sentirete con una voce più distesa rispetto all’altra volta. Qualche giorno fa c’erano argomenti che rendevano il clima infuocato, avete assistito tutti […]
CORVINO LECCE – Pantaleo Corvino, direttore dell’area tecnica del Lecce, è intervenuto in conferenza stampa nella giornata odierna traendo il bilancio della stagione dei salentini. Le sue parole riportate da “Calciolecce.it”: “Oggi mi sentirete con una voce più distesa rispetto all’altra volta. Qualche giorno fa c’erano argomenti che rendevano il clima infuocato, avete assistito tutti al famoso atto di slealtà e questo mi diede molto fastidio. C’erano in ballo 40-50 milioni di euro e non è poco. Tornando al presente, alla luce di quello che è stato fatto, vogliamo fare il punto della situazione”.
“Non possiamo non mettere in evidenza quanto fatto negli ultimi 18 mesi, da quando sono arrivato al timone. Chi lavora, parte per raggiungere degli obiettivi dandosi una strada. E a volte è proprio quest’ultima la cosa più importante, il percorso appunto. La nostra linea ha detto in forma generale no ai prestiti, abbiamo detto in forma decisa no ai debiti. Poi qualcosa si è potuta lievemente alterare perché c’era in atto una pandemia. Non abbiamo a lungo avuto il nostro pubblico al fianco. Ci sono stati danni economici non preventivabili. Patrimonializzazione e ringiovanimento della rosa sono stati la nostra missione, così come mettere il settore giovanile al centro del nostro progetto”.
“Dopo aver portato il Lecce Primavera ai vertici non è stato bello avermelo ritrovato in quelle condizioni in Primavera 2. E’ stata una ferita al cuore, ma ci siamo rimboccati le maniche e lo abbiamo riportato in alto per provare al tenerlo lì. Tempo al tempo, noi stiamo lavorando per riportare le giovanili dov’erano prima, al top. Dall’anno prossimo la Primavera non rientra più nelle competenze del settore giovanile ma rientra nelle competenze della prima squadra, quindi il responsabile della prima squadra lo sarà anche della Primavera, valutiamo se sarà così anche per l’Under 17″.
“Sto mettendo anima e cuore per mettere la mia esperienza a disposizione di una crescita di una società giovane. Sia a livello di strutture che di gestione degli uomini. Alcune cose già si vedono, altre devono ancora venire fuori”.
“Oggi ci ritroviamo con l’obiettivo Serie A, raggiunto tra l’altro con un anno di anticipo rispetto al tempo massimo che ci eravamo dati. Non sono tornato nel Salento per pettinare le bambole, non ci siamo nascosti dietro le parole ma avevamo detto chiaramente di voler raggiungere l’obiettivo che abbiamo raggiunto. Certo, ammetto che sapendo preventivamente che avrei affrontato così tante proprietà tra le più facoltose al mondo non avrei detto questa cosa. Ci sono realtà come Pisa, Como, Monza, Parma ma non solo che hanno possibilità economiche clamorose. A saperlo, con realismo e con la voglia di non tradire i tifosi, avrei detto che ci saremmo dovuti impegnare per mantenere la Serie B. Con impegno dirigenziale e di campo abbiamo invece raggiunto un obiettivo incredibile”.
“Progetto? Abbiamo dimostrato a quei sapientoni che dicevano che il modulo tattico impiegato non era quella giusta. Siamo stati criticati per il modulo diverso dall’anno prima, invece abbiamo dimostrato che era possibile fare ottime cose con le nostre idee. Così abbiamo vinto vantando la miglior difesa, le minori sconfitte, il capocannoniere e miglior giocatore del campionato. I numeri ed i traguardi parlano chiaro”.
“Modelli? Voglio fare l’esempio dell’Hellas Verona, che ora vive un momento di fervore dopo aver vissuto le categorie inferiori. Per aspetti ricorda il modello Lecce che era tale per tutta Italia dal 1999 al 2004. Tanti grandi club ci invidiavano e copiavano. Tornando agli scaligeri, sono arrivati lì facendo il Lecce, ovvero vendendo elementi sconosciuti come Amrabat, Kumbulla e Rrahmani. Idem l’Empoli, che porta avanti il suo modello giovanile da tanti anni, con giovani locali e tanti stranieri”.
“I trionfi hanno sempre punti in comune tra di loro. Il nostro lavoro attuale è per diversi aspetti simile a quello svolto nel 1999. Anche in quel caso si andò avanti con le idee, puntando con i giovani per misurarci con realtà di altissimo livello in un campionato fortissimo e tenendo i conti apposto”.