Criscitiello: “Parma, gran merito va a Faggiano. Marchetti è il Cittadella”
Michele Criscitiello, direttore di tuttomercatoweb.com, nel consueto editoriale settimanale ha parlato anche della Serie B. Ecco i punti toccati: “In chiusura spazio alla serie B perché se ci sono piazze che piangono, ci sono anche città che trionfano. Parma è entrato nella storia e, in questi anni, siamo stati tutti un po’ tifosi ducali. Una […]
Michele Criscitiello, direttore di tuttomercatoweb.com, nel consueto editoriale settimanale ha parlato anche della Serie B. Ecco i punti toccati:
“In chiusura spazio alla serie B perché se ci sono piazze che piangono, ci sono anche città che trionfano. Parma è entrato nella storia e, in questi anni, siamo stati tutti un po’ tifosi ducali. Una storia pazzesca. Nessuno ha cancellato dalla propria mente i furgoncini portati via dalla Guardia di Finanza, il crac del club fallito e i disastri che hanno messo in ginocchio una città piena di soldi e tradizione. Parma è ripartito senza favori e senza un ripescaggio. Ha vinto i campionati, tutti di fila, di serie D, C e B ed è tornato ai massimi livelli del calcio italiano. Una storia bellissima. Pazzesca. Vincere un campionato è complicatissimo, in tutte le categorie, figuriamoci vincere tre campionati in tre anni. Non a caso, nella storia, non c’era riuscito mai nessuno. Certo, è servita un po’ di fortuna ma senza fortuna non si scrivono pagine di storia. Grande merito di queste ultime due promozioni va attribuito a Daniele Faggiano. Al calciomercato veniva considerato “quello che porta la borsa a Perinetti”. Poi ha avuto le sue occasioni e non ne ha sbagliata mezza. Da Trapani a Parma si è confermato un leader dietro la scrivania. Giovane e capace. Basta che non si monti la testa e potrà fare grandi cose anche in serie A. Può arrivare, un giorno, ai livelli di Paratici e Ausilio? Perché no, l’importante, è che Faggiano conservi l’umiltà di sempre. Da Direttore leader dovrebbe, però, fare una cosa: andare in tribuna e non in panchina. Voi starete pensando: vabbè anche Giuntoli va in panchina ed è infatti la vera pecca del Direttore del Napoli. In campo si vivono emozioni diverse e, a volte, un Ds rischia di farsi trascinare in baruffe che dopo i 90 minuti si dimenticano. Vedi il Parma, a Cesena. Faggiano ha vinto con anima e cuore. Se fosse stato uno sprovveduto avrebbe esonerato D’Aversa. Lui l’ha tutelato e i fatti lo hanno portato in serie A. Faggiano non ha seguito le voci e i classici italiani. E’ andato per la sua strada e ha vinto sul campo. Due volte negli ultimi due anni. Bravi a Parma, ad individuare l’uomo giusto in un periodo delicato. Sicuramente adesso arriva il bello e possiamo dirlo senza grandi preoccupazioni. Il difficile, per Parma, è stato superato. Era molto più complicato vincere i campionati di D, C e B che difendere la categoria in serie A. Complimenti anche ad Alessandro Lucarelli. Ha dimostrato attaccamento e passione al club con i fatti e non a chiacchiere. Dai giudici di un tribunale ai trionfi del campo. Lui le ha viste tutte e Parma gli sarà riconoscente a vita. Meriterebbe un posto in questa società non appena avrà deciso di smettere con il calcio giocato.
Che caos a Verona. Fusco ha abbandonato la nave quando era già mezza affondata. Pecchia è resistito, clamorosamente, fino all’ultimo ma con schiaffi in faccia in tutti e due gli anni scaligeri. Ora si guarda al futuro. L’Hellas ripartirà dalla serie B e ha avviato i casting per Mister e Direttore Sportivo. Brocchi il primo a scendere le scale del confessionale ma, prima del Mister, sarebbe il caso di scegliere il direttore sportivo. Tanti i nomi sull’agenda di Setti. Quotato e accredito quello di Stefano Marchetti, deus ex machina del Cittadella. Sarebbe l’uomo giusto al posto giusto. Profilo ideale. Vi spiego il perché: in passato ho criticato duramente, troppo, Marchetti. Poi il tempo è stato galantuomo e ha dato ragione al Direttore e torto al sottoscritto. Il miracolo Cittadella non era un miracolo ma un progetto. Da qui nasce la grande differenza. Marchetti è il Cittadella. Vede le partite dal campo, fa lo scouting, conduce le trattative di mercato, sceglie il Mister e quasi quasi impone ai magazzinieri anche come sistemare le magliette nello spogliatoio. Marchetti pesca i giocatori in D e in C, li porta in B e gli triplica il valore. Ha avuto ragione e oggi si gioca i play off con una piccola realtà che potrebbe sognare il Paradiso. Marchetti a Verona porterebbe ordine e disciplina. Le sue qualità morali le ha dimostrate in Veneto non tradendo mai la fiducia di Gabrielli e sposando, anima e corpo, il progetto “Citta”. Tutto quello che è mancato in questi due anni all’Hellas. Vedremo se Setti, questa volta, chiuderà il cerchio senza fare ulteriori danni…”