13 Luglio 2020

Criscitiello: “Stadi chiusi una pagliacciata, basta ipocrisia. VAR? Spegniamolo perché ha rotto”

CRISCITIELLO STADI CHIUSI VAR – Michele Criscitiello, direttore di tuttomercatoweb.com, ha espresso il suo pensiero su stadi chiusi e VAR nel suo consueto editoriale. Ecco il suo punto di vista. “L’ipocrisia degli stadi chiusi continua e la speranza è quella di vedere le ultime giornate con la gente sugli spalti. Il Governo, sul tema calcio, ha […]

CRISCITIELLO STADI CHIUSI VAR – Michele Criscitiello, direttore di tuttomercatoweb.com, ha espresso il suo pensiero su stadi chiusi e VAR nel suo consueto editoriale. Ecco il suo punto di vista. “L’ipocrisia degli stadi chiusi continua e la speranza è quella di vedere le ultime giornate con la gente sugli spalti. Il Governo, sul tema calcio, ha fallito su tutta la linea. Non voleva la ripresa del Campionato e c’è stata. Voleva il calcio in chiaro e non c’è stato. Adesso gli stadi chiusi sono l’ennesima ipocrisia per condannare un sistema che già fa fatica a ripartire. Se prendiamo un aereo la distanza è di mezzo centimetro, abbiamo riaperto giustamente discoteche, cinema e ristoranti. In spiaggia siamo tutti ammassati come è sempre stato e dobbiamo tenere 20 persone in stadi da 80 mila posti. Perché? Che significato ha tutta questa pagliacciata? Gli stadi vanno riaperti e anche subito. Ci pensi la Lega, intervenga la Federazione ma il Governo del calcio provi a far ragionare il Governo delle contraddizioni.
Un ultimo consiglio, se possibile. Spegniamo questo Var che ha davvero rotto. Se volete vedere una partita di calcio bisogna aspettare la ripresa dei campionati Primavera e serie D. La serie A rischia di diventare inguardabile oltre che falsata. I rigori che vengono dati (a tutti) sono senza senso. Abbiamo arbitri scarsi, completamente rimbecilliti dalla tecnologia. Un uso eccessivo di uno strumento che dovrebbe essere invisibile. Quei rigori non si possono fischiare. Il braccio sarà sempre leggermente attaccato o staccato al corpo e o cambiamo l’essere umano oppure ci ritroveremo sempre a fischiare dei rigori assurdi. Basta anche finire le azioni quando è evidente il fuorigioco. Si tiri su la bandierina e amen. Non esultiamo quando già tutti abbiamo visto che l’attaccante è in posizione di fuorigioco di tre metri. Cosa paghiamo a fare gli arbitri se non chiamano neanche un fuorigioco di un metro? Ridiamo peso alla terna e quando sbaglierà li criticheremo ma è giusto che l’uomo si assuma la sua responsabilità e venga dato spazio al gioco. Il Var serve per vedere quello che un arbitro non può vedere. Il caso di Patric (Lazio) a Lecce è l’emblema di come e a cosa serva il Var. Un giocatore morde l’avversario, a palla lontana, nessuno può vedere. Il Var vede e interviene. Rosso e 4 giornate di squalifica. A questo serve il Var. Torniamo al calcio che ci piace perché siamo stati capaci di distruggere una tecnologia utile per il dettaglio, facendola diventare l’ossessione di uno sport bellissimo”.