9 Settembre 2017

DIAMO I VOTI – Perugia, 8: fantasia al potere per il solito obiettivo

Dopo la sconfitta in semifinale play off contro il Benevento, è stata un’estate di tanti cambiamenti in casa Perugia. La società del presidente Santopadre si è mossa bene per costruire un’ottima ossatura di squadra per confermarsi ad alti livelli ed ambire alla promozione. Il primo a salutare è stato mister Bucchi, arrivato l’anno prima dalla […]

Dopo la sconfitta in semifinale play off contro il Benevento, è stata un’estate di tanti cambiamenti in casa Perugia. La società del presidente Santopadre si è mossa bene per costruire un’ottima ossatura di squadra per confermarsi ad alti livelli ed ambire alla promozione.

Il primo a salutare è stato mister Bucchi, arrivato l’anno prima dalla Maceratese, per sedersi sulla panchina del Sassuolo. Sempre dalle Marche è approdato in Umbria l’ex centrocampista del Milan Federico Giunti, anche lui fautore del gioco offensivo, con qualità in mezzo al campo e spinta sulle fasce, il tutto impostato su un 4-3-1-2.

Partendo dal reparto difensivo, pesa l’addio del portiere Brignoli, forse non degnamente sostituito, dato che a prendere i gradi di titolare è stato il classe ’83 Rosati; come secondo è arrivato dalla Juve Nocchi. Grave perdita anche quella di Gianluca Di Chiara, che ha accettato la corte del Benevento, ha salutato anche il centrale Mancini, tornato per fine prestito all’Atalanta; brava la società a trattenere Belmonte e Monaco, Zanon porta tanta esperienza.

Il vero restyling c’è stato a centrocampo. L’addio più importante è stato quello di Jacopo Dezi, che la società non è riuscita a confermare, hanno salutato anche Rizzo, Ricci, Fazzi, Acampora e Gnahorè. Confermato il veterano Brighi, dal Cagliari sono arrivati in tandem Colombatto, l’anno scorso al Trapani, e Pajac, al Benevento la scorsa stagione, Bianco dal Carpi ed Emmanuello e Bandinelli.

Nel reparto offensivo sono andati via Forte, Guberti, sceso in C, e Nicastro, che negli ultimi giorni di mercato ha scelto Foggia. La società ha scelto la linea verde con gli arrivi di Cerri e Han, assoluti protagonisti di questo inizio di stagione, con il coreano piacevole sorpresa; ha scommesso sul figlio d’arte Frick e negli ultimi giorni ha piazzato il colpo Pippo Falco, in prestito dal Bologna. Fondamentale la conferma di Di Carmine, blindato con il rinnovo dall’assalto del Palermo.

Un allenatore emergente e con una chiara idea di gioco, un giusto mix di esperienza e spigliata gioventù, un attacco che promette scintille: le premesse ci sono tutte per una stagione che sicuramente non annoierà i tifosi del grifone, e che forse potrebbe fargli percorrere finalmente le scale del parAdiso.