20 Febbraio 2018

Empoli, presente e futuro hanno lo stesso nome: Miha Zajc

Un bottino composto da cinque gol e dodici assist (in tutte le competizioni) è da considerare di tutto rispetto se di professione sei un trequartista. La soddisfazione dinanzi a questi numeri sarebbe lecita a campionato finito, ma se siamo ancora nel mese di febbraio significa che il calciatore in questione ha mostrato di avere qualcosa in […]

Un bottino composto da cinque gol e dodici assist (in tutte le competizioni) è da considerare di tutto rispetto se di professione sei un trequartista. La soddisfazione dinanzi a questi numeri sarebbe lecita a campionato finito, ma se siamo ancora nel mese di febbraio significa che il calciatore in questione ha mostrato di avere qualcosa in più.

L’espressione poc’anzi citata, “qualcosa in più“, va sempre contestualizzata: è di facile utilizzo, ma è allo stesso modo molto probabile che ci si addentri nel mondo della retorica, quindi è opportuna una spiegazione. Primo punto: di chi parliamo? Per gli esperti del campionato cadetto non servirebbe aggiungere altro, ma il protagonista del nostro articolo è Miha Zajc.

LA TEMPESTA DOPO LA QUIETE – Pioveranno accuse per questa licenza poetica, che non rende giustizia all’immensità di Giacomo Leopardi. Miha Zajc è però l’esatta rappresentazione calcistica di quest’apertura di paragrafo: dopo una fase di ambientamento in Serie A con la maglia dell’Empoli, dove sono comunque arrivate da parte sua dei “segnali”, uno su tutti il gol contro il Cagliari, il classe ’94 sloveno ha deciso di mostrare tutte le qualità che avevano a suo tempo convinto i toscani a puntare su di lui.

EL ÚLTIMO PASE – Vogliamo sfidare nuovamente la banalità, ma l’intelligenza calcistica di Zajc nell’ultimo passaggio è degna di nota: nonostante sia aiutato dalla qualità del duo Caputo-Donnarumma, Zajc dà come l’impressione di leggere in anticipo la giocata dell’attaccante di riferimento nella situazione di gioco, così da massimizzare l’efficacia della giocata. Netto il suo miglioramento nell’ultima porzione della stagione in corso, dato che ha servito passaggi vincenti per 6 gare di fila, dove sono arrivate altrettante vittorie per i suoi. Non vogliamo attribuire al talento ex Olimpia Lubiana tutti i meriti, ci mancherebbe, ma il suo apporto è stato considerevole.

CAPACITÀ BALISTICHE – Questa è una qualità nota già agli ammiratori di Zajc ai tempi dell’Olimpia Lubiana, ma per chi non avesse mai avuto modo di vederlo giocare è stata una piacevole scoperta: ottimo tiratore di calci piazzati, qualità nel tiro della distanza, discreto utilizzo anche del piede debole, il mancino (con il quale, ad esempio, ha segnato proprio il primo gol in Italia, ovvero quello prima citato al Cagliari).

Insieme a Caputo e Donnarumma, Zajc ha composto forse uno dei tridenti d’attacco, nonostante il ragazzo non possa essere considerato propriamente un attaccante, più efficace degli ultimi anni in cadetteria. Toccherà adesso confermarsi su questi livelli, per poter permettere all’Empoli di tornare nella massima serie.