ESCLUSIVA PSB – Castiglia: “Emozionante esordire in A! L’obiettivo è la salvezza. Sono un 10 atipico.”
Piemontese di nascita e calcisticamente, Luca Castiglia si forma nelle giovanili del Torino prima e della Juventus poi. Con Claudio Ranieri sulla panchina bianconera, esordisce, nella stagione 2007/08, in Serie A contro il Livorno, ed anche in Champions League contro il Bate Borisov. Il classe ’89 è una mezz’ala, all’occorrenza anche mediano, con una buona propensione […]
Piemontese di nascita e calcisticamente, Luca Castiglia si forma nelle giovanili del Torino prima e della Juventus poi. Con Claudio Ranieri sulla panchina bianconera, esordisce, nella stagione 2007/08, in Serie A contro il Livorno, ed anche in Champions League contro il Bate Borisov. Il classe ’89 è una mezz’ala, all’occorrenza anche mediano, con una buona propensione in zona offensiva, bravo ad inserirsi e a calciare con entrambi i piedi; in stagione ha segnato già 4 reti. In carriera ha vestito le maglie di Cesena, Reggiana, Viareggio, Spal, Vicenza, Empoli, dove ha conquistato una promozione in massima serie e, da tre stagioni consecutive Pro Vercelli, accumulando 214 presenze tra i professionisti e 19 gol. Oggi si concede, in esclusiva, ai microfoni di PSB.
Ciao, Luca. Partiamo dal momento, probabilmente, più emozionante della tua carriera: l’esordio in Serie A. Ce lo racconti?
Me lo ricordo benissimo. Era il mese di Gennaio e Ranieri convocò me ed altri due miei compagni per la trasferta di Livorno. A fine partita ci stavamo riscaldando e il mister ci chiamò per il cambio. Del Piero mi augurò in bocca al lupo, poi entrai al posto di Nedved. Da tifoso della Juve è stato un sogno che si avverava, una grande emozione.
In questa stagione hai già siglato 4 gol, uno solo in meno del tuo record personale in carriera. Quanto hanno inciso mister Grassadonia e il passaggio al 4-3-3 nella tua crescita e per la tua incisività realizzativa?
Da mezz’ala preferisco il 4-3-3 rispetto al 3-5-2 che abbiamo utilizzato ad inizio stagione. Il mister è stato fondamentale per la mia crescita in queste prime partite perché valorizza le mie qualità chiedendomi di inserirmi molto, che è la cosa che mi piace di più. Speriamo di continuare così.
Le pesanti vittorie nel derby contro il Novara e contro una big come l’Empoli vi hanno trascinato fuori dalla zona calda. Questi 6 punti danno morale e consapevolezza per la corsa alla salvezza e per ambire a qualcosa in più?
Secondo me in questo campionato è importante avere un certo equilibrio. Queste due vittorie ci danno consapevolezza di poter dare fastidio alle altre, ma non ci tirano totalmente fuori dalle zone basse, i play out distano un solo punto. Il nostro obiettivo è la salvezza, vogliamo raggiungere quanto prima i fatidici 50 punti.
Tra le squadre che hai affrontato finora, quale ti ha impressionato di più?
Sicuramente Bari ed Empoli mi hanno impressionato finora.
Hai giocato in tante piazze importanti, a quale di queste sei rimasto particolarmente legato?
A Vicenza ho fatto il mio primo anno in B. A livello di squadra è andato male perché siamo retrocessi. Personalmente è stato un anno ricco di emozioni, ho realizzato 5 gol. In biancorosso mi sono trovato benissimo e ricordo la piazza con affetto.
Dietro alla tua maglia c’è il 10. A quale grande giocatore, che ha indossato questo numero, ti ispiri?
Sono un dieci un po’ atipico, non essendo un fantasista. Ho preso questo numero perché pensavo di meritarmelo, essendo al quarto anno qui e i più anziani mi hanno dato la loro benedizione. Fin da piccolo ho sempre ammirato i grandi fantasisti, ma non mi ispiro a nessuno di loro in particolare.