ESCLUSIVA PSB – Apolloni: “Ognuno deve prendersi la propria responsabilità in caso di positività al Covid-19. Riforma dei campionati? É il momento giusto per attuarla”
ESCLUSIVA PSB APOLLONI – Protagonista in un Mondiale e un Europeo con la maglia azzurra, dodici anni nel Parma, vice campione del mondo ai Mondiali del 1994: lui è Luigi Apolloni ed è stato contattato in esclusiva dalla nostra redazione. Buongiorno Mister, come tutti ben sappiamo, il campionato di calcio è stato sospeso, a causa dell’emergenza […]
ESCLUSIVA PSB APOLLONI – Protagonista in un Mondiale e un Europeo con la maglia azzurra, dodici anni nel Parma, vice campione del mondo ai Mondiali del 1994: lui è Luigi Apolloni ed è stato contattato in esclusiva dalla nostra redazione.
Buongiorno Mister, come tutti ben sappiamo, il campionato di calcio è stato sospeso, a causa dell’emergenza sanitaria che il Nostro Paese sta vivendo. Nelle ultime ore, si sta parlando incessantemente di un possibile ritorno in campo. Cosa pensa della ripresa dei campionati di Serie A e Serie B?
“Penso che la cosa migliore sarebbe ripartire, per diversi motivi. Prima però deve esserci una certa sicurezza sanitaria, sia per i giocatori sia per tutte le persone che lavorano nel calcio. Devono avere la certezza che ci siano le dovute cautele e precauzioni per non rischiare la salute, che ritengo sia fondamentale.”
A proposito di salute, in questi giorni si sta parlando molto del protocollo del Comitato Tecnico Scientifico, che i club dovranno attuare per la ripartenza. Ci sono diverse opinioni a riguardo soprattutto relative alla questione dei club e dei medici, a cui ricadrebbe la responsabilità nel caso di positività al Covid-19. Secondo lei potrebbe essere un ostacolo per la ripresa del campionato?
“Penso che nessuno si prenderà la responsabilità nel caso ci fosse qualcuno di positivo. Un medico, incaricato della salute delle persone che gravitano attorno al calcio, ci penserà un paio di volte prima di essere favorevole a questo protocollo. Purtroppo potrebbero esserci persone asintomatiche, portatrice del virus che possono contagiarne altre. Non si può puntare il dito su una persona, ma ognuno deve prendersi la propria responsabilità.”
La riforma dei campionati è un altro tema molto attuale in questo momento. Per molti questo è il momento più giusto per attuarla. Concorda con quest’idea e secondo lei come dovrebbe essere formulata?
“Il momento è molto opportuno. Negli anni ci sono state molte società che iniziavano il campionato e a metà a volte lo terminavano, perchè non avevano le risorse economiche per la stagione. In questa situazione si può dare una scossa o almeno permettere al tifoso di veder terminare il campionato. Per la formula ci sono varie soluzioni, che possono essere tutte opinabili o giuste. Nel momento in cui si sceglie un determinato percorso deve esserci però la coerenza di portarlo avanti. Deve esserci la sicurezza che chi è iscritto, finisca il campionato. Giocatori e dipendenti spesso si vedono iniziare il campionato e poi hanno difficoltà ad andare avanti, con società che fanno fatica a pagare gli stipendi. Il problema non coinvolge soltanto i calciatori ma anche tutte le persone che lavorano nell’ambito calcistico.”
Se il campionato dovesse riprendere verranno giocate partite molto ravvicinate: 3 a settimana. Secondo lei questa vicinanza tra un match e l’altro che ripercussioni potrebbe avere sui giocatori?
“Sicuramente c’è uno stress fisico notevole, quindi alla base ci deve essere una preparazione fisica importante, altrimenti si rischiano seri problemi muscolari. É necessario incamerare più energie possibili proprio perchè si va incontro ad una serie di partite molto vicine. Un’altra ipotesi, di cui avevo sentito parlare e che secondo me può essere vagliata, è la possibilità di poter cambiare 5 giocatori. Così l’allenatore ha più possibilità di scelta e soprattutto è una gratificazione per gli stessi giocatori di una squadra. É una possibilità da valutare e da portare avanti.”