ESCLUSIVA PSB – Arzachena, Curcio: “Sono riconoscente alla società. Salernitana? Discorso posticipato”
Quando a soli 14 anni lasci casa, sei costretto, in un certo senso, a crescere “prima” degli altri. Cambiare radicalmente stile di vita, seppur per inseguire il tuo sogno, non può essere considerata una cosa facile. Questa la situazione vissuta da Alessio Curcio, professione calciatore, quando ha dovuto dire addio alla sua Campania direzione Piemonte, […]
Quando a soli 14 anni lasci casa, sei costretto, in un certo senso, a crescere “prima” degli altri. Cambiare radicalmente stile di vita, seppur per inseguire il tuo sogno, non può essere considerata una cosa facile. Questa la situazione vissuta da Alessio Curcio, professione calciatore, quando ha dovuto dire addio alla sua Campania direzione Piemonte, perché quando è la Juventus a chiamarti non puoi rifiutare. Il settore giovanile, Ciro Immobile come partner d’attacco in Berretti e Primavera, poi il salto del calcio professionistico che, dopo tante vicissitudini, l’ha portato all’Arzachena, compagine nella quale sta mostrando di essere un calciatore di assoluto livello. Intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni, queste le sue dichiarazioni.
Numeri e prestazioni alla mano, possiamo dire che questa vissuta con l’Arzachena è stata fino ad ora la migliore stagione della tua carriera?
“Sì, è la migliore. Mi sto divertendo a giocare nel mio ruolo, quello di trequartista o seconda punta, finalmente aggiungerei, dopo qualche anno dove ho dovuto fare diversi sacrifici in tal senso, venendo spesso impiegato in posizioni non mie”.
Mancavi da una stagione in Serie C, e hai dimostrato di poterci stare. Dopo alcune annate difficili, quant’è forte in te la voglia di riprenderti quanto ti è stato tolto, se così possiamo dire?
“Da quando ho lasciato la Campania, avevo appena 14 anni, il mio obiettivo è sempre lo stesso. Questo nonostante lo scorrere del tempo, il grave infortunio che ho avuto, le difficoltà, le varie peripezie come l’esperienza in Serie D che ho dovuto fare per rilanciarmi”.
La zona playoff è assolutamente alla vostra portata, vista la classifica. Cominciate a pensare che si possa fare qualcosa di davvero importante?
“Ti dirò: ho imparato a ragionare tenendo sempre in primo piano il presente. Guardiamo quindi partita dopo partita ciò che accade, ma il primo obiettivo resta la salvezza, che dovremo raggiungere il prima possibile. Non dobbiamo accantonare questo pensiero, perché altrimenti c’è il rischio di imborghesirsi e perdere la compattezza che ci ha permesso di ottenere buoni risultati. Non siamo ancora salvi, lavoriamo quindi per questo e, una volta che la matematica sarà dalla nostra parte, subentrerà l’ambizione di poter fare qualcosa di più”.
Hai confermato il rumor che ti ha visto accostato alla Salernitana nell’ultima sessione di mercato. Evitando quindi di chiederti di ripetere quanto hai già detto, potresti parlare invece del motivo per il quale non è stato trovato l’accordo?
“Il discorso che è stato fatto tra le parti non era valido per la sessione di mercato invernale, bensì per quella estiva. C’è stato un colloquio, abbiamo parlato ed è emersa la volontà di valutare questa possibilità nel tempo. Sarebbe stato difficile comunque lasciare l’Arzachena già a gennaio. Sono molto riconoscente a questa società ed a questa piazza, quindi è stato giusto posticipare ogni discorso alla fine della stagione”.
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