ESCLUSIVA PSB – Castori: “A Carpi percorso straordinario che la retrocessione non cancellerà. Ascoli e Salernitana saranno protagoniste”
ESCLUSIVA PSB – Una delle storie più belle che l’ultimo decennio calcistico italiano ci ha lasciato in eredità non può che essere quella legata al Carpi: un club che in oltre cento anni di storia, ha assaporato solamente una volta la massima serie e, per quattro, la cadetteria. E, quando si pensa al club emiliano, […]
ESCLUSIVA PSB – Una delle storie più belle che l’ultimo decennio calcistico italiano ci ha lasciato in eredità non può che essere quella legata al Carpi: un club che in oltre cento anni di storia, ha assaporato solamente una volta la massima serie e, per quattro, la cadetteria. E, quando si pensa al club emiliano, difficilmente ad un appassionato di calcio non verrà naturale accostare ai biancorossi il nome di Fabrizio Castori, colui che nel 2014/2015 guidò proprio la squadra emiliana alla conquista del campionato cadetto, consentendole appena un anno dopo di calcare i terreni più prestigiosi della massima serie. La nostra Redazione ha contattato in esclusiva proprio mister Castori per effettuare un “viaggio” nella sua meravigliosa esperienza a tinte biancorosse, che difficilmente potrà essere dimenticata nonostante la fresca retrocessione in terza serie del club. Diversi anche gli spunti sul mercato e sul campionato cadetto che verrà.
Mister, negli ultimi anni è stato l’autore di un bellissimo romanzo intitolato “Carpi”: ha portato una realtà piccola e prima poco conosciuta a confrontarsi sui palcoscenici più importanti d’Italia. Tutto questo fino a qualche settimana fa, quando la favola emiliana si è purtroppo conclusa con la retrocessione. Le chiedo, forse banalmente: quali sono i ricordi e le emozioni più belle che prova guardando indietro in questi ultimi anni?
“I ricordi piacevoli sono indubbiamente tanti: un campionato di Serie B vinto in maniera sicuramente inaspettata in primis, e l’emozione di portare questa bellissima piazza a confrontarsi con i campioni della massima serie per la prima volta. Ma a ciò si aggiunge l’orgoglio di aver lanciato tanti ragazzi che poi si sono affermati a livello nazionale negli anni successivi. La favola Carpi è stata costruita attorno alle motivazioni, alla voglia di arrivare ed alla fame di un gruppo che ha permesso di dar vita a quelle che erano le nostre aspettative, i nostri sogni.”
C’è sicuramente dispiacere per come l’ultima stagione si sia conclusa. Quali sono stati, a suo avviso, i fattori che abbiano impedito al Carpi di poter mantenere la categoria?
“Si, sono sicuramente molto dispiaciuto per non essere riuscito a far sì che la squadra potesse rimanere in Serie B. I fattori decisivi credo siano stati diversi, ma alla fine la nostra ultima stagione può essere facilmente catalogata come il classico campionato in cui gira tutto storto. È andato, sfortunatamente, quasi tutto nel verso sbagliato ma bisogna saper accettare il verdetto del campo e farne tesoro per il futuro. È importante per tutti lasciarsi alle spalle quanto accaduto in questa annata maledetta che comunque non potrà mai cancellare tutto quello che di straordinario siamo riusciti a fare con i miei ragazzi. Li ringrazio di cuore per quanto mi hanno dato professionalmente ed umanamente.”
Concentrandoci sull’attualità, invece, le varie operazioni di mercato stanno cominciando a delineare la composizione delle varie compagini di Serie B. Quali squadre a suo avviso, sulla base del mercato fin qui impostato e della rosa reduce dallo scorso campionato, la convincono di più dal punto di vista tecnico? È ancora prematuro, ma che tipo di campionato si aspetta di vedere ?
“Indubbiamente risulta difficile fare previsioni in questo momento: il mercato è ancora molto lungo e ci saranno diversi movimenti da parte di tutte le squadre cadette. Ho notato però che anche le squadre “non di primissima fascia” si stanno attrezzando e rinforzando in maniera intelligente. Credo che questa sia un’indicazione interessante perché ci fa capire che sarà un campionato ancora più equilibrato di quanto già non lo sia stato negli ultimi anni. Sarebbe scontato dire che Empoli, Frosinone e Benevento abbiano qualcosa in più delle altre a livello tecnico, ma non sottovaluterei outsider come Ascoli, Salernitana e Cremonese, solo per citarne alcune, che stanno costruendo squadre molto forti e non vorranno deludere. Poi la cadetteria ci insegna che è un torneo molto imprevedibile ed in cui può succedere di tutto.”
In carriera ha avuto modo di guidare, per l’appunto, anche Salernitana ed Ascoli. Le due compagini hanno optato per la panchina per due profili diversi: da un lato l’esperto Ventura e dall’altro il debuttante Zanetti risultando, come lei stesso ricordava, tra le più attive sul mercato. Crede che questo sia l’anno del riscatto per entrambe?
“Ascoli e Salerno sono due piazze storiche, dove la fame e la passione per il calcio che le caratterizzano sono difficilmente emulabili grazie alle rispettive tifoserie che definirei straordinarie. La Salernitana, dopo la difficile stagione dello scorso anno, non potrà più assolutamente sbagliare e sono sicuro che completeranno l’organico costruendo una rosa di altissimo livello. L’Ascoli, personalmente, la vedo come una realtà in grandissima espansione dal punto di vista non solo tecnico ma anche e soprattutto economico e societario. Lo scorso anno, nonostante un periodo di oggettiva difficoltà, i bianconeri sono comunque riusciti a salvarsi. Forse ci si sarebbe aspettato qualcosina in più vista la qualità dell’organico, ma penso che questa possa essere una stagione da vertice per i marchigiani che lotteranno per le zone nobili della classifica.”
Infine, una battuta sul suo futuro: le manca il campo? Sarebbe disposto a ripartire al timone di qualche progetto?
“Aspetto di salire in corsa (ride ndr). Scherzi a parte, il lavoro quotidiano sul campo è la mia vita e naturalmente mi manca, ma aspetto il progetto giusto da cui ripartire.”