6 Settembre 2017

ESCLUSIVA PSB – Cernuto: “Obiettivo salvezza, ma nulla ci è precluso. Su Inzaghi…”

Per chi sa cosa significa annaspare nei bassifondi, calcare campi dimenticati senza alcuna prospettiva di lasciare traccia, una doppia promozione è qualcosa di più che un capolavoro calcistico: ha il sapore della rivincita. La redazione di Pianeta Serie B ha voluto dar voce a Francesco Cernuto, difensore del Venezia che ha indossato la maglia arancioneroverde prima di Tacopina, prima di Perinetti, prima […]

Per chi sa cosa significa annaspare nei bassifondi, calcare campi dimenticati senza alcuna prospettiva di lasciare traccia, una doppia promozione è qualcosa di più che un capolavoro calcistico: ha il sapore della rivincita. La redazione di Pianeta Serie B ha voluto dar voce a Francesco Cernuto, difensore del Venezia che ha indossato la maglia arancioneroverde prima di Tacopina, prima di Perinetti, prima di Inzaghi ed ora può godersi, non senza nuove ambizioni, il paradiso della cadetteria.

Ciao Francesco, cominciamo la nostra intervista analizzando il passato recentissimo. Due partite disputate, 0 gol fatti e 0 subiti: che bilancio si può trarre da questi numeri?

Secondo me è presto per parlare dei singoli reparti, ad emergere da queste due partite è stata la solidità di tutta la squadra. Per ora ciò che conta è fare punti. Se devo entrare nel merito, sono sereno perché abbiamo grandi attaccanti come Zigoni, Moreo ed anche Geijo, che finora è stato fuori per squalifica.

In molti, tuttavia, si aspettavano, dato lo spessore della coppia Tacopina-Perinetti, una campagna acquisti più intraprendente, sulla falsariga delle big. A bocce ferme, dove credi possa arrivare il Venezia e chi vedi favorito per la promozione?

Non concordo con chi dice che non ci siamo rafforzati. Ammesso che manchi il grande nome, sono arrivati qui diversi compagni funzionali al gioco ed al progetto. Il nostro obiettivo primario, come detto da tutti in società, è la salvezza, ma non ci precludiamo la possibilità di diventare outsider. Per quanto riguarda la promozione, quest’anno l’asticella si è spostata verso l’alto: Parma, Pescara, Empoli e Bari hanno allestito organici di altissimo livello che si contenderanno il primato fino alla fine. L’hanno detto in tanti, mi aggiungo anche io: quest’anno è una Serie A2.

Sulla vostra panchina, già dallo scorso anno, siede un certo Pippo Inzaghi: può essere lui il valore aggiunto? Che effetto fa essere allenati da lui?

Avere come mister uno che da giocatore ha vinto Champions League e Mondiali è suggestivo. Sotto l’aspetto umano, per di più, si è dimostrato sempre eccezionale, motivo per cui noi siamo motivatissimi a seguirlo. La sua preparazione e professionalità non hanno eguali: conosceva ogni singolo calciatore di Lega Pro e conosce ognuno anche in Serie B, è un’enciclopedia. Per tutti noi è un modello da seguire.

Per concludere la chiacchierata mi piacerebbe parlare di te e, di riflesso, della città che ormai rappresenti. C’eri già in D, prima dell’avvento dell’attuale proprietà, e sei arrivato fin qui: cosa significa, per te e per Venezia, questo traguardo?

Proprio ieri facevo coi compagni il conto dei superstiti: soltanto io, Soligo, Modolo, Fabiano e Vicario siamo resistiti al doppio salto. Avendo vissuto sulla mia pelle anche il disastro della precedente gestione, affrontare per la prima volta una categoria così prestigiosa con questa maglia addosso è motivo d’orgoglio e di soddisfazione. In città c’è il giusto entusiasmo, i tifosi, come dimostrano i numeri in crescita della campagna abbonamenti, stanno rispondendo bene e già con la Salernitana il loro tifo si è fatto sentire. La piazza sta capendo l’importanza di questa categoria.

 

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