ESCLUSIVA PSB – Como, La Gumina: “La salvezza è ad un passo e i play-off sono alla nostra portata”
ESCLUSIVA PSB COMO LA GUMINA – Da attaccante di riferimento o alle spalle di una punta di peso, libero di svariare su tutta la trequarti o chiamato ad attaccare voracemente gli spazi. Prima di una giusta collocazione tattica, però, Antonino La Gumina a Como ha trovato un ambiente in grado di rigenerarlo. Perché, prima della […]
ESCLUSIVA PSB COMO LA GUMINA – Da attaccante di riferimento o alle spalle di una punta di peso, libero di svariare su tutta la trequarti o chiamato ad attaccare voracemente gli spazi. Prima di una giusta collocazione tattica, però, Antonino La Gumina a Como ha trovato un ambiente in grado di rigenerarlo. Perché, prima della variante tecnica o tattica, vi è una componente imprescindibile affinché un professionista renda al massimo: quella umana. Appresa tale fiducia nei suoi confronti, l’attaccante palermitano a suon di prestazioni e di gol mai banali sta dimostrando un’incisività pesantissima e una totalità di caratteristiche offensive imprescindibili per questo Como. Raggiunto in esclusiva dalla nostra redazione, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:
Reduci da un tour de force abbastanza lungo, è d’obbligo partire chiedendole: come sta? Sia da un punto di vista mentale, sia fisico, visto che a Perugia è stato costretto a lasciare anticipatamente il campo a causa di una botta.
“Mentalmente sto molto bene, la vittoria di Perugia è stata fondamentale e ha dato morale a me come a tutto il gruppo. Fisicamente anche. Ho preso una botta al costato, che si è rivelata essere una contusione. Mi sto curando qui al centro sportivo. Fortunatamente c’è la pausa e ho tutto il tempo di smaltire la botta e riprendermi al massimo.”
Il passaggio alla Sampdoria, avvenuto nel gennaio del 2020, poteva rappresentare la sua consacrazione nella massima serie. Ma, una lunga serie di vicissitudini, lo stop causa Covid-19 su tutte, ha bloccato la sua ascesa. Ha qualcosa da rimproverarsi o che farebbe diversamente legato al periodo in blucerchiato?
“Come hai detto tu, il Covid in particolar modo, ma anche per altre motivazioni non sono riuscito ad esprimermi come avrei voluto. Il mister giustamente faceva le sue scelte. Qualche rimpianto c’è, è chiaro. Io volevo giocare di più, ma non è stato possibile. Ripeto, il mister giustamente doveva fare delle scelte e nessuno meglio di lui poteva giudicare il nostro operato. Successivamente sono stato bravo ad aver trasformato quella delusione in rabbia da cui ripartire.”
Proprio in virtù di queste difficoltà, tornare centrale in un progetto, ed in particolar modo nel progetto Como, quanto è stato importante?
“Di conseguenza sono felice dell’evolversi della mia carriera perché, senza quei momenti difficili, non ci sarebbe stato il Como. Io qui sto davvero bene. Tornare centrale nel progetto è stato fondamentale. Prima di venire mi sono confrontato a lungo con il direttore e la scelta è stata immediata. Sono stato accolto benissimo da tutti, fin dal mio arrivo. Si è rivelata le decisione giusta, sono davvero fiero.”
Gattuso è riuscito a creare un’alchimia importante all’interno di un ambiente fresco e desideroso di vivere di calcio. Nonostante la giovane età, sta dimostrando di avere conoscenze importanti e un’idea di gioco chiara. Come ti stai trovando al suo servizio? Tatticamente c’è qualcosa che ti chiede in particolar modo?
“Il mister è una persona preparatissima. Cerca sempre di farci stare bene a livello umano. Insieme allo staff svolge un lavoro importantissimo, sono focalizzati per intero sulla causa. Non lasciano mai nulla al caso. Sotto l’aspetto tecnico e tattico è preparatissimo. Ha idee che mi piacciono tanto, riesce a schierarci sempre bene in campo. Personalmente, se gioco con Cerri, mi chiede sempre di agire alle sue spalle. Vuole che mi propongo per eventuali sponde o che detti il passaggio in profondità approfittando delle sue spizzate. Mi chiede spesso di svariare su tutta la trequarti ma in modo consono e di essere recettivo e pronto ad attaccare lo spazio in profondità.”
Il parco attaccanti. Gatto e Gabrielloni sono stati i due protagonisti della cavalcata vincente dalla Serie C. Lei, Cerri e Gliozzi, nonostante la giovane, siete tre attaccanti ormai affermati nel panorama cadetto. Blanco è un giovane dalle qualità importantissime e in rampa di lancio. Qual è il segreto affinché conviviate tutti così serenamente e, quando chiamati in causa, tutti vi confermate puntualmente utili e funzionali alla causa? Quanto di Gattuso c’è in questo aspetto?
“Secondo me incide molto la serenità dello spogliatoio. Tra di noi stiamo davvero bene e c’è molto affiatamento. Ciò ci porta inevitabilmente a quel tipo di convivenza che poi ci rende tutti utili e funzionali alla causa. I miei compagni di reparto sono dei ragazzi bravi e intelligenti, ciò ha reso tutto più facile. La cosa bella è che poi ognuno di noi ha delle qualità. In questo è bravo il mister a saper leggere le partite e ad individuare chi schierare. La nostra è una catena che sta dimostrando di funzionare bene, dove ognuno dà il suo contributo.”
Dopo la sconfitta per 5-0 maturata contro il Benevento, il Como ha aperto un mini ciclo negativo di risultati. Nell’ultima giornata prima della sosta, in casa del Perugia, avete conquistato una vittoria pesantissima che di fatto può aprire nuovi orizzonti per voi. Che valore attribuisci all’ultimo successo?
“Dopo Benevento ci sta che subisci un po’ il colpo. In termini di prestazioni, però, abbiamo sempre dato buone risposte. E’ nelle nostre corde cadere e tentare subito di rialzarci. Le molte partite ravvicinate di certo non hanno contribuito in positivo. La vittoria ottenuta a Perugia però è di un valore inestimabile. Abbiamo portato a casa tre punti preziosi in ottica classifica, che hanno alzato nuovamente il morale.”
Con 41 punti occupate momentaneamente il 13’posto. La salvezza è ormai ad un passo e i play-off, viste le 7 partite mancanti, sono potenzialmente raggiungibili. Anche due indizi fanno una prova o ne manca un terzo?
“Penso bastino per fare una prova. Siamo lì, la salvezza ormai è ad un passo dall’essere raggiunta. Di questo siamo felici perché era il nostro obiettivo. Con tutti questi punti ancora in palio, possiamo guardare in alto. Il calcio è strano e può ancora succedere di tutto. Sta a noi decidere dove possiamo arrivare. I play-off sono alla nostra portata e non lo dico io, lo abbiamo dimostrato a suon di prestazioni. Con le squadre che attualmente occupano le posizioni di vertice ci siamo sempre comportati alla grande mettendole in difficoltà.”
La pausa è arrivata in un momento cruciale della stagione, giusto in tempo per ricaricare le pile in vista dello sprint finale. Cosa ti aspetti da questi giorni di lavoro e, a lungo raggio, dalla partita contro il Monza?
“Dopo la vittoria contro il Perugia mi aspetto che la squadra recuperi ulteriore tranquillità. Sarà necessario recuperare le energie in un primo momento ed essere poi bravi a ripartire con il duro lavoro per preparare la cavalcata finale. Alla ripresa ci attende una partita importantissima, contro una squadra forte come il Monza. Prima di essere un grande scontro, però, è un derby. Noi siamo focalizzati su quello già dal triplice fischio finale di Perugia. Voglio vincere e regalare un’altra gioia ai nostri tifosi. Siamo consapevoli della difficoltà della partita ma ci faremo trovare pronti.”
Focalizzandoci in chiusura su aspetti che la riguardano direttamente e in modo individuale, le chiedo se il record di 11 gol, 9 nella regular season più 2 nella fase play-off, da lei messe a segno nella stagione 2017-18 in Serie B con il Palermo è eguagliabile quest’anno e, da qui alla fine, cosa si aspetta sempre in ottica personale.
“Spero vivamente di riuscire ad eguagliare quel record. Lavoro sempre al massimo per migliorarmi nelle prestazione e nei numeri. Mi piacerebbe superare quel record ma, al contempo, l’obiettivo primario è il bene della squadra. Prima di ogni altra cosa conta che il Como vinca. Le individualità sono una conseguenza.”
Pensa che l’attuale stagione, visto il positivo cammino da lei svolto, possa essere un trampolino di lancio verso la massima serie, anche con un’altra maglia magari, oppure il Como è il porto giusto in cui restare attraccati per tessere una nuova tela con obiettivo futuro la Serie A?
“La Serie A è sempre il mio obiettivo. Spero di raggiungerla. E’ l’obiettivo quotidiano che mi spinge a svegliarmi ogni mattina e ad andare al campo con fame e grinta. Cerco di spingermi sempre più in alto e di gettare il cuore oltre l’ostacolo proprio perché credo in questo obiettivo. Onestamente non so cosa mi riserva il futuro e se riuscirò a conquistare la massima serie con la maglia del Como, con quella della Sampdoria o con quella di un’altra squadra. Ciò che so è che a Como io sto benissimo. Col gruppo c’è affiatamento, la gente mi apprezza, la città mi piace. Resterei volentieri. Ma, visto il prestito, non dipende tutto da me. Il volere della Sampdoria giocherà un ruolo importante nel mio futuro. Adesso però voglio restare concentrato sul presente e vivermi per intero questo finale di campionato.”